Di me so solo che sono, almeno biologicamente, una ragazza. Con ciò voglio dire che non sempre mi sento come tale: ogni tanto i miei tratti facciali mi ricordano quelli di un ragazzo e le mie forme, seppur limitate, mi creano estremo disagio.
Da quando ho dieci anni, su per giù, mi succede di sentirmi da un giorno all'altro maschile, sensazione che in genere sparisce il giorno dopo.
Sin dalla prima volta che è successo non ho mai capito il perché esatto di questo avvenimento, ma forse è semplicemente adolescenza, come tutti mi dicono, perché la quale è ritenuta "un periodo brutto per tutti". Forse quando crescerò mi renderò conto che è davvero come dicono, sempre se mai avrò o avremo un futuro.
Nessuno sa di questo mio disagio che si alterna nei vari giorni dell'anno e ho una sincera paura di dirlo a qualcuno, chiunque esso sia: ho paura di essere considerata pazza o di finire rimproverata, il che è già successo troppo spesso e di certo non è stato bello da vivere. Avevo tra gli undici e i dodici anni quando qualcuno mi aveva definito "non sana di mente" per la prima volta e, probabilmente, non lo dimenticherò finché vivo.
Oggi mi sento una ragazza, almeno credo. Io credo che sia piuttosto brutto esserlo al giorno d'oggi.
Credo che ogni tanto i vecchietti della città mi guardano. Quando passo cala il silenzio.
Non dimenticherò facilmente quel giorno in cui io e mia madre stavamo camminando per tornare a casa e un uomo anziano, sicuramente fuori di testa, ci aveva visto e cercava di toccarsi in strada. È stato piuttosto strano.
Ricordo che io tremavo e volevo piangere.
Ricordo anche ciò che indossavo, ovvero una maglia lunga, un pantaloncino di media lunghezza, delle calze a rete e le mie amatassime e usurate Vans nere.
So perfettamente che il modo di vestire non è assolutamente una colpa di cui mi devo fare carico, ma da quel giorno non ho mai più messo quella maglia con quel pantaloncino per la paura che succedesse ancora magari sempre con lo stesso uomo.-Forse mi vesto in modo troppo appariscente- avevo pensato appena tornata a casa, mentre camminavo su e giù per la camera da letto a causa del nervoso che quella situazione m'aveva provocato. Mi sentivo estremamente sporca, come se quel viscido maiale m'avesse davvero toccato con le sue mani raggrinzite. Quella notte non ho dormito sogni tranquilli.
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Sono strano, forse
General FictionRaccolta di sfoghi sulla fragile salute mentale di un adolescente. Andrà avanti per un bel po'.