Capitolo 1

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Capitolo 1
C'era una volta...

-Ricorda come muoverti Harry. E un, due, tre. Un, due, tre...- il principe Styles, adesso chiamato come Harry, apparteneva alla famiglia reale del Regno Unito. La corona si tramandava da ben cinque generazioni, e il re Desmond, nonché padre di Harry, decise di voler intrattenere il popolo in una festa che si terrà nelle grandi mura del suo castello.
Saranno invitati intellettuali, medici, uomini di cultura, cantanti e modelli; ma soprattutto: donne.
Quell'evento non era solo una commemorazione alla corona; ma era anche un modo per trovare la compagna di vita Harry, che sarebbe stata anche futura regina di Inghilterra.
Il ragazzo non era mai entusiasta di questi incontri. Ogni volta che conosceva una donna, lei si mostrava miserabile, dipendente dai beni materiali, senza badare alle cure e all'amore che un principe può realmente concedere.
Harry odiava quelle donne perché non sapevano che fare della loro vita e allora si ostinavano ad arricchirsi, senza accorgersi che, in quel momento, il principe invidiava la ricchezza che le apparteneva.

Ma il re era un uomo impeccabile, e cercava di rendere anche la sua famiglia tale, così che il popolo riconoscesse la forza e l'autorevolezza che ha sempre identificato gli Styles.
Per questo da qualche settimana Harry si intratteneva per una o due ore in lezioni di ballo, pronto a concedere ad ognuna il proprio desiderio ma senza soddisfare mai il proprio.
-Padre, e se io non mi innamorassi mai?- chiese una volta, inchinandosi mentre iniziava a parlare.
-L'amore non è tutto ciò che delinea un regno, Harry- la voce dura ed alta del re risuonava nelle mura in pietra del castello -Ma bisogna essere intelligenti, coerenti e, soprattutto, complici. Non importa chi sarà la regina, perché potrebbe anche essere una tua cara amica- fu da quel momento che Harry non ebbe più timore di trovare una donna. Se poteva sposare chiunque fosse fedele a lui, allora avrebbe sposato la bellissima Zoe, contadina del regno accanto e figlia del vescovo del paese.
Ma il padre scosse la testa.
-Deve essere di alto rango- allora ci pensò, e ricordò la figlia del nobile Wilde, Olivia.
-Deve avere un nome conosciuto- e allora continuò a cercare, arrivando alla principessa Swift.
-Oh, Harry. Non deve essere tua cugina- e le ricerche si interruppero, perché tutte le altre donne erano così uguali tra loro che gli facevano venire il voltastomaco.

-Non credo questa sera cambierà qualcosa- disse piano a Louise, la sua domestica.
-Perché sei sempre così pessimista, Harry? Magari troverai proprio oggi la donna che sposerai- gli accarezzò i ricci che si poggiavano sulle spalle.
-È che...- ma si morse il labbro.
-Cosa, tesoro?- gli sistemò la cravatta ed Harry scosse piano la testa.
-Non fa niente- la donna lasciò che un ciuffo biondo, scappato dall'attaccatura della coda, le cadesse sul viso, dandole un'aria più giovanile. Sorrise al ragazzo e gli diede qualche pacca sulle spalle.
-Conquistale- gli diede una gomitata sul braccio e gli sorrise. Poi uscì dalla camera.
-Non credo possa donarvi una regina- sussurrò, sospirando e sentendo il silenzio della stanza entrargli dentro le ossa. Era solo.
Lo era da tutta la vita. Lo sarebbe stato per sempre.

Il tempo passava irrefrenabile quel giorno, il castello era in totale disordine, tanto da far arrivare le urla persino al grande campanile che si ergeva in cima.
La regina Anne urlava alle serve come sistemare gli ultimi addobbi, e il padre era alla continua ricerca di qualcosa. Ma Harry era pronto, già stanco e triste.
Si sedette ai piedi della grande campana e lasciò la testa poggiarsi sopra il metallo freddo e quasi arrugginito dell'enorme oggetto.
Canticchiò qualcosa, dondolando piano la testa e lasciando lo sguardo vagare nel cielo azzurro di Londra.
Osservava le nuvole muoversi veloci, coprire il sole e poi lasciare che l'espressione del viso di Harry si contorcesse a causa della luce che gli rifletteva contro.
-Signorino Styles- ma il riccio non rispose, canticchiò semplicemente più forte.
-Signorino Styles, la regina la cerca- le voci arrivavano dal piano di sotto.
-Arrivo- borbottò, per poi alzarsi e accarezzare un'ultima volta il campanile. Lo faceva sempre da piccolo, ed era come una promessa di un imminente ritorno.
-Spero solo di trovare quella giusta- pregò, per poi scendere di corsa le scale -Fa che sia la persona giusta- pregò sotto voce.

Does the little one with the cheekbones know that the prince is in love with himDove le storie prendono vita. Scoprilo ora