Avevo sempre amato Dicembre, l'avvicinarsi delle feste per me era sempre stata una gioia...
Allestire l'albero, scrivere la letterina per Babbo Natale, essere spedito a letto il giorno della vigilia per aspettare che il vecchio con la barba potesse lasciare i regali...
Da piccolo papà mi faceva preparare una tazza di latte con i biscotti da lasciare sul tavole e delle carote affinché Babbo Natale e le sue renne potessero rifocillarsi e ripartire a portare i regali per il mondo.
La famiglia riunita intorno al tavolo, zii, cugini, nonni...era una gioia per me...Quest'anno,per la prima volta, lo avrei passato senza di loro, lontano,con quelli che, piano piano ,stavano diventando casa... Erano cambiate un po' di cose nelle ultime settimane, Guido era uscito,spezzandomi il cuore... Lui ,così simile a me, se n'era andato.. era stato un duro colpo... Per un paio di giorni ne ero stato davvero devastato, avrei voluto correre da Carola e sfogarmi con lei... Ma non potevo, i nostri rapporti erano diventati ancora più freddi...
Due nuovi ingressi erano sopraggiunti... Elena e Cristiano, avevo una sensazione strana... Vedevo che Carola si allontanava sempre di più e si avvicinava a lui... Li vedevo ridere, scherzare, vedevo lei che dedicava a lui i sorrisi e le battute che avrei voluto avere ancora io... Ero felice e allo stesso tempo arrabbiato.Felice perché avevo rivisto il suo sorriso, arrabbiato perché non ne ero io la causa.
Ero un'egoista e me ne rendevo conto, ma non riuscivo a sopportare l'idea che un altro potesse farla star bene. Con Cristiano andavo d'accordo, sospetto che lui avesse capito perché mi ero avvicinato a lui, mi faceva sentire più vicino alla mia ballerina e,lo ammetto, era un modo anche per capire che tipo di rapporto ci fosse tra loro due.
Elena,nel frattempo, aveva iniziato e già concluso una specie di flirt con Luca, non riuscivo ad inquadrarla, mi faceva tenerezza ,ma allo stesso tempo mi imbarazzava.
La vedevo piano piano avvicinarsi a me, non ne capivo il motivo,ma non volevo si illudessse, volevo che fosse chiaro che il mio cuore era già impegnato.Spesso , quando Elena mi si avvicinava, sentivo addosso gli occhi di Carola, li sentivo penetrarmi dentro la pelle, mi trafiggevano a fondo come mille frecce lanciate contemporaneamente, tante volte avrei voluto dirle che non c'era nulla, che era solo amicizia... Ma appena provavo ad avvicinarmi,lei girava il viso e fuggiva via e a me non restava che guardarla da lontano parlare con un altro...
Lo so, non era giusto, né maturo provare certi sentimenti, ma questa distanza stava diventando insopportabile.Dalla produzione ci dissero che avremmo avuto la possibilità di fare dei regali ai nostri compagni di viaggio.
Cominciai a pensare ad un regalo adatto per lei e mi venne in mente un libricino che avevo imparato ad amare fin da bambino.
Me ne leggeva ogni sera un pezzo mamma quando ero piccolo, era una storia semplice erroneamente scambiata per una favola per bambini...
Parlava di un principe che lasciò il suo pianeta per conoscere il mondo, lasciando la sua rosa da sola a crescere senza di lui.
Lui girava, conosceva altri pianeti, altre persone, ma il suo cuore rimaneva legato a quel piccolo fiore forte e delicato del suo pianeta... Sembrava davvero la nostra storia... Decisi allora di chiedere a Maria di averne una copia e di scrivere una piccola dedicaDona a chi ami ali grandi per volare e radici forti per poter tornare
💛
Speravo davvero che lo avrebbe amato come lo amavo io....
Speravo capisse che, anche se viaggiavo per il mondo, mai e poi mai avrei potuto dimenticare la mia rosa e che, appena avessi potuto, sarei tornato da lei .
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Business man
RomanceAveva deciso di allontanarla per farla volare, per farla crescere, per renderla forte e indipendente,ma chi avrebbe aiutato lui a sopportare il distacco???