Distaccamento

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I sogni spiacevoli spesso mi fanno sentire assai distaccato da ciò che mi circonda. È una sensazione che spesso mi fa visita e non me capisco il motivo, non saprei neanche come descriverla correttamente: ogni tanto, ad un certo punto della giornata, mi sento estremamente vuoto e stralunato.
In questi momenti non riesco a dire niente di sensato e la mia testa diventa stranamente silenziosa e leggera, forse troppo per i miei gusti. Sono abituato al trambusto lì dentro, poiché ci sono sempre pensieri che fanno a botte tra loro.
Tocco le superfici circostanti per cercare un contatto con la "realtà". Niente, mi sento ancora intrappolato in un mondo apparte.
Di colpo non riesco a riconoscere più Le persone che mi stanno attorno: mia madre diventa un'estranea, come mio nonno, mia zia, mia cugina e il mio fidanzato. Mi sembra di vederli per la prima volta e mi spaventa.
Fisso il vuoto con gli occhi spalancati come le finestre d'estate: essi sono pieni di paura e frustrazione, poiché non sopporto quando ciò accade. Non so controllarlo, stranamente, poiché io so controllare il mio squilibrio. Ho tutto sotto controllo, ma questo no.
Una sera ho guardato un punto fisso per circa mezz'ora consecutiva, non capendo minimamente i discorsi che si stessero facendo intorno a me. Mia madre, un po' di tempo dopo, aveva iniziato a fare considerazioni su ciò che era stato detto, ignara del mio stato mentale al momento delle chiacchierate. Io annuivo senza capire.
-Ma quando l'hanno detto? Non mi ricordo proprio- continuavo a pensare ripetutamente. Fisicamente io c'ero, mentalmente no.
Spesso mi sento distaccato dal resto del mondo anche quando ho delle ricadute nell'autolesionismo: quando lo faccio non sento nessun tipo di emozione e dopo osservo il soffitto bianco di casa per un po' cercando di metabolizzare la mia azione. I sensi di colpa arrivano dopo.
Quando andavo dalla psicologa e le poche volte in cui le raccontavo davvero come mi sentivo e cosa facessi, lei diceva che questo era un meccanismo di difesa. Ci credo nonostante io non segua più la terapia, ma non capisco ancora da cosa dovrebbe difendermi.

Sono strano, forseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora