I suoi dossi son arte

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Come quella conchiglia
che non viene raccolta
mai,
sulla spiaggia.

La più brutta, scorticata
come pelle,
un po' informe e sempre nascosta
sotto granelli
bianchi e sottili
che sembrano cenere,
ma non sanno di morte.

Forse al gelo preferisce le fiamme
e sogna il silenzio
di un mare che è muto.

In mezzo alle altre
sembra priva di senso
senza colore i suoi dossi, son arte
disface le mani di chi la raccoglie
e rimane solitaria
sulla spiaggia, fra sé.

Come quella conchiglia
quel fiore sta là;
a cercare soffi letali
dell'estremo respiro.

E i suoi petali implorano
un po' di pietà
chiedono un alba, un tramonto
e un blando sospiro;

vagando, esigendo
da quel povero mondo
che sempre, purtroppo, poca
attenzione gli dà

una mano divina,
due carezze dolenti
e una morte veloce
dagli occhi fulgenti.

༝༝༝

Ultimo aggiornamento: 12 agosto 2022

༝༝༝

Questo scritto è di almeno tre anni fa. Ha avuto micro variazioni nei mesi e negli anni, ma non è cambiato mai moltissimo. Per tanto tempo l'ho letto e riletto ritrovandomi sempre nelle parole che ho usato, è uno dei pochi testi che non ho odiato in maniera particolare.
Lo ripubblico, perché alcune cose hanno bisogno di uscire fuori.

Unico mio commento: alcune cose le cambierò, prima o poi. Mi piace come scorre e ha un senso per me, però penso che non sia ancora al massimo della sua potenzialità, sarà per i versi imperfetti e tutti diversi, saranno alcune parole.
Un giorno lo rivedrò, per ora lo lascio così com'è.
Buonanotte.

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