Tocchi, ossa sudate
ballano dentro la carne,
urlano spezzandosi piano
poi cercano
di ricomporsifallendo.
Penso, mani grandi
e occhi color ambra
e pelle rossa
punteggiata d'oro
e labbra sole comeun inganno.
Rumori, musica deleteria
soffoca dentro la mente
appanna le immagini
come nebbia
prova a farsi volerebene;
male.
Mi perdo.
༝༝༝
Ultimo aggiornamento: 21 luglio 2022
༝༝༝
"Andiamo in vucci" è una frase che si sente spesso, qui dove sto, ma io non l'ho mai pronunciata. Non amo quel luogo, e continuo a chiedermi cosa la gente ci trovi, nello stare pelle contro pelle con centinaia di sconosciuti sudati e deliranti; continuo a chiedermi cosa la gente ci trovi, nel tornare a casa con i piedi sporchi di fango, e di chissà che altro.
Una volta un mio amico mi ha detto, provando a spiegare: "perché quando sei ubriaco ti piace attaccarti agli altri, e avere la musica sparata nelle orecchie, e non ti interessa se ti cade alcol addosso o torni a casa fradicio di sudore, oppure se qualcuno ci prova con te, o se balli insieme a degli sconosciuti; è una bolla di follia nella quotidianità della gente, e la gente la cerca".
Ho cominciato a comprendere senza condividere questo delirio collettivo; quando mi ci sono ritrovata dentro, mi sentivo solo soffocare, odiavo chiunque mi toccasse per sbaglio, volevo tornare a casa a lavarmi e strapparmi la pelle. Ma ero lontana, e allora ho pensato di voler andare a casa di una persona, una che abitava lì vicino; una persona dalle mani grandi, dagli occhi del colore dell'ambra, dalla pelle punteggiata d'oro.
Ecco, lì mi sono solo sentita debole, indifesa.
Continuo a chiedermi cosa la gente ci trovi, nel dimenticarsi del dolore per una notte, o per tutta la vita.
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Pensieri e parole
PoesieScrivo cose, non sempre belle; poi le lascio stagionare fin quando non penso che siano migliori rispetto all'inizio. E quando me ne convinco, di solito, capita sempre qualcosa che me le fa odiare. Comunque, rimangono parole. Ognuno ci vede ciò che...