Taehyung trattenne il respiro, ora intento ad abbandonare, con passo felpato, la sua mansione.
Erano le dieci di sera, oramai, e chiunque aveva, da tempo, sfiorato il mondo dei sogni.
Si distanziò con successo; fuori, non v'era anima viva. L'ambiente circonvicino si mostrava alquanto terrificante, malgrado lui non esternasse determinato turbamento con semplicità.
Proseguì lungo il vicolo oscuro, volendo contemplare il luogo. Una fievole brezza carezzò il suo volto, il manto che lo sormontava che si mostrava sfavillante.
Era ottobre, giusto tre mesi prima della scomparsa del Comandante Jeon.
La vicenda sarebbe accaduta esattamente il giorno di Capodanno.
Ironico...
Tale festività avrebbe dovuto esser simbolo di nuova speranza, non di perdita.
Taehyung liberò un sospiro... poiché, sebbene non fosse, tuttavia, in armonia con Jungkook, individuava, al suo interno, una sorta di amarezza, specie quando si ritrovava ad ipotizzare che avrebbe, realmente, potuto assistere alla sua dipartita.
«Attieniti, esclusivamente, alla tua missione, Taehyung... andrà tutto alla grande.» si ribadiva di frequente, tentando di scovare un briciolo di conforto, in quei vocaboli.
L'abnorme piazza gli si palesò dinanzi. Per questo, moderò la sua marcia, strane sensazioni che presero a martoriarlo.
Qualcuno lo stava pedinando.
Non era suo proposito, però, esibire i suoi timori. Pertanto, seguitò a camminare, sino a che non udì, distintamente, l'ignoto cigolio di scarpe. Il suo cuore cominciò a palpitare furiosamente, le ginocchia barcollarono, rischiando di precipitare sul terreno. Sgranando la vista, identificò ─ in lontananza ─ la figura di un soldato, decidendo, così, di approssimarglisi, in fretta e furia.
«Signore, la supplico. Mi aiuti─» articolò, con rapidità, il rumore antecedente che si dissolse in un batter di ciglia.
E, per un attimo, si sentì alleggerito.
«Signorino Kim? Cosa ci fa qui?» l'uomo lo riconobbe, presumibilmente perché figlio dell'illustre Generale.
«Credo qualcuno mi stesse pedinando, poco fa...» soffiò, con voce tremolante.
Il militare si guardò attorno, non incrociando alcun tipo sospetto.
«È assai pericolosa questa zona, signorino. Mi permetta di scortarla a casa.»
Taehyung annuì, freneticamente, formulando una sfilza di grazie.
Una volta raggiunta la sua dimora, l'adulto si congedò, il minore che si addossò contro la parete, scivolando verso il suolo. Rimase lì, per brevi attimi, rasserenandosi ed effettuando, infine, il suo ingresso, non facendosi notare.
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Captain Jeon - Since 1894 [KookTae]
Fanfic[TRADUZIONE ITALIANA] 🌹 "Quando la guerra sarà giunta al termine, ci sposeremo, ed io coltiverò fiori che mi ricorderanno te... e la nostra storia sarà una delle storie d'amore più belle dell'universo." Una lettera trovata all'interno della tasca...