Capitolo 3

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Capitolo 3
...che sognava l'amore...

-Promettimi che tornerai- gli disse sull'uscio, mentre Louis stringeva ancora la sua mano.
-Tornerò da te, te lo prometto- gli baciò la mano ed Harry arrossì.
-Ti aspetto domani al palazzo. L'orario puoi sceglierlo tu-
-Qualsiasi orario?- chiese. Il riccio annuì.
-Almeno lasciami il tuo numero, mio principe, così saprò come avvisarti- Harry allungò la mano e Louis gli diede il suo cellulare. Digitò il numero.
-Ti aspetto- poi si voltò e raggiunse l'auto che lo aspettava fuori.
-Una donna innamorata?- chiese l'autista. Harry sorrise.
-Quasi-

Arrivato al castello, Gemma lo aspettava con irrequietezza.
-Dove sei stato?- gli chiese, ed Harry gli rispose che era stato in città.
-Non puoi uscire per così tanto tempo, lo sai-
-Ho 18 anni, Gemma. Non sono un bambino- ma la sorella scosse la testa.
-Harry, hai dei principi da seguire. Non puoi prenderti tali libertà- disse -Potrebbe succederti qualcosa di brutto-
-Potrebbe, ma come vedi sono qui-
-Lo so, tesoro. Ma mamma è preoccupata e papà è chiuso nello studio da non so quante ore-
-È preoccupata per me o per il re?- e alzò gli occhi al cielo.
-Ha solamente bisogno di sostegno-
-Sì, certo. Però lei non ce ne dà mai- la ragazza scrollò le spalle.
-Portano un titolo importante sulle spalle- e cercò addirittura di scusarli.
-Sono stati loro ad aver accettato quel titolo-
-Anche tu un giorno dovrai farlo- ma Harry scrollò le spalle.
-Io non voglio essere un re- disse piano, cercando di non farlo sentire a nessun altro se non alla sua fidata sorella.
-E cosa vuoi essere, Harry?- Gemma gli accarezzò piano la guancia.
-Non lo so- e sentiva gli occhi pizzicare -Ma non questo- si passò una mano tra i capelli lunghi e sospirò.
-Vado in camera- e scappò via.
-Harry!- lo richiamò Gemma -Harry, per favore- ma il principe era già scomparso dalla sua vista.

Rimase chiuso in camera per tutto il giorno, provando a scrivere e comporre qualche melodia nel tentativo di calmarsi.
-Sa, mio principe, non credevo fosse così pigro- Harry si girò di scatto, saltando per lo spavento.
Sorrise quando si accorse che era Louis a parlare. Era seduto sulla finestra del castello e il principe non capiva proprio in che modo riuscì ad arrampicarsi lì.
-Questo è per te, mia meraviglia- gli porse un mazzo di narcisi.
-Louis, ma come hai fatto?- e rise, prendendo il mazzo.
-Sono gracile, ma questo non significa che io non sia agile- gli sorrise e scese, entrando nella camera del principe.
-Sei pazzo- ridacchiò il principe -Potevi benissimo entrare dalla porta, avrei accettato la tua visita- ma Louis increspò le labbra, tentando in vano di nascondere un sorriso.
-I poeti cercano un modo per rendere la vita più spericolata- poi prese la mano del riccio e la baciò.

-Ti avevo chiesto di raggiungermi domani- osservò Harry.
-Ma è già domani- e gli mostrò l'orologio, che scoccava l'una del mattino.
-Cavolo, è davvero tardi- Louis strinse la mano di Harry tra la sua.
-Mi permetta di portarla in un posto meraviglioso- e l'altra mano raggiunse la guancia del principe.
-Adesso mi dai del lei?-
-Rende il tutto più romantico- e gli ammiccò, per poi correre e trascinare Harry con sé.
-Dove andiamo?- disse mentre scendevano le scale.
-A vedere le stelle- aprì il portone e spostò Harry davanti a lui, per poi circondare la vita con le sue braccia e baciargli la schiena che, anche se coperta da un maglione, si riempì di brividi.
-Desideravo abbracciarti dalla prima volta che ti vidi- ammise Louis, ed Harry arrossì.
Portò le sue mani su quelle di Louis, e le prese delicatamente per poi baciarle.
-Guarda in alto- sussurrò Louis al suo orecchio (alzandosi sulle punte), ed Harry alzò lo sguardo e rimase sbalordito dalla bellezza del cielo in quella sera fredda.
-È magnifico...- disse, rimanendo a bocca aperta.
-Già- disse Louis, inghiottendo la frase che avrebbe voluto dirgli.
Ma mai quanto te.

Il loro abbraccio si sciolse, e Louis si sedette sul prato umido, facendo segno ad Harry di mettersi lì, vicino a lui.
Il principe si sedette accanto a Louis, così vicino che le loro spalle si sfioravano.
Entrambi erano persi a osservare qualcosa.
Harry il cielo; Louis, invece, osservava Harry.
-A cosa pensi?- chiese il poeta.
Harry scrollò le spalle.
-Alla mia vita- ammise -A ciò che mi ha tolto- Louis poggiò la testa sulla spalla del principe e quest'ultimo trasalì.
-Cosa ti ha tolto, mio principe?- ed Harry si morse il labbro.
-Tutto ciò che rende il mondo colorato- con una mano tremolante, raggiunse il ginocchio di Louis, accarezzandolo piano. Louis lasciò le gambe cadere verso Harry.
-E cosa rende il mondo colorato?- e gli baciò la spalla, alzando gli occhi e ammirando il profilo tagliente del principe.
-La libertà- sussurrò -L'amore-
-Ne parli come se non esistessero veramente- disse il poeta, sorridendo e guardandolo con ardore.
-Per me non esistono- disse il principe -Quando nasci principe, la famiglia non trova mai abbastanza tempo da dedicarti. Pensano davvero che il lusso possa riempire la necessità che sento-
-Che necessità?-
Ma il riccio scrollò le spalle.
-Il mondo qui non ha colori, Louis- ammise -È tutto una sfumatura infelice che riempie le nostre vite di menzogna e ingratitudine.
Non c'è niente per te in questo mondo. Tutto ciò che vivo è solamente una lunghissima corsa al tempo, che rende i miei giorni sempre più ovvi, quasi programmati. Un giorno il ballo, l'altro un ricevimento e l'altro ancora un'intervista.
Non esiste amore, non esistono favole e non esiste un posto che mi permetta di essere chi sono.
Come ti ho detto, non c'è nulla che faccia per te; perché questa non è una valle incantata, e niente potrà mai regalarti poesia-
-Ma ci sei tu- rispose Louis -E tu fai per me- Harry abbassò lo sguardo verso il poeta.
-Come puoi esserne così sicuro?- e socchiuse piano gli occhi quando Louis iniziò ad accarezzare la sua coscia.
-L'ho sentito dal primo istante, Harry. È una tale sciagura essere diversi- disse -Ma quando trovi qualcuno come te, poi capisci che non è tanto male essere gli unici in grado di capirsi- Harry boccheggiò.
-Come te?- Louis si sporse e poggiò le labbra su quelle del principe. Durò appena qualche secondo, ed Harry diventò rosso dalla vergogna.
-Louis, è sbagliato- sussurrò.
-No- rispose -Non è sbagliato se ti fa stare bene- Harry si abbassò e lo baciò in modo più approfondito.
-Io non so come mi fa stare- ammise.
-Questo è già un piccolo passo- poi sorrise.
-Sei un piccolo ragazzo alla ricerca di amore, mio principe. Non c'è niente di male nell'innamorarsi di qualcuno che non ti saresti mai aspettato- lo baciò di nuovo.
-Come fai già a parlare d'amore- una mano di Harry strinse tra le mani i capelli di Louis.
-Noi poeti siamo romantici, mio principe, non proviamo mai nulla di poco conto. O amiamo o proviamo indifferenza, senza alcuna via di mezzo- i loro nasi si sfioravano e le loro bocche cercavano disperatamente di stare lontane.
-Baciamoci- disse Louis -Finché non avremo le labbra gonfie, e i nostri respiri si spezzeranno. Lascia che ti baci e che tu senta l'ebbrezza della libertà; l'unicità dell'amore . Lascia che le mie labbra diventino tue e le tue diventino mie. Non avere paura, principe, perché la vita è vero che la vita è troppo piena di realtà, ma ci sarà sempre un po' di posto per le favole- ed Harry si tuffò sulle sue labbra, leccandogli la bocca e mostrando la sua inesperienza.
-È il mio primo bacio- ammise dopo che si staccarono.
-Sei stato stupendo- gli accarezzò una guancia e dei ciuffi ricci gli finirono sugli occhi.

Poi si riavvicinarono e si baciarono ancora.
-Non lasciarmi- lo pregò mentre sentiva le mani di Louis allontanarsi.
-Non lo farei mai- superò il tessuto della maglietta e gli accarezzò i fianchi morbidi.
-Dimmi un tuo desiderio- gli sussurrò all'orecchio -Resterà tra noi due- poi salì a cavalcioni sul riccio e, portando le mani al suo petto, lo spinse verso il basso, finché non fu totalmente disteso sull'erba.
-Desidero...- ma si morse il labbro quando le labbra di Louis iniziarono ad accarezzare un punto sotto la mandibola.
-Cosa?- chiese, per poi succhiare piano il collo.
-L'amore- sussurrò, mentre con una mano stringeva i capelli lisci di Louis e muoveva il bacino in alto.
-Che tipo di amore?- portò le labbra sulla scapola scoperta a causa della posizione in cui erano messi.
-Uno di quelli veri, forti- ansimò quando il poeta soffiò sul succhiotto che aveva appena fatto.
-Va' avanti- accarezzò la pancia di Harry, il quale addome presentava una forma scolpita. Salì fino ad arrivare ai capezzoli e li toccò appena.
Il respiro del principe aumentò.
-Desidero...- ansimava -Che il mondo possa accettare due re al comando anziché uno- si morse il labbro mentre Louis continuava a far inturgidire i capezzoli del principe.
-Poi?- gli baciò il lobo e poi glielo succhiò piano.
-Poi vorrei la smettessi di farmi perdere la testa- disse mentre portava le mani sul sedere del poeta, stringendolo possessivamente -Perché non posso lasciarmi andare a certe sensazioni- portò le gambe dietro le cosce del poeta e Louis fece in modo che i loro inguini si scontrassero.

-Ed è questo che ti rende così infelice, mio principe- le loro labbra si sfioravano e le loro eccitazioni si scontravano grazie ai colpi di bacino del poeta -Convinci te stesso che l'amore non ti appartiene, e invece sei qui, con me- gli portò una mano sulla guancia e gemette a causa del piacere intenso.
Harry aveva le guance rosse e gli occhi acquosi.
-Dimmi come ti senti- ed Harry ansimò.
-Come se stessi bruciando- poi aprì le labbra e gemette più forte, sentendo le mutande bagnarsi e Louis abbracciarlo forte. Era così scosso che non capiva dove il poeta lo stesse toccando.
-Così bello- gli disse -Il mio bellissimo principe- fermò i movimenti e scese dal corpo del principe, ed Harry si chiese come stesse il suo amante. Era pure lui rosso e dai pantaloni si vedeva il rigonfiamento.
-Non vuoi...- e indicò il cavallo dei pantaloni di Louis.
-Sei già venuto, tesoro- gli baciò piano le labbra.
-Ma io voglio che tu stia bene come mi sento io- poi lo guardò negli occhi -Insegnami a farti stare bene-
-Quindi vuoi imparare ad amare?- e Louis sorrise.
-In tutti i modi- rispose Harry -Voglio amarti come si ama nelle favole. In tutti i modi- allungò la mano e la posò delicatamente sull'eccitazione di Louis, facendogli contrarre lo stomaco.
-Non c'è fretta, tesoro. Amare richiede tempo- gli prese la mano che premeva sul cavallo e se la portò alle labbra -Disciplina- la baciò teneramente -E pazienza. Soprattutto pazienza- poi poggiò la mano del principe sulla sua guancia e gli sorrise.
-Ma tu hai fatto quello con me- e arrossì appena.
-Perché io so come amare, ma tu non sai ancora come si fa- la delicatezza del tocco di Louis sulla sua mano fece rabbrividire Harry, che avrebbe solamente voluto alzarsi e baciarlo con passione.
-Voglio imparare- disse.
-Ti insegnerò, ma ci vorrà molto tempo- Harry si sporse verso Louis e, in risposta, lo coinvolse in un bacio fugace.

-Allora spero ci concederanno il tempo che meritiamo- disse il principe, riappropriandosi delle labbra del poeta.
-Se continui a baciarmi poi mi rubi la poesia- rise Louis ed Harry gli morse il labbro inferiore.
-E allora tu baciami ancora, così potrai riprenderla- si guardarono negli occhi, sorridendo senza un apparente motivo, e poi si baciarono ancora e ancora una volta, finché il sole non fece capolinea in cielo è una nuova giornata dava il suo inizio.
-Dimmi cosa desideri- stavolta fu Harry a chiederlo.
-Che tu ci sia anche domani- non c'era bisogno di una rassicurazione, perché sapeva che anche il giorno dopo, e quello dopo ancora, avrebbe preferito stare con Louis che con chiunque altro al mondo.

Does the little one with the cheekbones know that the prince is in love with himDove le storie prendono vita. Scoprilo ora