"No, ma è un uomo per bene, c'è da fidarsi"
"Ah sì? E lo hai conosciuto su facebook?
"No, su un sito apposta. E' anche controllato bene"
"Ah sì? E vi rivedrete?"
"Sì certo questa sera"
"Quasi, quasi mi iscrivo pure io su questo sito"
Le guardo, cercando di non farmi notare. Avrò sicuramente gli occhi spalancati. Mi do un contegno. Dio o chiunque decida le sorti di questo mondo di merda, fai in modo che io mai e poi mai sia così disperata da rivolgermi ad un sito internet per trovare un uomo. Non ho niente contro gli incontri su internet, davvero. Ma non per me. Ma poi chi se ne frega di sti cazzo di uomini. La stanchezza mi assale tutta di un colpo. Allora controllo l'orologio per essere sicura di prendere il pullman in orario, poi fisso il cartello con le fermate e inizio il conto alla rovescia. Ne mancano ancora 5..4..3.. il treno si svuota pian piano ..2..1.. Mi preparo davanti alle porte. Poi il treno si ferma e io mi fiondo sulle scale ed esco dalla metro, corro fino alla fermata dove il bus è già arrivato e finalmente ci salgo sopra e trovo addirittura un posto libero! Che soddisfazione. Poi ci ripenso. In realtà sul pullman trovo sempre un posto libero. Sbuffo, perché non è poi chissà che soddisfazione. Mi rilasso sul sedile e penso che potrei studiare, ma boccio l'idea perché soffro troppo il pullman. Potrei ricordare cosa ho studiato, ma sono troppo stanca. Potrei chiudere un po' gli occhi così da avere la forza necessaria per mangiare quando arrivo a casa, ma ho paura di addormentarmi. E che palle non posso fare niente. Allora passo il tragitto a fissare fuori dal finestrino, cercando di ignorare i dossi e le curve veloci. Finché rimango da sola sul bus, e finalmente arriva la mia fermata. Sono le 19.50. Questa è la sera in cui andrò a letto presto. Cammino per le strade deserte del mio paese del cavolo, illuminate solo da qualche lampione ancora sano. E' buio pesto, mi potrebbero rapire, violentare o uccidere e nessuno si accorgerebbe di nulla. Velocizzo il passo e mi dico che non c'è proprio nessuno, neanche maniaci assassini o serial killer. Poi finalmente sono a casa. Rispondo con qualche parola ai convenevoli dei miei genitori, e ingoio la mia cena guardando C.S.I. Poi posso andarmene a letto. Mi metto il pigiama e mi infilo sotto le coperte. Sono le 21.00 quando sono finalmente al calduccio e sdraiata sul materasso comodo, mi viene in mente che.. ho sete, devo fare la pipì, mi devo struccare, lavare i denti, preparare i vestiti per il giorno dopo,e soprattutto mettere la sveglia alle 5.30. Fanculo. Mi rialzo e faccio quello che devo fare, distraendomi vedendo qualche brufolo pronto per essere strapazzato. Poi guardo l'orologio. Sono le 10.45. Cazzo. Meno male che dovevo andare a letto presto.
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Pensieri di una squilibrata
HumorUna ragazza come tante e i suoi pensieri strambi in diversi contesti