Jeongguk e Taehyung avevano finito la loro colazione.
L'azzurro aveva praticamente mangiato tutto il piatto da solo, e per il corvino erano rimasti solo due pancakes: la cosa, però, non lo aveva dispiaciuto affatto, poiché era nettamente più felice di vedere il fidanzato soddisfatto del cibo che gli aveva preparato.
E inoltre, se anche avesse avuto molta fame, si accontentava di saziarsi con gli adorabili modi del suo ragazzo, che non faceva mai mancare un piccolo sorriso intrappolato sulle labbra, o un bacio riservato solo al più grande.
I fiocchi di neve, che erano stati spettatori della loro nottata, tornarono a occhieggiare aldilà delle tende della sala pranzo, curiosi del loro amore. Cadevano e attecchivano al suolo volteggiando nel vento, ma non perdevano mai di vista i due amanti, concentrati a dimenticarsi solo per riscoprirsi di nuovo.
C'era dolcezza nei loro baci, sigilli perpetui delle loro anime che intrecciavano le dita e si facevano forza a vicenda.
Tra un tocco e l'altro vagavano sussurri deboli, dichiarazioni dettate dal loro cuore come se non si fossero mai amati più di quell'attimo nella loro intera esistenza.« Ti amo» si dicevano, accarezzandosi disperatamente, sentendo il peso del tempo trascinarli sempre più in basso.
Si accertavano di essere reali disegnando le mappe dei loro tesori l'uno sull'altro, percorrendo ogni spazio con le loro dita angustiate.
L'amore dei due smise di guidare i loro corpi solo quando un rumore fastidioso, monotono e irritante come il tic tac dell'orologio, si frappose nel loro tormentato mondo.
Il campanello aveva suonato, ma Jeongguk non ricordava di attendere qualcuno: solo un post-it giallo, tenuto sul frigorifero da una calamita scolorita, lo rammentava.
"Verrò da te domenica dopo il mio turno a lavoro così potremo parlare dell'incontro. Jimin"
Nell'angolo in basso a destra, l'amico del corvino aveva scarabocchiato un fiorellino, cosa che faceva spesso quando sapeva lui non sarebbe stato totalmente felice.
Non che a Jeongguk non piacesse la compagnia dei suoi amici, ma da quando Taehyung era comparso nella sua vita, percepiva i loro atteggiamenti troppo protettivi nei suoi confronti. E poi, Jimin non l'aveva neanche avvertito di persona che sarebbe passato a casa sua, proprio perché il corvino gli avrebbe sicuramente proposto di incontrarsi altrove.
« Merda» imprecò il ragazzo, lasciando andare a malincuore le labbra del fidanzato.
Capì che fosse stato intenzionale fin da subito, ma ne ebbe conferma quando si vide costretto ad aprire la porta.
Jimin era lì, con la sciarpa verde che Yoongi gli aveva dato tirata fin sopra il naso, e con un pacco incartato tra le mani. I suoi occhi, visibili parzialmente sotto la frangetta bionda che portava, erano come quelli di un bambino colto con le mani nella marmellata: evidentemente, non era ignaro di aver fatto innervosire l'amico.
« Posso entrare?» mugolò, sollevando davanti al viso il pacchetto.
« Ho portato dei biscotti»Jeongguk non era molto contento di dover rinunciare a Taehyung per diversi minuti, tuttavia non riuscì a non sorridere.
« Va bene, entra.»
Si fece di lato, permettendo al ragazzo dai capelli biondi di accedere al suo appartamento.
L'azzurro era già andato via, nel salotto non vi era di già nessuna traccia della sua presenza, se non il calore che lui e il corvino avevano fatto penetrare in ogni angolo della casa.
Questa sparizione, seppur non totalmente misteriosa, fece subito rimanere Jeongguk molto male, e per pochi istanti credette che il nodo alla gola che aveva avrebbe smesso di farlo respirare. Ma si affrettò a scuotere la testa, notando Jimin poggiare con tutta calma i biscotti sul tavolo dove solo pochi attimi prima stava baciando Taehyung.
« Mi sono ricordato che ti piacessero i biscotti con la crema, quindi prima di venire ne ho presi un po'.»
Il biondo gli sorrise, anche se questo il più alto aveva avuto modo di dedurlo solo dai suoi occhi, ridotti a due mezzalune.« Sì, mi piacciono molto»
Rispose il corvino, incrociando però le braccia al petto per impedirsi di parlare ancora.Lui non aveva mai sopportato le cose dolci, men che meno i biscotti con la crema, ma per qualche strano motivo Taehyung ne andava pazzo, e a Jeongguk piaceva viziarlo al punto di mangiarseli anche lui.
In realtà, tale fenomeno era sempre stato un punto di estrema confusione per tutti gli psicologi e psichiatri che avevano cercato di aiutarlo, ma questa è una storia diversa.
« Bene, ne sono contento. Avanti, siediti, io preparerò del tè.»
L'offerta di Jimin fu ben accetta, e il ragazzo dai capelli color inchiostro non ci pensò due volte a sedersi. Si mise a sbirciare la confezione ancora chiusa di dolciumi, ammazzando la noia che gli procurava l'attesa del tè.
L'amico l'aveva aiutato con il trasloco ormai due anni prima, e l'essere estremamente abitudinario di Jeongguk consentiva al biondo di comportarsi come se fosse a casa sua: non necessitava nessuna domanda per sapere dove prendere le cose, e di questo il corvino era sollevato.
Non sapeva se aveva voglia di parlare, in quel momento. Oramai chiacchierare con i suoi amici era diventato più arduo del previsto, dato che facevano sempre in modo di fare saltare fuori Taehyung.
Nel post-it Jimin lo aveva detto chiaro e tondo, che quel giorno avrebbero parlato dell'incontro dallo "strizzacervelli", e non vi erano molte speranze che si dimenticasse della cosa.
« Ecco il tuo tè.»
Disse il biondo, ritornato dalla cucina mentre Jeongguk rimuginava tra sé e sé.Quest'ultimo prese la sua tazza con un silenzioso ringraziamento, e poi nella stanza piombò una pesante quiete.
« Uhm, dovresti comprare della camomilla; è quasi finita.» esordì Jimin all'improvviso, spezzando il silenzio imbarazzante.
Sorseggiava elegantemente la sua bevanda calda, puntando i suoi occhietti scuri e dolci sull'amico, che nel frattempo si era rannicchiato in un angolo del divano con un ginocchio al petto e la testa appoggiata su un pugno.
« Sì, lo so.»
« Credo manchi anche del latte. Non ne ho visto in frigo.»
Jeongguk alzò lo sguardo sul biondo, mettendo in mostra un tiepido sorriso rassegnato.
« Perché hai visto cosa c'era nel mio frigo se dovevi preparare un tè caldo?» domandò, sfortunatamente ricevendo tutte le risposte che voleva dall'espressione colpevole di Jimin.
Il più basso era caratterialmente piuttosto ingenuo, e non bravo in modo particolare a mascherare ciò che pensava: dal movimento appena percettibile del sopracciglio, alla rughetta che gli compariva in fronte, era precisamente ciò che un narratore avrebbe definito "un libro aperto".
« Oh, questo è perché io-»
Il corvino scosse lievemente la testa, scacciando con la mano le scuse che il biondo stava tentando -invano- di inventare. Non era arrabbiato nel vero e proprio senso della parola, poiché sapeva che niente di tutto quello era fatto con perfidia, ma non poteva fare a meno di sentirsi agitato e attaccato nella sua privacy.
« È ok.»
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𖣔𝚂𝚝𝚊𝚢 𝙰𝚕𝚒𝚟𝚎𖣔 {𝐓𝐚𝐞𝐤𝐨𝐨𝐤}
ChickLit𖣔Dove Jeongguk, perseguitato dalla schizofrenia, ha un sola speranza: Taehyung.𖣔 ________ «L'enjambement dei versi di Prévert erano segnati dai singhiozzi di Taehyung, inconsolabile, che tratteneva le sue braccia a cingere il corpo di Jeongguk. Av...