Appena entrai in camera però, mi ritrovai di nuovo Nick, steso beatamente sul mio letto, intento a leggere un mio romanzo. Sbattei furiosa la porta e la chiusi a chiave per poi avviarmi verso di lui.
"Che cazzo fai! levati!" sbottai, ormai arrabbiata come non mai. Gli presi il libro dalle mani e o appoggiai sul comodino affianco. Incrociai le braccia al petto e aspettai una risposta, che naturalmente non venne.
"Non conoscevo questa parte selvaggia di te, mi piace" si permise di dire.
"Ho detto vai via!" continuai io.
"In realtà sono venuto qui solo per ridarti questo, solo che prima mi sono dimenticato di farlo e quindi sono ritornato indietro, prego" disse porgendomi il mio piccolo portafoglio. Perché devo sempre perdere le cose?
"Grazie ma potevi comunque ridarmelo a scuola" dissi prendendogli dalle mani l'oggetto di mia appartenenza.
"Nah, così è più divertente" poi mi tirò da un braccio e mi fece cadere sopra di lui. Ero a cavalcioni sul suo corpo proprio come la prima volta. La stessa posizione, stesso luogo, come un ricordo che viene a galla. Me ne stetti per alcuni secondi che sembravano infiniti a guardarlo nel profondo dei suoi occhi color giada. Un filo di coscienza mi fece ragionare e cercai di alzarmi.
"C'è una bambina di sotto e sono fidanzata" continuai io. In quel momento stavo per piangere, ero a poco dal tradire il mio ragazzo e farmi sgridare da mia madre per la vita.
"Nessun problema, gemi di meno e menti al tuo ragazzo" disse con una semplicità da far paura. Forse mi sbagliavo quando dicevo che anche lui aveva dei sentimenti. Non gliene fregava di niente e di nessuno, tutto quello che faceva era solo per soddisfare le sue voglie. Gli tirai uno ceffone in piena faccia, stupendolo completamente.
"Ecco adesso vattene! non sono e non sarò mai come te" ribattei ormai con le lacrime agli occhi. Nel mentre lui si massaggiava la guancia dolorante.
"L'offerta era valida solo prima" disse prendessi gioco di me. Mi misi le mani nei capelli disperata camminando avanti e indietro nella stanza come una psicopatica.
"Cosa vuoi da me! ci sono molte più ragazze più attraenti, con un fisico migliore e con più esperienza!" gli urlai contro. A sto punto non me ne fregava più neanche di svegliare la bambina, volevo solo averlo fuori dai piedi.
"In effetti" detto questo si alzò dal mio materasso e si avvicinò alla finestra per finalmente andarsene via.
"Buonanotte" disse facendomi l'occhiolino e scendendo dal tettino vicino a camera mia.
"Viscido porco!" urlai avvicinandomi alla finestra per poi chiuderla e cadere a terra a pezzi. Avvicinai le ginocchia al viso e mi coprii questo con le mani. Iniziai a singhiozzare sempre di più, finché non mi asciugai finalmente le lacrime e mi preparai per andare a letto.
———
Il giorno dopo mi svegliai con delle occhiaia che spaventerebbero pure dracula. Ero ancora stanca ed esausta nonché di mal umore. Mi alzai lentamente dal letto, accecata dalla luce del sole. Mi avviai verso l'armadio e ci tirai fuori le prime cose che mi capitarono nella mano.
Quando scesi la bambina non c'era più, eravamo solo io e mia madre.
"Se n'è già andata?" chiesi io preparando la colazione. Annuii semplicemente e continuò a fare le sue cose.
"Che fai oggi?" mi chiese lei.
"Sinceramente non lo so, chiedo ad Ava se magari è libera" dissi semplicemente sparecchiando.
"Io anche oggi devo andare a lavoro, ciao tesoro" disse dandomi un bacio sulla guancia e uscendo di casa. Già da un po' ormai passava ancora più weekend a lavorare e sinceramente non so neanche se per lei sia una tortura o un piacere. Mi parla molto spesso del capo, di come si comporta bene e di come la tratta. Se quei due dovessero stare assieme non mi stupirei più di tanto, sono tutti e due una donna un uomo fantastico. Avrei molta voglia di incontrarlo magari un giorno.
Feci un veloce squillo alla mia amica per vedere se era già in piedi.
"Hm, si?" disse lei ancora assonata.
"Hey, che fai oggi? magari andiamo in centro a fare passeggiate e shopping e quando finisco lavoro magari anche cinema a casa?" chiesi io
"Si certo, ma serata cinema non riesco, devo uscire poi con Kevin la sera" dichiarò lei.
"Uuuu, che cosa farete?"
"Sinceramente non lo so... magari andiamo a un piccolo ristorante qua attorno" disse con un tono di voce modesto ma sapevo che solo a raccontarlo era diventata gasatissima.
"Ok, allora ci vediamo il pomeriggio fuori da casa mia, ciao dormigliona!" dissi chiudendole la chiamata in faccia.
La mattinata passò molto velocemente, tra libri, film e snack. Mi ero già preparata la postazione tv, con popcorn e qualche dolcetto. Poi lo schermo del telefono si illuminò e apparì un messaggio da parte di Daniel.
'Esci di casa, ho una sorpresina per te" citò l'sms.
Non esitai neanche, spensi tutto e dopo esserli tolta le briciole dalla maglietta e dai pantaloni uscii di casa.
"Sorpresa!" disse il mio ragazzo con un bouchet di rose bianche in una mano e un piccolo orsacchiotto polare nell'altra.
Mi coprii il viso con le mani e delle lacrime di emozione scesero sulle guance. Rimasi immobile per qualche secondo a guardare quella scena come se fosse irreale, poi mi avvicinai a lui e mi catapultai tra le sue braccia.
"È bellissimo... grazie" dissi io. Misi i due regali sul tavolo e lo invitai ad entrare.
"Mi sei mancata da morire in questi giorni" mi disse Daniel. Poi si avvicinò cauto a me, come se fossi già pronta a scappare. Avvicinò le sue labbra alle mie e dammo vita a un bacio intenso. Misi una mano nei suoi capelli e dopo poco lui mi strinse i fianchi con le mani. Solo che durante il tutto, lui mi fece sbattere la schiena contro il tavolo e questo fece ritornare a galla i ricordi della serata prima.
Perché dovevo pensare proprio a Nicholas anche con un gesto così semplice? non potevo semplicemente godermi il momento?
Cercai di calmarmi, di scacciare via dalla memoria quel brutto ricordo, ma non ci riuscii.Ormai lui era da qualunque parte, mi perseguitava e mi seguiva. Mi sentii ancora più in colpa, proprio come sul divano la scorsa volta, ma stavolta dovevo avere più controllo delle emozioni. La cosa giusta da fare in quel momento era tagliare ogni rapporto di Nick e concentrarmi sulla mia relazione per sentirmi una persona migliore e più onesta, proprio come mi aveva detto Daniel.
Sapevo benissimo che era praticamente impossibile, ma almeno ci avrei provato.
"Bel braccialetto, non l'avevo notato io o è nuovo?" mi chiese lui interrompendo il momento. Mi prese poi il polso e si mise ad esaminare l'oggetto argentato.
"Grazie, me l'ho ha regalato mia zia" dissi entusiasta. Lui mi sorrise dolcemente e mi diede un ultimo bacio sulla punta del naso.
"Scusa se non ti ho parlato tanto in questi giorni, mi sei mancata" confessò unendo le nostre mani.
"Anche tu"
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Marchi sul corpo
Romance"Volevo respingerlo, buttarlo fuori dalla porta della mia vita, ma era come se lui avesse sempre con se la chiave per aprire quella porta." cap. 15 Cosa succede se il bullo più figo della scuola e una pura e gentile ragazza iniziano ad affezionarsi...