Ue Ricci nun m riconosci?

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Ciro

"Pinù ma il chiattillo è passat stammattin a fa e' pulizie?" mi voltai verso Edoardo che si stava rivolgendo a Pino che era in piedi davanti a noi mentre teneva lo sguardo fisso sul campo dove stavano giocando.
"Nun o so Edoà, vado a vre?" si rivolse a me per cercare di capire cosa volessi.
"Si va va "risposi guardandomi intorno per cercare il milanese, era lì dentro da poco più di un giorno e stava facendo già fin troppi casini. Pino quindi fece un segno con la testa e si diresse verso Gennaro, ma mi voltai prima di vederlo entrare.

"C scummt ca nun li ha fatti" mi disse stavolta Edoardo alzandosi dalla panchina, diversa da quella dove ci mettevamo di solito. Gli lanciai uno sguardo freddo e mentre prendevo il solito portafoglio per prepararmi qualcosa da fumare. "Se è comm dici tu c parli j staser" risposi con nonchalance concentrato ad inserire il filtro.

"Edoà vien a pazzia" si sentii una voce dentro al campo richiamarlo e subito lui si voltò a guardarli. Gli feci segno con la testa di andare e finalmente finii di prepararmi la canna che accessi molto velocemente. Mi alzai anche io stavolta e mi appoggiai senza metter il peso sulla rete flessibile che circondava il campo. Portai il filtro sulle labbra e aspirai mentre guardavo il mare in lontananza dietro le mura accanto ai laboratori, si stava avvicinando l'ora di pranzo ed il mare a quell'ora da quella vista era qualcosa di spettacolare.

"Ue Ricci nun m riconosci? Sono Elena, Elena Varriale" una voce femminile per niente familiare mi richiamò e lentamente mi girai verso la sagoma che si trovava poco davanti le scale da cui prima era salita, buttai fuori il fumo e feci un falso sorriso, sapevo che fosse lei.

"E che nun a riconosc a na zoccl comm a te" risposi riposando di nuovo il filtro sulle labbra asprirando di nuovo mentre aspettavo la sua risposta. Tenevamo lo sguardo che non traspariva emozioni, ma dopo la mia frase nel suo cambiò qualcosa, una punta d'odio e non ci mise poco ad alterarsi. Si staccò prontamente dalla presa di Liz e aumentando la velocità dei passi cominciò pian piano ad avvicinarsi a me.

"Comm m'hai chiamata?" mi chiese stavolta guardandomi con uno sguardo truce.

"Oh c'hai sentut buon" risposi buttando fuori il fumo, era ad una breve distanza da me ed io ero rimasto immobile guardandola come avevo fatto all'inizio, ma da sul sguardo sembrava volesse uccidermi lì sul momento e per quanto avrei voluto farlo quello non era il momento, ma qui avevo la strada spianata alla fine dei conti, ma avrei dovuto parlarne con mio padre almeno. Era a neanche un metro da me, ma Liz la fermò prendendola per un braccio e tirarla indietro. "Iammuncenne ja" disse Liz guardando male me e di nuovo lei.

"C vrimm cap e cazz" disse la bionda davanti a me sporgendosi per essere più vicina guardandomi in modo truce, quasi più forte di quello di prima, feci un altro tiro e le soffiai il fumo sul viso mentre si allontanava con Liz. Quanto era fastidiosa quella ragazza e fortunatamente papà domani sarebbe venuto e speravo con tutto il cuore che mi desse buone notizie su come farmelo passare il tempo qui dentro, ma in realtà volevo stare lontano da lei, ma dopo aver uccido un mio "amico", nonché affiliato di famiglia non gliel'avrei fatta passare liscia. Se fosse riuscita a scappare dalla polizia l'avrebbe uccisa la mia famiglia, ma è qui dentro ed avevo tutte le possibilità di farlo.

Mi voltai verso il campo e tutti si erano fermati, molto sicuramente per guardare la scena, aveva ragione Edoardo quando diceva che ci saremmo divertiti con la nuova qua dentro, ma lei sapeva le regole del gioco e per vincere bisognava giocare sporco ed in fin dei conti chi si sarebbe stupito?

"Continuate a pazzia" dissi guardandoli e facendogli un segno con la mano come incitazione, mi sedetti di nuovo e finii la mia canna. Pensai di andarle a parlare lo stesso pomeriggio, ma accompagnato dai ragazzi giusto per darle un po' di timore.  

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