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Benedict's pov

Quando mi svegliai, il sole filtrava ancora lievemente dalla finestra.
I miei occhi si dovettero abituare alla luce della stanza per accorgermi della distesa di vestiti sul pavimento, e di una ragazza dai mori capelli che dormiva al mio fianco.

Non sapevo chi fosse, a quale stirpe appartenesse, perfino quale fosse il suo nome. Non mi importava.

In quel momento, i miei pensieri erano illuminati dall'unica luce che poteva permettermi di non farmi torturare da uno di quei tanti strappi alla regola che da sempre mi permettevo, come evidentemente successo quella notte.

Quella luce, infatti, ce lo aveva un nome: era Mabel.

Dal nostro primo incontro non facevo altro che pensare a quanto fossimo simili. Entrambi alla ricerca di una libertà tanto ambita quanto irraggiungibile.

Quel giorno avrebbe aperto una miriade di possibilità di avvicinarla a me: lei e la sua famiglia sarebbero venuti nella nostra villa in campagna.

Avevamo invitato anche Antony e Dafne, peccato per il primo, che aveva declinato l'invito poiché la sua neo-consorte avrebbe potuto partorire a momenti.
Dafne ci avrebbe invece raggiunto con un leggero ritardo di un paio di giorni.

"...mh...buongiorno"
l'innominata donzella si era nel frattempo svegliata, cercando invano di regalarmi un pigro sorriso.

Mi alzai, afferrando quasi al volo i primi vestiti che trovai.

"Buongiorno. Siamo al terzo piano ora, il portone è in fondo all'atrio al piano terra. Quando esce, cammini un po' per il giardino e troverà il cancello. Se si perde chieda ad una cameriera"

Fu così che la cacciai, scendendo verso la stanza per la colazione.

Colin ed Eloise erano già lì, ad ascoltare mio fratello piccolo far pratica con il latino.

"Finalmente! Credevamo non ti svegliassi più" mia madre si accorse della mia presenza appena presi posto.

"Sarà stato impegnato, madre" intervenne Colin, lanciandomi uno sguardo.

Lui evidentemente sapeva.

"Dai, ricomincia" fece Eloise al minore, cercando di cambiare discorso.

Cominciai a mangiare in silenzio, e, tra un boccone e l'altro, i miei pensieri si tingevano del colore del viso di Mabel.
Persino in un momento come quello.

Cosa mi aveva fatto quella donna?

Finita la colazione prendemmo i nostri bagagli e salimmo sulla carrozza che ci avrebbe portati in campagna.

Ci mettemmo relativamente poco.

Appena arrivati, potevo sentire quell'aria di libertà che sicuramente non caratterizzava il centro di Londra entrare nelle mie narici.

E nello stesso stante in cui poggiai piede sul terreno, un lento trotto di zoccoli riecheggiò da oltre il cancello, segno che la famiglia Wellington fosse appena arrivata proprio dietro a noi.

Da quella carrozza trasportata da due possenti e apparentemente impassibili cavalli neri, scesero prima la madre e il fratello.

Jhonatan Wellington era sicuramente un uomo dal bell'aspetto, ma l'astio che provavo nei suoi confronti - dovuto dal fatto che mi avesse esplicitamente chiesto di tenermi lontano dalla sorella - lo rendeva orrendo e insopportabile.

La madre sembrava essere una donna di certo altezzosa, ma che custodiva un animo pur sempre nobile.

Poi scese Elisabeth, raggiante come sempre, dirigendosi senza indugio verso Colin, con in volto un altrettanto gioioso sorriso.

Ero ben consapevole che non avrei mai potuto avere una relazione così genuina, ma era proprio per tale motivo che la desideravo dal profondo.

Infine, a poggiare la sua docile scarpetta a terra fu lei.
I suoi capelli castani erano stati lasciati ondulati tranne due lisce ciocche allacciate dietro la nuca.
Il vestito, di un azzurro molto chiaro, mi invogliava a toglierlo.

Quando quest'ultimo desiderio subentrò tra i miei pensieri dovetti girarmi da un'altra parte per potermi contenere.
Sapevo che lei fosse speciale.
Per conquistarla, avrei dovuto trattarla come le nostre stirpi insegnavano.

Quasi come se mi avesse appena letto nel pensiero, Jhonatan mi fulminò con lo sguardo, richiamando Mabel per mostrarle, guidato da mia madre, le loro stanze.

Sapevo che quel giovane viso avesse intenzione di ignorarmi per tutta la permanenza alla villa.

Mabel voleva giocare, e io sarei stato un glorioso avversario in qualunque gioco si fosse voluta cimentare.

- A noi due, Mabel Wellington -

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 07, 2022 ⏰

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𝕾𝖇𝖊𝖗𝖑𝖊 𝖊 𝕬𝖒𝖔𝖗𝖊 - 𝙱𝚎𝚗𝚎𝚍𝚒𝚌𝚝 𝙱𝚛𝚒𝚍𝚐𝚎𝚛𝚝𝚘𝚗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora