One shot anime e serie tv
[slow updates e mi scuso per questo]
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My hero academia
Haikyuu
Saiki k
Jujutsu kaisen
Death note
Kuroko no bas...
Erano passati ormai mesi dalla morte della povera bionda: Kaori Miyazono.
Arima aveva sentito il suo cuore spezzarsi non appena lèsse la lettera scritta da parte della ragazza e un continuo senso di vuoto interiore si faceva sempre più spazio in lui facendolo sentire solo al mondo.
Come si ripara un cuore spezzato? Si chiedeva sempre poco prima di addormentarsi mentre delle lacrime gli solcavano il viso. Era la prima ragazza di cui si fosse mai innamorato e sapeva di certo che non sarebbe stata l'ultima, anche se lui non voleva dimenticarla e passare avanti, sapeva che Kaori avrebbe desiderato solo ed esclusivamente questo per lui, voleva solo la sua felicità. Ma ora che lei non c'era, come poteva anche solo pensare di essere felice? Kousei non aveva mai smesso di suonare il pianoforte, non voleva deludere nessuno e non voleva nemmeno far pensare agli altri di essere debole. D'altronde, aveva ripreso a suonare solo grazie a lei e, anche se con un po' di titubanza, voleva continuare. Voleva far sentire qualcuno fiero di lui.
A volte camminava nel corridoio della scuola o nel cortile e, quasi sempre, si affacciava sulla finestra che dava la vista sull'aula di musica dove, mesi prima, lui e la biondina si esercitavano con i loro rispettivi strumenti. Trovarla vuota ogni volta lo faceva sentire triste, ricordandosi che, una volta, quella stanza era piena delle loro risate e dei loro sorrisi.
Quel giorno, mentre camminava nel corridoio, pronto a guardare nell'aula e ripensare ai bei vecchi tempi, si stupì nel vedere che all'interno, era presente una giovane dai capelli (colore capelli) intenta a leggere dei fogli, presumibilmente degli spartiti, seduta sullo sgabello davanti al pianoforte. Posò la carta sul leggio e iniziò a far passare cautamente le dita sullo strumento. Suonò lentamente un paio di note fino a quando non ci prese la mano. Arima non ci mise molto a capire di che brano si trattasse, anche solo dalle prime note, si poteva capire che melodia difficile la ragazza stesse per suonare: Winter wind di Chopin. Rimase lì, fermo impalato, a fissare in silenzio la ragazza che suonava. Sussultò quando si rese conto di quanto bene suonasse e arrossì vistosamente quando i loro sguardi si incontrarono. Per la prima volta riuscì ad osservare i suoi occhi (colore occhi) attentamente.
