Hogsmeade.

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La mattina dopo il Ballo Hermione era raggiante: era felicissima per quello che era successo con Fred e ancor più perchè era stata una cosa privata: nessuno li aveva visti. Era molto contenta per quella cosa perchè così il loro bacio non sarebbe diventato un pettegolezzo di Hogwarts.
Hermione scese a colazione con Harry: Ron era già lì.
Il cuore di Hermione sprofondò: il loro rapporto era rovinato, ne era sicura.
Ma cosa ci poteva fare lei? Era principalmente colpa di Ron se alla fine Hermione andò al Ballo con Fred, se voleva invitarla poteva farlo prima, aveva avuto tutto il tempo possibile per farlo!
Harry si sedette tra loror per evitare scontri: per tutta la mattinata Ron e Hermione non si parlarono.
Il povero Harry tentava di conversare con loro, ma alla fine si trovava a parlare o solo con uno o solo con l'altra.
Intanto quella sera stessa un nuovo annuncio era stato affisso alla bacheca nella Sala Comune di Grifondoro: quel fine settimana si poteva visitare il villaggio di Hogsmeade!
Hermione era contenta: pensò che sarebbe stato un posto adatto per far pace con Ron, che non poteva resistere a un po' di Cioccorane.
Ma i piani di Hermione cambiarono.
La mattina dopo Hermione scese a colazione da sola e si sedette accanto a Ginny, quando arrivò Errol da lei.
Hermione svilò la lettera dalla zampetta del gufo velocemente è la lesse con molta curiosità:
Hermione,

Ti andrebbe di visitare Hogsmeade con me questo fine settimana? Ne sarei felice.
Rispondimi il più presto possibile sempre via Errol.

Fred

Hermione era molto contenta dell'invito: prese la penna d'oca e scarabocchiò velocemente:

Mi farebbe molto piacere andare con te a Hogsmeade. Allora ci vediamo davanti al Ritratto della Signora Grassa?

Quel sabato Hermione si svegliò presto: indossò un cappotto nero con jeans blu, uno dei suoi soliti berretti, e uscì dal dormitorio.
In Sala Comune c'erano poche persone e questo non era buon segno: significava che quasi tutti erano o nel giardino del castello, o a Hogsmeade, il che significava che molti l'avrebbero vista con Fred, e lei non lo desiderava.
In Sala Comune c'erano Ron e Harry che giocavano a Spara Schiocco con una Ginny paonazza per la presenza di quest'ultimo.
Hermione li salutò con la mano e uscì prima che qualcuno di loro potesse dire qualcosa.
Fuori dalla Sala Comune la aspettava Fred.
I due si incamminarono parlando del Ballo, degli ultimi pettegolezzi sulle coppie che si erano formate sempre dopo il Ballo, parlarono della loro passeggiata notturna, che a Hermione pareva tanto lontana nel tempo.
Arrivarono da Mielandia, dove fecero il pieno di dolciumi.
Andarono da Zonko e all'ufficio postale: Hermione doveva spedire ai suoi genitori i loro regali con un biglietto di Buon Natale.
"Non ho avuto il tempo di passare qui per mandarglieli prima" spiegò Hermione a Fred mentre legava la lettere alla zampa di un gufo marrone, che tubava allegramente, "ho avuto tanti impegni per il Ballo! E non avevo nemmeno il permesso per venire qui!"
Si incamminarono dinuovo e passarono davanti ai Tre Manici di Scopa.
"La vuoi una Burrobirra, Hermione?"
Il pub era stra pieno.
Entrarono ma la fila era lunghissima, avrebbero aspettato per ore!
"Senti, usciamo e andiamo da un'altra parte! So dove andare!"
Prese il ragazzo per mano e lo condusse in un vecchio pub malandato gestito da un rozzo barista sempre scorbutico.
"Due Burrobirre, con lo zenzero nella mia" disse Fred.
"La prendi con lo zenzero?" chiese Hermione
"Oh si, è molto più buona, provala anche tu!"
Hermione annuì.
"Scusi, buon uomo, entrambe con lo zenzero"
Fred aveva completamente ragione: nonostante le bibite fossero molto vecchie lo zenzero rendeva il sapore molto più dolce.
Entrarono due maghi nel pub, entrambi coperti in volto da un mantello. Avevano un aria sinistra.
"Andiamocene... Non mi piacciono questi tizi"
I due ragazzi andarono via con la Burrobirra in mano, verso la Stamberga Strillante.
Si sedettero sulle grandi radici di una quercia innevata.
"Con Ron? Novità?" Chiese Fred.
"Non mi parla..."
"Neanche a me. Non so come ma mamma e papà sono venuti a sapere della lite: per fortuna non sapevano il motivo, sarebbe stato molto imbarazzante. Ma comunque sono stati dispiaciuti per il nostro comportamento e bla bla bla..."
Il cuore di Hermione si strinse, come se fosse stato intrappolato da tante corde taglienti. Si sentiva in colpa per la lite tra i due Weasley.
"Spero che riprenderà a parlarmi, sono suo fratello! E infondo sono stato anche molto cattivo..."
Hermione lo guardò, sull'orlo delle lacrime.
"Sai cosa prova per te, e prima di questi ultimi avvenimenti ero convinto che ricambiassi, mi sento proprio male per tutto ciò che è successo, ma alla fine non mi sono intromesso in niente, perchè lui non ti piaceva"
I ragazzi ritornarono a Hogwarts. Fred le parlava delle ultime novità sui Tiri Vispi, ma lei non lo ascoltava.
Nella sua mente rimbombava la frase "ma alla fine non mi sono intromesso in niente, perchè lui non ti piaceva"
e c'erano flash dei momenti più belli passati con lui.
Quando si sono conosciuti, quando Hermione lo soccorse durante il primo anno durante la partita di scacchi gigante, Ron che vomitava lumache, e l'abbraccio dato quando rifecero pace dopo la lite scaturita per Crosta e Grattastinchi.
Quella sera aveva un appuntamento programmato: doveva vedersi in biblioteca con Ron ed Harry per discutere dell'uovo.
Ma in realtà era solo una scusa per far pace con Ron.
Per due ore non fecero altro che cercare nei libri, alla fine alle 9:30 Harry disse:
"Io vado in bagno, non c'è la faccio più a cercare nei libri, vi aspetto in Sala Comune per una partita di Spara Schiocco" e andò via.
Hermione e Ron restarono per un po' in silenzio, nessuno dei due si muoveva.
"Ron" disse Hermione.
"Cosa c'è?" Rispose lui gelido.
"Ron, scusa, scusa! hai ragione è stata una cosa cattiva! Non dovevamo, forse, e non sai quanto volevo che tu mi invitassi! Ero troppo triste che tu andassi con Padma Patil..."
Pensava di averlo convinto, ma lui la guardava sempre freddamente.
"E poi, non sai quanto mi manchi"
Le sue pupille si dilatarono, e gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime.
"Mi manca tutto; le passeggiate, le visite a Hagrid, le tue battute, i tuoi insegnamenti di Scacchi Magici, perfino i nostri battibecchi! Non voglio che tutto questo finisca per quello che è successo al Ballo! Mi manchi davvero, pensa a noi..."
Lui continuava a guardarla.
Hermione aveva il viso tifato dalle lacrime, sperava che Ron la perdonasse più di qualsiasi altra cosa.
Un suo stesso singhiozzo interruppe il silenzio. Ma meno male.
Ron le se avvicinò e la strinse a se, per la prima volta, le accarezzava i capelli.
"È tutto ok, è passata" le disse, e le diede un bacio sulla testa.
Il cuore della ragazza stavolta si scaldò, era immensamente felice, sollevata, si strinse ancor di più attorno a Ron, e dai suoi occhi color mandorla scesero, per la prima volta nella sua vita, lacrime di gioia.
Uscirono dalla biblioteca insieme. A Hermione parve vedere una chiazza rossa muoversi dietro di lei, ma pensò che era semplicemente effetto delle lacrime e della stanchezza, o forse della felicità.

Il ballo del ceppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora