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MERCIER OLIVIER

Il tocco supremo dell'artista – sapere quando fermarsi.

Aveva pensato di non presentarsi al galà organizzato dalla famiglia Moreau, ma, con sua grande fortuna, aveva cambiato idea e così aveva potuto assistere alla minaccia a cui era stato sottoposto il capofamiglia dei boccioli di gardenia.

Si era tenuto in disparte, di certo non voleva diventare la sfortunata vittima di un colpo partito per sbaglio, però era stato abbastanza vicino da poter vedere la paura dipinta sul volto del signor Dubois e le sue mani tremare.

Dopo di che, era tornato a casa, frastornato per la stanchezza, ma con un leggero sollievo perché sapeva che difficilmente gli invitati si sarebbero dimenticati di ciò che era accaduto a quella festa. Lui sicuramente avrebbe fatto in modo di tenere vivo il ricordo in più persone possibili.

Aveva appena messo piede in casa, nemmeno aveva avuto il tempo di accendere la luce nell'ingresso, quando sentì suonare alla porta. Si stava ancora allentando il nodo della cravatta che, quella sera, aveva deciso di indossare perché Thomas gli aveva detto più volte quanto quell'indumento in particolare gli mettesse in risalto gli occhi e lui l'aveva indossata con la speranza di trovare Thomas tra gli invitati a quel galà, ma non si era presentato, forse perché aveva sentito che il padre aveva intenzione di annunciare ufficialmente il fidanzamento proprio a quella festa a cui avrebbero partecipato anche le scintille di lava. Era la prima volta dopo decenni che tutte e quattro le famiglie si ritrovavano sotto lo stesso tetto, anche se delle onde infrante si era presentato solo lui, come al solito.

Olivier aprì con un sospiro la porta. Alla fine, aveva ringraziato il cielo per l'assenza di Thomas a quella festa, perché in quel modo aveva impedito al padre di far sapere a tutti delle nozze imminenti, ma era ovvio che non poteva continuare a nascondersi in quel modo.

Olivier Mercier non sarà mai felice, rammentò con una stretta al cuore. Patrick era stato chiaro quella volta, ma fino a quel momento aveva finto che si potesse sbagliare, perché tutti cadono in errore almeno una volta nella vita.

Thomas però riflette la mia felicità, se io non lo sono, lui... non finì il proprio pensiero, perché la porta fu aperta del tutto e dovette concentrarsi su ciò che aveva di fronte.

Come se pensare il suo nome lo avesse fatto materializzare lì davanti, oltre la soglia di casa sua si ritrovò proprio l'erede dei boccioli di gardenia.

«Ho sempre creduto di essere Giulietta, ma temo di dover vestire i panni di Romeo per questa notte» il biondo fece un passo avanti e si mostrò alla luce fioca del lampioncino che illuminava il patio d'ingresso della villa. La luce si riflesse sulla scia lucente lasciata dalle lacrime sulle guance e Olivier sfessurò la bocca, incapace di dire nulla. Il ragazzo era visibilmente turbato, come se per ore non avesse fatto altro che discutere con se stesso, cosa che non avrebbe sorpreso l'erede delle onde infrante perché era capitato spesso di sorprendere Thomas a parlare da solo, a volte anche animatamente.

«Quindi...» l'erede dei boccioli di gardenia portò la mano nella tasca dei pantaloni e ne estrasse una piccola boccetta di vetro, che, insieme alla scia delle sue lacrime, rispedì la luce del lampioncino verso gli occhi perplessi dell'erede delle onde infrante. Non ci fu il tempo necessario per realizzare cosa potesse contenere quella fialetta, furono le parole successive del biondo a risvegliare in Olivier la paura e la consapevolezza di ciò che stava per accadere.

«Buonanotte, buonanotte! Separarsi è un sì dolce dolore, che dirò buonanotte finché non sarà mattina»

«È veleno?» Olivier si lanciò in avanti, afferrò la fialetta dalla mano tremolante del biondo e la guardò controluce. La sua non era stata una vera e propria domanda, più simile a un'affermazione. Aveva sentito il cuore fermarsi non appena il biondo aveva accennato a volersi portare alla bocca quella boccetta di vetro. Respirava in modo affannato, non perché si fosse dovuto sforzare per togliergli di mano la fialetta, ma per lo spavento e la frustrazione e la tristezza nel vedere il volto della persona che amava in quello stato pietoso: grigio, umido di lacrime e scavato per la mancanza di cibo. Thomas aveva smesso di mangiare in modo adeguato circa cinque giorni prima, probabilmente quando aveva compreso che il padre avrebbe approfittato del galà per annunciare il suo fidanzamento.

Segreti in mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora