𖦹 - capitolo 10

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pov: max


Dopo che Y/n ebbe finito il suo pasto (decisamente abbondante per i suoi standard), decisi che era meglio distrarla un po' dal fatto che avesse appena bandato giù diversi bocconi di cibo. L'ultima cosa che volevo è che si sentisse in colpa per il pasto.

Decisi quindi di guardare una commedia assieme a lei, così da farci divertire un po'. Non è che fossi proprio in vena di quella tipologia di film, soprattutto dopo aver ricevuto la notizia che mio fratello era tornato in vita. Non era possibile. La cosa mi spaventava a morte e non mi ero mai sentita così disorientata in tutta la mia vita. Cosa sarebbe successo ora?

Ero al sicuro dove mi trovavo?

Sarebbe venuto a cercarmi?

Tutto era possibile.

Inoltre, onestamente odiavo le commedie sin da quando ero bambina; le trovavo semplicemente stupide. Non facevano neppure mai veramente ridere. Ma per Y/n avrei potuto fare una piccola eccezione.

"Decidi pure tu. Le opzioni non sono molte: le cassette costano un bel po' ed inoltre non ho mai veramente tempo per guardare la TV.", le dissi porgendole una pila di dieci videocassette, di cui sette mai aperte.

"Scelgo questa.", disse restituendomi le altre nove e mostrandomi quella per cui aveva optato.

"Twins?", chiesi curiosa. Mia madre l'aveva appena comprata ed io non avevo idea di che cosa parlasse.

"È incredibile che tu la possieda! È appena uscita. Vedi? 1988.", mi istruì mostrandomi l'anno d'uscita. Ed in effetti era davvero nuova.

"Va bene dai.", sorrisi.

Ci sedemmo sul divano, l'una distante dall'altra. Non so bene il perché, ma la cosa mi diede un po' fastidio. Volevo stringerla tra le mie braccia, ne sentivo il bisogno.

Scossi la testa, turbata, e cercai di distrarmi da quegli strani pensieri, concentrandomi sul film.

Devo ammettere che in qualche modo lo trovai anche divertente. Parlava di questo uomo fisicamente perfetto e innocente, che si metteva alla ricerca del suo gemello perduto, il quale si scopriva essere il suo completo opposto. Basso e in carne, un donnaiolo.

Ad un certo punto del film Y/n si sdraiò sulle me cosce e continuò a guardare il film da quell'angolazione. La cosa mi aveva colto di sorpresa ed impreparata. Ma non mi dispiacque per nulla.

Non sapevo bene cosa pensare di questo gesto, ma una cosa era sicura: dimenticai tutti i miei problemi.

Lentamente, le avvicinai una mano ai capelli, poi, vedendo che il movimento non la disturbava, iniziai con cautela a massaggiarle la testa. Mi sentivo al settimo cielo.

Ad un certo punto si alzò di scatto, ragione per il quale mi prese il panico e non potei fare a meno di pensare di aver sbagliato qualcosa. Stavo per chiederle se fosse successo qualcosa, quando mi accorsi che si stava dirigendo verso il televisore, ed una volta arrivata lì tirò fuori la cassetta.

"Mi è piaciuto molto."

Fu solo in quel momento che realizzai che il film era finito.

"Ah.", fu l'unica cosa che riuscii a dire.

Rendendomi poi conto di essere stata abbastanza scortese, scossi leggermente la testa e mi misi in piedi, portando le mie mani alle tasche posteriori dei miei pantaloni.

"Anche a me.", le risposi sorridendo. Stemmo lì in piedi per qualche istante, indecise sul da farsi e per qualche ragione leggermente imbarazzate.

"Vuoi iniziare col progetto?", decise di rompere il silenzio Y/n.

"Quale?", le chiesi instranita.

"Max, ma sei scema scema allora! Quello di arte, no?"

Una volta che il mio cervello apprese l'informazione alzai gli occhi al cielo, le misi le mani sulle spalle e la scossi in modo giocoso.

"Noooooooo, ti preeeeegooo.", mi lamentai facendo finta di essere sull'orlo di scoppiare in lacrime. Lei scoppiò a ridere e si buttò sul tappeto, trascinandomi assieme a lei.

E così finimmo sul pavimento, l'una accanto all'altra, con le spalle che si sfioravano e gli occhi che si osservavano, a ridere come delle pazze e raccontarci barzellette stupide.

"Lo sai perché i dinosauri non parlano?", le chiesi in lacrime. Y/n sorrise, ed una lacrima di gioia si fece via sulla sua guancia, come un torrente che riprende a scorrere dopo la stagione di siccità.

"Non lo so.", disse ridendo e guardando il soffitto.

Feci una piccola pausa teatrale, inspirando ed espirando rumorosamente.

"Perché sono morti."

Lei smise di ridere e si voltò verso di me, facendomi venire un mezzo infarto.

Poi iniziò a sghignazzare.

"Non faceva neppure ridere!!!", urlò sbellicandosi dalle risa e dandomi degli schiaffi scherzosi sulla spalla.

Ma io di ridere non me la sentivo più veramente. Rimasi lì come una scema, a sorriderle ed osservare i suoi occhi al colore del tramonto. La sua pelle si era un attimo ravvivata dal nostro primo incontro e la cosa mi fece quasi scoppiare il cuore di felicità.

Verso le otto mia madre tornò a casa, ed insieme mangiammo una zuppa, perché era per Y/n la cosa calda più semplice da mangiare in quel momento. Ero davvero fiera dei progressi che aveva fatto in così poco tempo.

Dopodiché guardammo tutte e tre un film di Julia Roberts, Mystic Pizza, che trovai abbastanza carino.

In fine andammo a dormire felici e rilassate come non lo eravamo da un bel po'.

Sdraiate sul mio letto e con i nasi che si sfioravano, io e Y/n sentivamo già come la stanchezza iniziava a farsi strada dentro ai nostri corpi.

"Buonanotte Maxin.. Max."

Risi silenziosamente, facendo attenzione a non svegliare mia madre.

"Notte Y/n."

𝐖𝐈𝐓𝐂𝐇 | 𝗆.𝗆𝖺𝗒𝖿𝗂𝖾𝗅𝖽Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora