Epilogo

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Epilogo

Ci sono tante cose che rendono la vita bella: il sole, la luce, la luna, il mare, gli amici, gli animali; ma una in particolare te la rende unica: l'amore.
Erano passati quarantasette anni, e Louis è ancora il fidanzato di Harry; in realtà, il marito.
La fede all'anulare sinistro li legava in una promessa che, anche se non fosse stata detta ad alta voce, sarebbe comunque stata mantenuta.
Ma l'amore aveva anche un lato più oscuro, che si svelava quando era il momento di allontanarsi.
Harry era malato ormai da un anno. Soffriva di Alzaimer, e durante questo arco di tempo aveva dimenticato gran parte della sua vita; anche di Louis.

Qualche anno prima Harriet gli aveva pagato una pensione nel caso di necessità, anche se di soldi non ce n'era proprio bisogno, perché Harry era pur sempre il re d'Inghilterra.
-Penso sia il momento di chiuderlo, zio Lou. Tu ormai hai la tua età, non sei in grado di badargli- per tanto tempo Louis aveva provato a procrastinare quel momento. Aveva imparato a far fingere ad Harry di ricordarsi tutto.
-Devi solamente acconsentire a qualsiasi cosa, tesoro- ma la situazione si aggravava. Fin quando, un giorno, Harriet li venne a trovare ed Harry urlò dallo spavento, non riconoscendo neppure la nipote.
-Se mi avessi ascoltato avremo evitato tutto questo!- urlò la nipote contro Louis, che aveva iniziato a piangere.
-Zio, devi capire che è necessario. Non cammini nemmeno più. E se un giorno dovesse colpirti? O se avesse bisogno di andare in bagno?- gli spiegò -Tu non puoi aiutarlo, e io ho la mia famiglia. Sai che vi amo con tutto il cuore, ma ho dei figli-
-Lo capisco- la voce stanca e triste di Louis si infiltrava sotto la pelle di Harriet.
-A volte penso che anche tu ne avresti bisogno- ammise la donna, ma Louis continuava a sostenere che lui stava bene.

Entrava nella casa di riposo solo per Harry. Ogni volta le infermiere lo salutavano, gli offrivano aiuto, ma lui lo declinava sempre, dicendo che sta bene.
Ce la faccio, grazie
Harry era nella stanza 77, al pian terreno. Aveva la vista sul mare e ogni volta Louis lo trovava perso a guardare fuori.
-Buongiorno- diceva, e il re sussultava sempre per lo spavento.
-Buongiorno. Posso aiutarla?- parlava sempre in questo modo, e per quanto potesse fare male il fatto che non lo riconoscesse, Louis sorrideva sempre.
-No, ma sono venuto qui per fare due chiacchiere. Sa, anche io sono un uomo solo- entrava con la sedia a rotelle ed Harry si sedeva sulla poltrona, prendendo un sigaro e offrendolo al poeta.
-Come ti chiami?-
-Louis-
-Io sono Harry- e Louis avrebbe voluto dirgli che lo sapeva, che lo aveva amato in precedenza e che lo amava tutt'ora; che se ci fossero state altre vite, sarebbe sicuro che l'avrebbe amato di nuovo. Vorrebbe mostrargli la fede e fargli leggere l'incisione all'interno con sopra i loro nomi, ma non lo fece. Non avrebbe avuto senso.
-Come ti senti?- gli chiese il poeta.
-Molto bene. Oggi il mare è tranquillo, mi andrebbe proprio di fare una lunga passeggiata. Ma Gemma non è ancora arrivata, quindi mi sa che non potrò andare- Louis lo guardò negli occhi. Erano sempre gli stessi, solo coperti dalla pelle cadente del viso, che era ormai pieno di rughe. Osservò i capelli bianchi e i ricci caduti, che avevano ormai perso la loro brillantezza e la loro forma.
-Mi sa che non riesce a venire. Le ho parlato prima-
-Ma quindi la conosci- Louis annuì -E perché non ci siamo mai visti?- Louis alzò le spalle.
-I nostri mondi camminano parallelamente, a quanto pare-
-Camminavano. Adesso ci siamo incontrati-
-Giusto- allungò la mano verso quella del re, che fece lo stesso. Le dita erano callose e piene di rughe, l'anello di entrambi dove lo avevano lasciato.
-Anche tu sei sposato?- chiese Harry.
-Sì-
-Anche io, ma mio marito non è più venuto- Louis si morse l'interno della guancia -Spesso non ricordo nemmeno cosa provavo quando ero innamorato- ammise Harry, per poi girare l'anello con il pollice.
-Non ricordi nemmeno tuo marito?- ma Harry non rispose. Non ricordava nemmeno quando si era sposato, in realtà.
-Tu sei mai stato innamorato?- gli chiese d'un tratto.
-Sì, certo-
-Puoi parlarmi di lei?- chiese -Forse, se ricordassi la sensazione, potrebbe andare meglio. Potrei sentirmi più completo-
Louis sorrise, poi strinse un dito di Harry tra il suo e cominciò.
-C'era questo ragazzo- disse, vedendo l'espressione del re tramutarsi -Era un po' sciocco. In realtà, quando lo incontrai, l'unica cosa che sapeva fare era ballare. Era innocente, puro, un animo così dolce che, anche vederlo, mi faceva venire il diabete. Sembrava una vera e propria opera d'arte- disse -Ogni volta che lo guardavo e le sue guance diventavano rosse, o quando le sue labbra accarezzavano le mie, mostrava tratti nascosti, che solo uno dei maggiori pittori avrebbe potuto cogliere. Invece lasciò che fosse un insulso poeta a trarne la bellezza e scriverne su carta. Ogni cosa che faceva, ogni gesto che mi dedicava, lo rendeva più bello agli occhi di tutti, e questo un po' mi faceva ingelosire, perché molte persone lo guardavano nel modo in cui facevo io- girò l'anello di Harry con il pollice -Ma lui guardava solo me in quel modo tutto suo- alzò lo sguardo e vide gli occhi di Harry accarezzarlo, e anche se non aveva fatto alcun cipiglio, Louis capì che ricordava -lo chiamavo mio principe. Non dimenticherò mai il suo sorriso, o la sua risata. Spesso me la ritrovo davanti, ma è diversa. È inconsapevole. Prima anche guardare il mare ci ricordava l'uno dell'altro; adesso neanche quando guarda il cielo ricorda il colore dei miei occhi- si emozionò un po', infatti la sua voce si incrinò. Sbarrò gli occhi quando Harry gli poggiò una mano sulla guancia.
-Continua- lo pregò.

-Aveva quel modo ridicolo di dimostrare affetto, che spesso non capivo ma che, alla fine, mi aveva figuratamente preso a schiaffi. Poi aveva delle fossette bellissime, che facevano capolino sempre, anche quando si tratteneva dal piangere. Le odiavo in quel momento, perché non davano serietà al momento, e avrei voluto coprirgliele con le mie mani per fargli capire che io il dolore lo leggevo nei suoi occhi, e non mi sarei mai lasciato convincere da quel suo sorriso falso, e inopportuno a volte.
E lo amavo più di ogni altra cosa. Lo amo ancora, in realtà- Harry gli accarezzò la mano con il pollice e Louis sorrise -Lo amo sempre, anche quando mi vede e non mi saluta come si deve. O quando non mi chiede come sto ma si mette a parlare del mare. Lo amo anche quando si scorda totalmente della sua vita passata con me e io devo ricacciare indietro le lacrime perché gli uomini non piangono- Harry sorrise e Louis fece altrettanto -E lo amo anche adesso, perché si ricorda di me e mi sta guardando come ha fatto per tutti gli anni a venire- si sporse verso suo marito ed Harry lo baciò.
-Louis Tomlinson- disse piano -L'amore della mia vita e l'ancora della mia salvezza. Ho mezzo cuore tatuato sul mio corpo per colpa tua- fece accarezzare i loro nasi -Questo momento vale più di ogni ricordo- ammise Harry, per poi alzarsi e trascinare Louis, con la sua sedia a rotelle, vicino al letto. Lo aiutò a salire, poi si stesero accanto e il re lo abbracciò.

-Sai, mi piacerebbe ascoltare una tua storia- erano stretti l'uno all'altro. Le gambe stanche e mal funzionanti di Louis erano poggiate su quelle di Harry e le loro mani erano intrecciate.
Il poeta prese un respiro, poi si appisolò meglio su di lui e sorrise.
-C'era una volta, un ragazzo diverso...- quando la storia terminò, chiusero entrambi gli occhi.
Non dovevano avere paura di un addio, perché il tempo se li era portati via insieme.

In questa vita e in tutte le altre
Sarò pronto ad amarti
Consolarti
Averti

In questa vita e in tutte le altre
Ci sarai tu
Ci sarò io
Ci saremo noi e il mare

Ma in un'altra vita
A differenza delle altre
Avremo le ali per volare
L'opportunità di cadere senza farci male

In ogni vita
Ci ameremo sempre
Perché è stato questo a renderci
più uomini
E meno bestie

Nota autrice

Sorpresaaa!
Ciao, come state? Spero bene.
Anche questa storia è terminata e l'unica cosa che mi sento di dire è: grazie.
È bello sapere che ci sono persone che apprezzano, anche se non si è eccellenti in ciò che si fa.
Riconosco di non essere bravissima a scrivere (probabilmente perché non ho la preparazione di un'universitari*) ma non vi nascondo che mi piace.
Comunque, bando alle ciance, grazie veramente a tutt*, mi fate sentire bene <3
Vi auguro il meglio.
All the love <3

Does the little one with the cheekbones know that the prince is in love with himDove le storie prendono vita. Scoprilo ora