Una giornata a Milano - 02

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Passeggio veloce, devo camminare un bel po' per arrivare in fermata. Ebbene sì per andare a Milano prendo il pullman. A quanto pare va di moda andarci in treno. Io invece non sono alla moda, quindi prendo il bus per ripicca. In realtà non so come arrivare in stazione visto che non ho la macchina. Quindi alle 6.24 in punto salgo sul pullman e mi stampo il sorriso più sincero che ho in repertorio dicendo "Buongiorno" (con tanto brio) al conducente. Quello manco alza lo sguardo e borbotta qualcosa chiudendo le porte dietro di me. Che cafone. Mi siedo al solito posto, e guardo fuori dal finestrino. Non che ci sia molto da vedere. E' ancora buio, la campagna è rivestita di nebbia, si vede poca gente in giro. Passiamo davanti a due paesi senza che nessuno salga sul bus, poi ad un tratto la luce invade il cielo e le persone invadono il pullman. La maggior parte è formata da scolari delle superiori. Ce n'è uno che sale tutti i giorni e parla con una ragazza tutto il contrario di lui. Insomma lui porta gli occhiali, ha tanti brufoli e una voce da "So-tutto-io", tipico ragazzo NERD. Lei invece carina, ben curata, con qualche piercing. Mi chiedo che ci facciano loro due assieme. Ma è da un po' che li trovo carini. Insomma una ragazza che caga un Nerd rompi balle. C'è qualcosa di più romantico? Dio se sono figlia di una società piena di pregiudizi.

Pensieri di una squilibrataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora