𖦹 - capitolo 8

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pov: max


𝙀ra un po' strana, certo, ma d'altra parte chi non lo era?

Y/n aveva qualcosa, qualcosa che ti faceva sentire al sicuro, nonostante lei fosse la prima a trovarsi in pericolo. Ti faceva sentire a tuo agio, nonostante quella imbarazzata fosse sempre lei.

La osservai mentre parlava con mia madre, spiegandole ciò che era accaduto a casa sua qualche giorno prima.

Le cose, se voleva, le sapeva spiegare. Mia madre la osservava rapita e stupefatta, mentre lei parlava dell'esperienza i modo lineare, facile da seguire, e dando all'ascoltatore l'impressione di trovarsi insieme a lei.

Quando finì di spiegare l'accaduto, mia madre la strinse forte a se, e per un attimo mi sentii in colpa per tutte quelle volte in cui avevo pensato che fosse cattiva, mediocre, e chi più ne ha più ne metta. Mia madre poi si avvicinò a me, e mi abbracciò forte.

"Sei una bravissima ragazza Max. Davvero, davvero brava."

Sarò sincera, fu difficile per me trattenere le lacrime. Credo sia stata la prima volta che mia madre mi aveva dato un complimento complimento del genere. Non che non ci fosse un buon rapporto tra me e lei, anzi. Mi voleva bene e io lo sapevo. Però non so, credo che in qualche modo fosse strano sentirmelo dire così, ad alta voce e davanti a qualcun'altro.

Poi era andata a lavoro e Y/n ed io eravamo rimaste sole.

"Sono le nove e mezza. Che si fa?", chiese lei guardandomi negli occhi.

"Non so davvero. Sei stata fortunata a fuggire il venerdì, così da avere qualche giorno per riprenderti, ma dopotutto domani inizia la scuola.", risposi.

"Ho paura, Max."

Alzai lo sguardo e mi avvicinai a lei. Non mi ero aspettata che se ne sarebbe uscita con una frase del genere.

"Di cosa?", bisbigliai. Non sapevo neanche perché avessi abbassato la voce a dire il vero. C'era però quel qualcosa in lei. Da una parte ti faceva sentire al sicuro, ma d'altra parte solo in modo temporaneo. Come si sente una persona al verde, che sta chiusa in casa tutto il giorno perché non ha un posto di lavoro. Si sente al sicuro dentro alle proprie mura di casa, ma è al corrente della propria situazione. Sa benissimo che quella sicurezza cesserà di essere sua da un momento all'altro.

Ripensai a me e mia madre prima di Neil, il suo ex e Billy.

'Billy..', mi tornò in mente il mio stupido, stupidissimo fratellastro. Talmente stupido da mancarmi alla follia. Ed ora non era più tra noi.

"La scuola sarà il primo posto dove verranno a cercarmi, ne sono più che sicura. Mio padre... lui conosce tanta gente. E fidati, nonostante fosse un marines, quelle non sono brave persone."

La mia concentrazione ritornò sul presente in un istante. Sospirai, insicura sul da farsi. Avevo preso parte a molte avventure, ma mai avevo veramente saltato la scuola per una di esse. Eppure, in questa situazione...

"MAAAX!!"

Ci girammo di scatto. Qualcuno stava bussando alla porta, urlando il mio nome in continuazione. Sapendo di chi si trattasse, mi diressi verso la porta e la aprii di scatto.

"Dustin giuro che-", ma davanti a me non si trovava solo Dustin, bensì anche Mike, Undici, Will e... Lucas.
"Che succede?"

I ragazzi entrarono senza dare troppe spiegazioni.

"Abbiamo un serio problema.", disse Lucas ad alta voce camminando verso la cucina.
Non appena lui e gli altri videro Y/n si fermarono di scatto. Lucas mi guardò male.

"Non qui.", gli dissi e lo presi per il polso. Gli altri quattro ci seguirono, lanciando però prima qualche occhiata curiosa verso Y/n. Mi dispiacque doverla lasciare lì, ma vedendo l'intera squadra messa assieme, capii che ciò di cui dovevano parlarmi avrebbe avuto qualcosa a che fare col sottosopra. Non potevo rischiare che lei sentisse, non poteva assolutamente venir coinvolta.

Arrivati nella mia camera da letto Mike, l'ultimo della fila chiuse la porta dietro di sé.

"Chi è quella?", chiesero tutti assieme, tranne Lucas ovviamente.

"È la nuova ragazza di Max.", disse lui alzando gli occhi al cielo. Io gli diedi un calcio nello stinco sinistro, evitando però il contatto visivo con il resto del gruppo.

"Smettila stronzo, che cazzo spari?", dissi in tono scherzoso, cercando di nascondere il meglio possibile il mio imbarazzo e le guance rosse.

"Sul serio??", chiesero Dustin e Undici contemporaneamente. La differenza però era che lei sembrava super gasata, mentre lui incredibilmente scioccato.

"No. Lucas è semplicemente scemo. Si chiama Y/n, e segue arte con me. Io e lei dobbiamo...", mi fermai.

Pensai ai sui brillanti ed al tempo stesso spenti occhi ed al modo ammaliante in cui il loro colore era cambiato quel pomeriggio, quando l'avevo fermata dopo scuola mentre il sole stava tramontando. Erano mutati anche quando le avevo detto che avremmo potuto fare il progetto assieme o quando l'avevo trattata male in mensa. Come se cambiassero colore ogni volta che provava un'emozione diversa. Il cambiamento non era straordinario, certo, non passava dal verde al marrone, per dire. Ma nonostante ciò, se ci pensavi su dopo averlo visto, ti rendevi conto di quanto fosse strana tale alterazione.

"Dobbiamo fare un progetto d'arte assieme.", completai la frase. 

Detto ciò i ragazzi sembravano un po' perplessi, forse anche poco convinti. Ma non è che me ne fregasse granché.

"Allora, di che si tratta? Qualche motivo speciale per irrompere in casa mia? Avete trovato qualcuno che ci può vendere dell'alcol?", chiesi sarcasticamente in modo disinteressato.

Gli altri però non risero.

Will e Undici si scambiarono uno sguardo veloce.

"Abbiamo fatto un sogno, io e Undi.", disse Will guardandomi negli occhi, impaurito.

"Era uguale. Identico.", contribuii la ragazza.

Non sapendo bene che dire, gli chiesi con lo sguardo di dirmi di più.

Il ragazzo bruno inspirò, e poi tutto ad un tratto, fece scoppiare la bomba.

"Billy è tornato in vita."

𝐖𝐈𝐓𝐂𝐇 | 𝗆.𝗆𝖺𝗒𝖿𝗂𝖾𝗅𝖽Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora