Capitolo 4// Pratica e teoria non sono compatibili

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POV T/N

Continuammo a parlare così tanto che arrivati davanti a casa mia stettimo sul vialetto per altri cinque minuti prima di salutarci.
A quanto pare, stavamo per andare alla stessa scuola media.

« Ti prego T/N, aiutami! ».
Quel dannato mandarino umano non faceva altro che piagnucolarmi addosso da ben quattro mesi.
E ora aveva anche iniziato a perseguitarmi, strattonandomi anche la nuova maglietta.
Erano quattro mesi che erano iniziate le medie, ed era anche lo stesso lasso di tempo in cui Hinata continuava ad implorarmi di aiutarlo con il suo "club di pallavolo maschile".
Non è che non volessi aiutarlo, il problema è che nel farlo non avrei avuto abbastanza tempo con gli allenamenti di calcio.

Tuttavia, propio la mattina stessa, mi era passata di mente l'idea di guardare la finale di pallavolo di Miyagi e... qualcosa era cambiato dentro di me con quella partita.

Sbuffai irritata, il ragazzo era arrivato persino a inginocchiarsi pur di avere la mia approvazione; tenne una stretta ferrea sulla mia maglia ancora una volta.
« Va bene, va bene! Sei propio un rompi palle »
Giurai che i suoi occhi stessero prendendo fuoco alle mie parole.

Passò un mese da quando lasciai il mio club, mi sentivo vuota. Una parte di me amerà sempre quello sport, però ora è troppo impegnata ad alzare la palla a quella dannatissima arancia.
Finivamo le lezioni e chiedevamo il permesso per usare la palestra insieme all'unica squadra di pallavolo che la nostra scuola aveva, quella femminile.
Il vicepresidente mi conosceva molto bene, aveva accettato di farmi entrare nel club maschile di calcio, ma come avrebbe potuto mai farmi entrare in un club che ancora non esisteva?
Perciò io e Shoyo fummo costretti ad allenarci con loro, momentaneamente, e quando arrivava l'ora di chiudere la palestra, continuavamo ad allenarci fino a notte fonda.
Ma in due non si può fare molto...

« T/N posso chiederti una cosa? »
« Dimmi ». Stavamo rimettendo a posto la palestra, si era fatto tardi ormai e il mio autobus sarebbe passato a momenti.
« Perché hai accettato, alla fine? Credevo ti piacesse così tanto il tuo club che ormai avevo perso tutte le speranze »
Restai in silenzio per un lungo attimo.
« Vedi... ho sempre cercato di dimostrare il mio valore, e più crescevo più capivo di venir constantemente sottovalutata solo perché sono una ragazza. " Oddio una ragazzina che gioca a calcio - Lo sai che secondo la scienza è impossibile per te gareggiare al pari di noi? Quindi è inutile che ti sforzi tanto - E bla bla bla bla "
Però... è così divertente vedere le loro facce dopo la sconfitta, sono deliziose. È questo il bello, dimostrare che si sbaglino. » Mi fermai un secondo per rimettere l'ultimo pallone nella cesta.
« Non mi interessa quale sia lo sport, chiunque mi sottovaluti... lo schiaccerò con le mie sole forze ».

Finito di sistemare Hinata decise di accompagnarmi fino alla fermata del bus.
« Promettimelo ». Interruppe lui i miei pensieri
« Mh? »
« Promettimi che ti impegnarai al massimo anche nella pallavolo, promettimi che mi aiuterai ad allenarmi come si deve. Promettimi che sarai la migliore e io ti prometto che diventerò abbastanza forte da superarti. Non ho intenzione di farmi battere a lungo » disse allungandomi la mano.
Quella fu la prima volta che qualcuno mi riconoscette come degno rivale, come un giocatore a tutti gli effetti.
Strinsi la sua mano con tutta la forza che avevo.

---- Karasuno-Prima superiore, 15 anni ----

Perché non potevo nascere con le palle?

No, dico davvero. Mi sarei risparmiata tutto questo.

« Dovresti legarti i capelli se vuoi spacciarti per un maschio, se no potresti tagliateli »
« Ma ci sono un sacco di ragazzi con i capelli lunghi. E NON LI TAGLIERO MAI! »

Mio fratello non era per niente d'aiuto. Erano ore che ero chiusa nel bagno con lui, per darmi una sistemata. Sapevo benissimo che la Karasuno non mi avrebbe mai permesso di entrare nel club maschile di pallavolo se ne avevano uno femminile, perciò non avevo altra scelta.
« Aspetta, lascia fare a me » disse alzandosi dal bordino della vasca da bagno dove era rimasto seduto per tutto il tempo.
Mi mise davanti lo specchio e afferrò spazzola e codino.
« Meno ti si vede il viso meglio sarà » disse mentre mi racchiudeva i capelli in un codino basso scombinato, alla Eren Yegar.

Questa cosa andrà proprio male, me lo sento.

Sospirai. Vedendomi davanti allo specchio, tutto ciò che vedevo era una ragazza con capelli orribili e con un binder addosso. Ma per favore, non convincerò nessuno.
Probabilmente il biondino si sarà accorto del mio muso lungo e mi mise una mano sulla palla.
« Sinceramente, non approvo quello che stai facendo. Però, so che per te è importante perciò... sono sicuro che con una maglietta oversize nessuno potrà riconoscerti. Sei la mia sorellina dopo tutto, e forse l'unica persona al mondo che possa battermi. E io sono il migliore eh, tienilo a mente e vai che si è fatto tardi, perderai il bus »
Sorrisi per le sue parole, da vero sbruffone.
« Non mi dai un passaggio tu? » feci gli occhi da cucciolo
« Manco se mi paghi. Esci da questa casa  » disse buttandomi fuori dal bagno.

« Ehi, tu! Aspetta un attimo » Qualcuno mi chiamò di spalle
« Sei di prima vero? Hai visto scendere una ragazzina per caso? Prende sempre questo bus ed è alta circa quanto te credo »  Hinata Shoyo era arrivato come sempre ad aspettarmi alla fermata per raggiungere la classe insieme.
" Si sta prendendo gioco di me... "
« Sono io brutto scemo » dissi irritata.
E al suono della mia voce lo vidi sgranare gli occhi e indietreggiare spaventato
« T-T/N t-ti giuro che non a-avevo capito che fossi tu. Dove sono finite le tue tett- volevo dire... con i capelli legati in questo modo non riuscivo a riconoscerti ahahah »
« Brutto... pezzo di merda! Inizia a correre gamberetto! »

Finite le lezioni andammo a iscriverci ai corsi extra. Arrivati nella palestra sentivo il cuore battermi in gola dalla paura e capii subito che facevo bene ad averne.
Il terzo novellino di quest'anno era Tobio Kageyama, un tipo irritante con cui ci eravamo scontrati alle selezioni del torneo delle scuole medie. Avrebbe avuto tutti i mezzi per riconoscermi anche solo dalla voce.
Decisi allora che la miglior cosa da fare sarebbe stata quella di evitare il più possibile il dialogo con chiunque.

La giornata passò velocemente, l'unico momento in cui fiatai fu durante le presentazioni.
« P-potete chiamarmi Amane, di solito mi chiamano tutti così. Vengo dalla stessa scuola media di Shoyo e voglio entrare nel club di pallavolo ».
Non so come, ma spezzandomi le corde vocali riuscii ad essere più credibile.
Devo ammettere però che la giornata è stata molto più dura per Hinata, non ha nemmeno potuto giocare.
Però è stato divertente vedere la testa pelata del vicepreside.

« Amane, Amane! » Mi chiamava un'altra testa pelata alle mie spalle.
Mi voltai come uno stecchetto, molto lentamente
« Mh? »
« Non vieni a farti la doccia con noi? » chiese mettendomi una mano sulla spalla, circondandomi il collo.
Merda.
« N-no, voglio cercare Hinata » dissi e cercando di essere il meno scortese possibile mi liberai dalla sua presa.
« Sei preoccupato per il tuo amico eh. Non ti preoccupare, giocheranno con me sabato. Ci penso io a loro, adesso una bella doccia ti sarà di grande aiuto! » finì di dire per poi trascinarmi di peso involontariamente.
" Porco Mineta "

« No, davvero devo andar- »
Non potei finire di parlare che eravamo entrati nello spogliatoio e...
Si stavano cambiando tutti, chi pronto ad andarsene e chi invece doveva farsi ancora la doccia.
" 1... 2... 3... inspira. 1... 2... 3... espira. "
Se mi mostro in imbarazzo sarò ancora più sospetta. Brutta testa pelata, io ti uccido.
« Tanaka-san non- »
« Eh? Ma quanta formalità, chiamami Ryu  »
« Ryu, se non vado perso il bus, non ho tempo di farmi la doccia ».
Ti prego credimi, ti prego credimi, ti prego credimi che non mi piacciono tutti quei cosi penzolanti che vedo.
« Ah! Giusto scusami, non lo sapevo. Allora tieniti pronto per domani e stai tranquillo, Hinata è in buone mani! »
disse e poi con un cenno del capo salutai tutti e mela svignai.

Non...lasciamo stare... voglio solo lavarmi gli occhi con l'acido.

Kenma x reader// Avevo 7 motivi per chiamarti gatto. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora