Capitolo 14

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Capitolo 14
...ha il proprio...

Il tempo scorreva velocemente. Da quando tornarono a Londra passarono otto mesi, e la pancia di Gemma era così grande che la principessa faceva fatica anche a camminare.
-È come avere un altro essere umano dentro di me- erano a casa di Louis. Da quando era incinta, in realtà, passava molto tempo dal poeta, perché Harry non voleva tornare a casa.
-È così tesoro- disse Niall.
-Lo so che è così. Ora sta zitto- Harry rise, perché gli ormoni rendevano sua sorella nervosa ed era tutto così esilarante.
-E tu smettila di ridere o ti taglio le palle-
-Gemma!- urlò Louis.
-Che c'è!?- ma scoppiarono a ridere tutti e tre, facendo innervosire ancora di più la principessa.
-Comunque la mamma ha chiesto di te. Spera di vederti presto al castello- Harry deglutì a vuoto.
-Sì, dille che presto tornerò- la principessa si sedette sul divano, poggiando una mano sulla pancia.
-Harry, non puoi ancora stare lontano da casa. Sai che organizzerebbero lo stesso ciò che desiderano-
-Non è il momento di parlarne- scosse piano la testa e andò verso la cucina.
-Non è mai il momento. Stai rimandando l'inevitabile- gli urlò ed Harry sentì gli occhi di Louis addosso.
Avevano sempre evitato l'argomento famiglia, ma Gemma sembrava convinta in ciò che diceva.

-Non fa niente- sussurrò Louis, avvicinandosi al riccio e abbracciandolo da dietro.
-Odio pensare alla mia famiglia- sussurrò, prendendo delle pentole per preparare la cena -Mi mette solamente così tanta rabbia che vorrei uccidere qualcuno- provò a muoversi ma Louis lo bloccò.
-Il principe è violento- disse piano Louis, stringendogli la pancia tra le dita.
-Te ne ho dato spesso la dimostrazione- ridacchiò Harry e sentirono un verso di disgusto.
-Non voglio sapere cosa fate quando siete soli- disse Niall e i due scoppiarono a ridere.
-Va bene, staremo in silenzio- Louis si allontanò da Harry, baciandogli la spalla e andandosi a sedere vicino a Gemma.

-Allora, come ti senti?- chiese Louis e Gemma chiuse gli occhi.
-Sono distrutta. Ma non vedo l'ora che nasca- Louis sorrise.
-Sarà una bambina bellissima- disse Louis, poggiando le una mano sulla pancia. Si era creata una sorta di familiarità tra i due, per questo non c'era più imbarazzo in quei gesti.
-Già- anche la principessa poggiò una mano sulla pancia.
-E come vorresti chiamarla?- Gemma si morse il labbro inferiore.
-Harriet-
-Harriet?- chiese Louis, ridendo piano.
-Sì, mi ricorderebbe mio fratello-
-L'ho notato, ma perché?- Gemma guardò Louis, poggiando una mano su quella del poeta.
-Vorrei donargli la vita che Harry non ha potuto vivere- ammise -E saprei che lui sarebbe felice di questo-
-Sì. Lo sarebbe- Louis strinse la presa e Gemma chiuse di nuovo gli occhi.
Poi entrambi sobbalzarono.
-Ha scalciato!- urlò Louis ed Harry corse da loro.
-Davvero? Voglio sentire- allungò una mano e Louis la prese, mettendola al posto della sua.
-Aspetta qualche momento- gli disse Gemma, ed Harry si piegò sulle ginocchia, aspettando.
-Eccolo!- e sentì un altro calcetto, e poi un altro ancora.
-Oggi è molto sveglia- disse la principessa, accarezzando la sua pancia. Harry si abbassò e le baciò la pelle morbida sopra l'ombelico.
-Lo zio Harry non vede l'ora di conoscerti piccola- le sussurrò -È davvero tanto tanto felice di conoscerti- Gemma gli mise una mano tra i capelli.
-Mancano poche settimane. Poi la conosceremo tutti- Niall arrivò da loro con delle tazze di thé fumanti.
-Che mi sono perso?-
-La bambina ha scalciato per tutto il tempo!- disse Harry, sorridendo così tanto da far vedere le fossette.
Louis alzò lo sguardo verso Gemma e poi verso Harry.
Desiderava dargli un figlio, davvero. Magari, un giorno, avrebbero potuto adottarlo...
Gemma sembrò sentire i suoi pensieri, perché gli strinse forte la mano e lo guardò con tenerezza.

Quando i due sposi se ne andarono, Harry e Louis rimasero soli.
Il poeta rigirava i pollici ed Harry non capiva cosa avesse.
-Ehi, piccolo- gli cinse la braccia al busto e se lo portò addosso -Tutto okay?- Louis scrocchiò qualche dito prima di parlare.
-Pensavo se tu volessi avere dei figli-
-Adesso?- Harry gli accarezzò i fianchi morbidi.
-Non adesso, ma anche in futuro- alzò lo sguardo
-Sì, mi piacerebbe- Louis sospirò.
-E se non potessimo adottarne?-
-Era per questo che eri nervoso?- Louis annuì.
-Non ho bisogno di bambini nella mia vita. Si, mi piacerebbe essere padre, ma solo perché lo saremo insieme. Non importa se non potremo adottarne, l'importante è che siamo sempre io e te- gli accarezzò le guance e Louis abbassò lo sguardo.
-Anche a me piacerebbe essere papà- ammise Louis.
-E lo saremo. Faremo in modo di esserlo- gli baciò la fronte e Louis socchiuse gli occhi.
-Ti amo Harry, più di qualsiasi altra cosa al mondo- sussurrò -E farò a meno di qualsiasi cosa per stare con te- il principe aveva ancora le labbra poggiate sulla fronte di Louis, accarezzandolo piano.
-Anche io, Lou- ma non avrebbe mai fatto in modo che a Louis mancasse qualcosa. Voleva renderlo felice, non privarlo di ciò che desiderava. Avrebbe fatto in modo che la loro vita diventasse quella che speravano. Lo avrebbe fatto. Era una promessa.

Does the little one with the cheekbones know that the prince is in love with himDove le storie prendono vita. Scoprilo ora