Captain Jeon - Since 1894 [KookTae]

9.

Taehyung, con una borsa monospalla addosso, prese a girovagare fra la pletora di bancarelle, un mare di gente che avanzava al suo fianco.

Sperava, soltanto, sua madre non s'accorgesse della sua assenza, poiché era fuggito di casa, senza previo avviso.

Aveva mantenuto la sua pazienza a lungo, oramai.

Quel luogo non gli era, per nulla, familiare, ed il suo unico obiettivo era evitare di smarrirsi. Anelava, soltanto, poter guadagnare maggiori informazioni, riguardo il Comandante Jeon, malgrado non fosse a conoscenza di dove si trovasse, in quel preciso istante.

Ma, d'un tratto, i suoi occhi catturarono la celestiale figura di Jungkook, ora intento a dialogare con un considerevole gruppo di soldati.

Appariva meraviglioso, persino a distanza.

«Finalmente, finalmente!» disse, con tono di voce scarsamente udibile.

S'avviò, poi, in sua direzione, occultandosi dietro un muro, ed analizzando ogni suo gesto.

«È... intimidatorio.»

Annotò, al disopra del taccuino, qualunque sua mossa ed espressione, al fine di poter realizzare un vero e proprio tema, utile all'incarico assegnatogli.

«La vostra prima missione sarà quella d'ispezionare la miriade di mercati della capitale. Vi donerò, esclusivamente, oggi e domani... dopodiché, necessiterò i vostri rapporti. Cominciate pure.»

Taehyung continuò ad origliare i suoi vocaboli, scrutandolo con attenzione.

Jungkook era sinonimo di pura virilità; aveva occhioni grandi e brillanti, sguardo letale...

Il ragazzo si domandava quale fosse il suo aspetto, quando sorrideva.

E, il suo volto... il suo volto era splendido.

Un particolare fondamentale, però, lo indusse ad aggrottare le sopracciglia.

Era sicuro Jungkook fosse un buon Capitano... ma, per quale motivo pareva minore d'età, rispetto a lui?

Un altisonante chiacchiericcio lo esortò a ridestarsi da quello stato di trance perenne, avendo constatato fosse rimasto a contemplarlo per un'interminabile quantità di tempo.

D'altronde, chi non lo farebbe?