La passeggiata notturna.

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Il soffitto della sala grande ritraeva grigie e tristi nuvole nere e sotto quel tetto Hermione incrociava le dire affinché quella sera non piovesse.
Ron si era ripreso dopo la sua figura del giorno precedente, ma evitava sempre di incontrare studenti di Beux Batons.
Harry era come sempre tranquillo, e più rassicurato: quella mattina aveva invitato Calì e Padma Patil al ballo, per lui e per Ron, che non sembrava essere tanto contento.
Negli intervalli tra le lezioni, Hermione intravedeva Ginny, faceva sempre per andare da lei per parlarle, ma ogni santa volta Harry le tirava la spalla dicendo:"vuoi arrivare un'altra volta in ritardo, Hermione?"
A pranzo il cielo si era un po' rischiarato. Decise di chiedere ad Harry la domanda che la tormentava.
"Harry, stasera mi presteresti la Mappa del Malandrino?"
"Si, ma a che ti serve?" Anche Ron pareva interessato.
"Stasera devo studiare fino a tardi in biblioteca, ho un test di Artimanzia domani, e non volevo che qualche professore mi beccasse"
"Va bene ma non puoi studiare stasera?"
"No"
"Perchè?" Intervenne Ron.
"Stasera faró il tema di Difesa Contro le Arti Oscure, è molto lungo sapete, sulle Maledizioni Senza Perdono..." Disse Hermione, ma quel tema lei lo aveva già fatto, non gli andava di raccontare ai due la verità.
Intanto il Ballo si avvicinava sempre di più, Hermione non aveva un cavaliere, ma una piccola speranza...

Quella sera la Sala Comune era molto tranquilla; quando Hermione tornó dalla biblioteca alle 9:15 trovò come promesso la Mappa nascosta dietro ad un quadro, e sotto una sedia il Mantello dell'Invisibilità: Harry aveva insistito purché Hermione lo prendesse, e lei accettó.
Tornó nel suo dormitorio verso le 9:18 e un grande dubbio invase la sua mente: come doveva vestirsi? Hermione non era tipa da questi quesiti, ma in certi casi era inevitabile! Le sembrava inutile applicare tutti quegli incantesimi ai capelli che le sue compagne di dormitorio elencavano sempre.
Così optó solo per un filo di mascara. Lavanda e Calì erano già nel dormitorio. Hermione attese che le due si addormentassero prima di vestirsi.
Verso le dieci meno un quarto anche Lavanda si addormentó e Hermione sgattaiolò fuori dal proprio letto.
Indossó una felpa rossa e dei jeans a vita alta, entrambi coperti dal mantello: la notte novembrina era fredda.
Prese la Mappa e il Mantello e uscì silenziosamente dal Dormitorio; nella Sala Comune c'erano solo alcuni studenti del settimo anno.
Uscì dal buco del ritratto e trovò la davanti Fred.
Si sfiló il mantello silenziosamente: voleva spaventarlo.
"Allora che facciamo?" chiese.
Come previsto Fred fece un balzo all'indietro.
"Per le mutande di Merlino, Hermione!" disse massaggiandosi il petto. "Mi hai spaventato!"
"Sai mi piace divertirmi" rispose lei divertita.
Un ghigno apparve sul volto di Fred.
"Come hai avuto quel mantello?" Gli chiese Fred e Hermione raccontò la storia del Mantello di Harry.
"si, va bene, ma usiamolo sono in casi di emergenza, altrimenti non c'è gusto a vagare di notte" continuò il rosso.
Hermione sorrise e ripose in una borsetta che aveva portato con se il Mantello.
"Cosa facciamo?" chiese la ragazza.
"Pensavo una passeggiata, ti va? Fino al Platano Picchiatore"
"Non pensi che sia..."
"Andiamo, Hermione!"
"Va bene"
I due si incamminarono tenendo ben salda la Mappa. Tutti i professori erano nel loro ufficio.
Usciti dal castello un ondata di vento gelido scompigliò i capelli di Hermione, gelandole gli occhi. La stessa cosa accadde a Fred. Camminarono fino al Platano: stavano parlando del torneo.
Arrivati all'albero Hermione era un po' delusa: la loro passeggiata era finita? Si erano limitai a parlare del torneo e della spettacolare sfida dei draghi?
"Ecco la parte più bella della passeggiata" disse Fred "Immobilus!"
Puntò la bacchetta contro il Platano agitato che all'istante si fermò.
Fred mise un ginocchio su un ramo e porse una mano ad Hermione: "vieni"
"Fred, non penso proprio che sia il caso! Se saliamo e l'incantesimo svanisce saranno guai! Non possiamo scegliere un altro..."
"No Hermione, da qui la vista è stupenda" la interruppe: allora era un vizio di famiglia! "E poi per una volta, non ti andrebbe di rischiare un po'? È così intrigante non trovi?"
Hermione rise e prese la mano di Fred che l'aiutò ad arrampicarsi su uno dei rami del pericoloso albero. Hermione era tesa, nessuna sapeva cosa dire, ma Fred aveva ragione: la vista era magnifica: uno spicchio di Luna di trovava a sinistra del castello, in un atmosfera così romantica: la torre di Astronomia spiccava: Hermione ricordò quando lei e Harry vi portarono il cucciolo di drago Norberto.
"Allora Hermione, che ne pensi? Avevo ragione eh"
"Si, avevi davvero ragione"
Il momento era molto imbarazzante: nessuno sapeva che dire.
"Alla fine Harry e Ron sono riusciti a invitare qualcuno al Ballo eh?"
"Già, sono contenta per loro. Tu hai trovato una ragazza?"
"Ancora no, ma io non mi accontentò della prima che passa come Harry e Ron. E tu invece? Hai già un cavaliere mi ha detto Ginny, chi è?"
Ancora una volta Hermione non sapeva che dire: verità o bugia?
La sua ultima speranza per il Ballo era solo Fred, tanto valeva essere onesti.
"No in realtà non è così" disse Hermione arrossendo.
"Lo so, mi ha detto pure questo."
"Allora perchè mi hai chiesto chi era il mio cavaliere?!"
"Volevo vedere se eri onesta con me!" disse il ragazzo ridendo.
Hermione gli sorrise e poi si voltò: aveva visto qualcosa muoversi.
"Hermione" iniziò Fred, ma la ragazza non ci fece tanto caso: qualcosa tra gli alberi della foresta si muoveva.
"Vorresti..."
"Giù!" sussurò Hermione, e spinse Fred di lato aggrappandosi al suo mantello.
Caddero attaccati come due pere cotte, e Hermione finì sopra di Fred.

Il ballo del ceppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora