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MOREAU ADRIEN

Ciò che un uomo può inventare,
un altro può scoprire.

Non avere più tra i piedi Benjamin era come aver perso un gatto molto invadente e maldestro, ma al suo posto era tornato Jack, che forse richiedeva anche più energie per esser tenuto sotto controllo.

Vagava per i corridoi sempre con quella sua aria spaesata e, ora, nonostante fosse guarito, il suo sguardo era cerchiato da delle profonde occhiaie violacee che mettevano in risalto le iridi di due colori diversi. Adrien si era imposto più volte di non soffermarsi a studiarne lo sguardo, di quel nuovo servo, ma era inevitabile che, quando lo coglieva rannicchiato nello spicchio di sole, concentrato sulla lettura di un romanzo, lui si perdesse a contare le pagliuzze nascoste nelle iridi. Erano decine di migliaia di schegge con colori che viravano dal grigio fumo al turchese di un cielo limpido, in un occhio, e dal verde all'oro nell'altro. E lui ne era rapito.

Nelle ore pomeridiane, Jack era solito sparire, come se fosse convinto che nessuno necessitasse della sua presenza, e Adrien era obbligato a cercarlo in lungo e in largo per il castello. Il terzo giorno di fila che quel ragazzo era sparito non appena era finito il pranzo, il biondo comprese che avrebbe continuato a trovarlo tra gli scaffali della biblioteca al quarto piano, tempia poggiata contro il vetro della finestra, riscaldato dai raggi del sole e mente lontana.

«Ho scoperto il tuo segreto» disse piegandosi per arrivare all'altezza degli occhi di Jack. Lo vide voltarsi di scatto, sgranare gli occhi e interrompere il respiro. C'era del panico nel suo sguardo.

«I libri che ti interessano li riponi tutti nel ripiano più basso della libreria sul fondo, come se li volessi nascondere a chiunque entri a cercarli. Lo sai che io li ho disposti uno per uno in ordine di autore?» il biondo inclinò la testa, si aspettava che quel ragazzo si scusasse e riponesse tutti i romanzi nel posto che spettava loro di occupare, ma invece sembrò rilassare spalle ed espressione e, come suo solito, rispose con la sua colta istruzione da appassionato lettore.

«Non solo in ordine di autore, li dispone in modo tale che i romanzi più coinvolgenti siano ad altezza occhi, mentre quelli meno entusiasmanti e che forse l'hanno annoiata sugli scaffali in basso, mentre su quelli inarrivabili, di scaffali, quelli che si trovano a più di tre metri di altezza, ci mette le edizioni limitate, le intoccabili»

«Intoccabili?»

«Così chiamo le edizioni di cui esistono poche copie al mondo e che vanno conservate come fossero d'oro, signore» spiegò il giovane servo, chiudendo il libro che teneva sulle gambe, ma tenendo nel mezzo il dito indice così da non perdere il segno. Era solito ricordarsi a memoria il numero della pagina, non poteva di certo lasciare un segnalibro all'interno di un romanzo che lui non avrebbe nemmeno dovuto sottrarre dalla libreria. Ma Adrien lo aveva interrotto con quella accusa improvvisa di aver scoperto il suo segreto e si era completamente dimenticato di vedere a che pagina fosse giunto.

«Alcuni libri valgono più dell'oro»

«Sono d'accordo con lei, signore»

Adrien si sedette di fronte al giovane servo, anche lui su quel piccolo davanzale di marmo, e cercò le parole più adatte per iniziare un discorso che lo attanagliava dall'interno, dal giorno in cui lo aveva punito obbligandolo a ricoprire il ruolo del postino.

«Jack»

«Ha qualcosa da dirmi, signore

«Effettivamente, sì, ma sei libero di non rispondere se non lo ritieni giusto»

Il servo annuì e attese, era raro che Adrien si ponesse in quel modo guardingo nei suoi confronti, come se volesse sapere qualcosa, ma al contempo temesse di conoscerne l'esistenza. Jack, dal canto suo, temeva qualsiasi domanda avrebbe potuto porgli, ma non per questo avrebbe impedito al biondo di interrogarlo.

Segreti in mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora