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Buongiorno.
La scuola è finita da circa tre o quattro giorni e già oggi io e i miei amici ci siamo proposto per dare una mano a un centro estivo della città.
Scendo di sotto e mi mangio una brioches con la Nutella.
Il telefono vibra, lo prendo e rispondo.
Io:"Pronto?"
Giulia:"Isa!"
Io:"Dimmi tutto Giuli"
Giulia:"Si, hai letto il volantino del centro estivo?"
Io:"No perché?"
Giulia:"Prendilo"
Lo presi.
Io:"Preso"
Giulia:"Vai dove c'è scritto "aiuto animatori""
Io:"Cazzo."
Giulia:"Mi dispiace"
Io:"Tranquilla,grazie comunque"
Cazzo.
Cazzo.
Cazzo.
Rilessi i nomi velocemente.
Mirko sarebbe stato con me nel gruppo a fare da animatori.
Cosa c'entra lui?
Cosa ne sa dei bambini?
Scacciai la sua immagine dalla testa e corsi di sopra a prepararmi.
Misi degli short strappati e la maglietta extra large con il logo del centro estivo e le all star, mi truccai e corsi di sotto.
Io:"Mamma ci accompagni tu?"
Mamma:"Si,passiamo a prendere anche Alice e Alessandro giusto"
Io:"Si"
Mamma:"Perfetto"

Arrivati al centro estivo andammo dagli altri che stavano fumando.
Capo animatore:"Fermi tutti,questo è un luogo pieno di bambini e vi preghiamo di non fumare."
Alessandro:"Scusi"
E buttò la sigaretta a terra.
Non me ne accorsi subito perché ero di schiena ma appena mi girai lo riconobbi subito.
Di fianco al capi animatore c'era lui, aveva dei pantaloni da basket e la maglietta extra large che però a lui stava bene e le all star bianche alte.
Capo animatore:"Ragazzi lui è Mirko, è il figlio della segretaria qua fuori, è nuovo avrete modo di conoscervi meglio più tardi."
Alessandro:"Per nostro dispiacere lo conosciamo già"
Alessandro lo guardò poi venne vicino a me.

MIRKO POV
Isabella? Qui?
Cazzo.
Mi ricordo solo a Capodanno che ero ubriaco fradicio e ci ho provato, ma io non ci riesco più, devo riprendermela.

Adesso c'è pausa e vedo Alessandro che si sta fumando una paglia di nascosto dietro a un cespuglio.
Isabella è seduta al tavolo con le altre a mangiare e non si è accorta di me.

Alessandro:"Cosa vuoi idiota?"
Mirko:"Calmo, hai una paglia?"
Alessandro:"Si ma non te la do"
Non risposi e subito mi persi a guardare lei, in tutta la sua bellezza, con il suo fare da grande ma che infondo tanto grande non la è.
Alessandro:"Perché la guardi così?"
Mirko:"Lei mi ha dimenticato"
Alessandro:"Girati, ma la vedi? No che non l'ha fatto"
Mirko:"Invece si,altrimenti ora sarebbe qui con me"
Alessandro:"Te lo dico io.
Viveva tutti giorni nel vuoto più assurdo.
Non faceva altro che rimanere per interi minuti a fissare il tuo online.
Aspettava una tua chiamata.
Ogni volta che usciva, correva al bar a vedere se c'eri ma non aveva mai il coraggio di entrare.
Lei parlava sempre di te, diceva che ti odiava e due secondi dopo avrebbe voluto urlarti quanto cazzo le mancavi.
Si è distrutta da sola.
Amare te, la stava uccidendo.
Lei non ti ha dimenticato, lei non vuole dimenticarti, non lo vorrà mai te lo assicuro.
Lei sta cercando di andare avanti,di riprovarci.
Ma non si scorderà mai di te.
Che tu ci creda o no, sei stata l'unica persona nella sua vita che lei abbia mai amato veramente.
Per cui avrebbe lottato.
E tu l'hai lasciata mille volte e altre mille volte l'hai ripresa.
Come poteva continuare così?"
Non risposi, rimasi immobile, impassibile.
Prima che potessi ribattere riprese a parlare.
Alessandro:"Guardala ora, sta sorridendo.
Ma credi che sia felice?
Oh andiamo, vorrebbe andarsene sotto le coperte a piangere.
Però sta rimanendo forte, sta cercando di distruggere il pensiero di te prima che questo distrugga lei.
Ora ti prego, guardala l'ultima volta e poi una volta per tutte vattene, dimenticala.
Non le fare più così tanto male.
Non l'hai mai amata, e mai lo farai, tanto vale smettere di prenderla in giro."

Va bene tutto, ma questo no.
Come poteva sapere tutto questo?
Io l'ho amata, e la amo ancora.
Quei bastardi dovevano saperlo, così rimanendo impassibile gli risposi.

Mirko:"Posso dire una cosa io?"
Alessandro:"Certo"
Mirko:"La guardo, ed è bellissima.
Ma bellissima veramente.
Così con la sua stronzaggine, e con il suo sorriso finto.
Con i suoi capelli spettinati e il troppo rimmel sugli occhi.
Posso assicurarti che neanche per un secondo l'ho presa in giro.
E ti posso assicurare che nello stesso istante in cui lei mi ha amato davvero l'ho amata anche io.
E non ho mai smesso.
E non smetterò"
Alessandro:"Allora vai da lei e diglielo.
Riprenditela.
Riprendi la prima che lei ti dimentichi per davvero e prima che trovi un altro.
Riprendi la perché niente rendeva felice te come lo faceva lei, niente rendeva felice lei come sapevi fare te.
Vai da lei e dimostragli che lo sai fare ancora, che niente è perduto e che tu ci credi ancora quasi come ci crede lei.
Siete innamorati, e gli innamorati stanno bene assieme e non separati.
Vai da lei e muoviti"

Pomeriggio,ripensando a quello che era successo sta mattina.
Dopo averci pensato su per anche troppo tempo ho preso una decisione che forse era sbagliata ma che per quell'attimo di tempo mi sembrava la cosa migliore da fare. Presi la penna e un foglio bianco e pensando a tutti i nostri momenti e a tutte le delusioni incominciai a scrivere.
"Mi chiedevo chi fra i due avesse sbagliato,se io oppure tu. So che ho davvero un brutto carattere e tu sei all'apparenza così forte ma dentro così fragile,che con un braccio si sentono tutte le tue paure le tue sofferenze. Mi chiedevo se avessi sbagliato io a crederci troppo, per una che non crede a niente. Oppure se avessi sbagliato tu, sembravi così sincera invece volevi solo una compagnia per la solitudine che ti porti dentro. Mi chiedevo se avessimo potuto evitarci quel giorno, ma come si fa ad evitare un sorriso così? Mi chiedevo se avessimo potuto aggiustare tutto,non arrivando a questo punto,tu mi eviti e io sto male,ti evito io stai male tu. Mi chiedevo se senti ancora la mia mancanza,nelle giornate di pioggia,quando guardi il cellulare e non ci sono nè le mie chiamate nè i miei messaggi. Se cerchi il mio profumo tra gli altri. Se quando cammini in strada da sola,non senti il bisogno delle mie mani che stringono le tue. Se quando vai a dormire,non pensi prima come ti piaceva quando ti baciavo e ti toccavo. Se alle 2:30 del mattino,non ti viene voglia di chiamarmi per sentire la mia voce e ridere insieme mezzi addormentati. Se quando i prof parlano non ti perdi almeno un po' per pensare quanto ti piaceva così stringermi a te. Mi chiedevo se hai ancora paura di perdermi, e se ti vengono i crampi allo stomaco quando mi vedi con un'altra. Mi chiedevo se tra tutta questa merda,mi sceglieresti ancora.
Perché io,lo farei"
Non misi la firma perché sapevo che se ancora non avevamo chiuso il capitolo del tutto,lei poteva ancora benissimo riconoscermi.
Corsi di sotto in garage,presi il motorino e andai sotto casa sua con il cappuccio e gli occhiali da sole per non farmi riconoscere dalle fan o magari da lei che guardava la strada dalla finestra come prima facevamo insieme noi due.
Sì,che belle parole quelle due messe vicine.
Noi due.
Eppure prima c'ero abituato, e invece ora sembra un concetto così distante.
Basta.
Devo correre a riprendere tutto quello che abbiamo formato in questi mesi.
Devo correre a riprendermi lei che mi manca così tanto,i suoi occhi, il suo sorriso, la sua bocca.
Sono stato così tanto coglione.
Mi sentivo triste,mi sentivo vuoto,quando in realtà non capivo che la felicità ce l'avevo davanti agli occhi ed era rispecchiata nei suoi di occhi,in cui mi perdevo,in cui in realtà mi perdo ancora.
È arrivato il momento di ricordarglielo.
O adesso o mai.
Metto in moto.
E parto verso quella casa che sembra così lontana ma in realtà ci passavo tutti i giorni.
Dritto, gira a destra, dietro l'edicola, passa la scuola, cento metri ed eccola li.
Infilo la busta, suono il campanello e torno indietro.

MIRKO TROVATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora