ma che-?

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la canzone iniziò a farsi sentire, ma non era lei la protagonista.. anzi, era la voce di Helena:
<Sam.. cos-> si percepiva ancora un po' di insicurezza nella sua voce.
<shh. tranquilla> e le lasciai un bacio nell'angolo della bocca;
mi spostai da sopra di lei per andare ai piedi del letto, mi avvicinai a lei e le tolsi le mutande che ormai non erano più asciutte, ma nel mentre accarezzavo con la mano proprio tra le sue gambe, percepii che erano ancora più umide di prima:
<Helena.. non è che ti stai eccitando nel farti vedere così inerme?> lo dissi in tono divertito,
lei chiuse leggermente le cosce stringendo la mia mano che era ancora lì,
<ti vergogni nel rispondere?> con uno scatto le sfilai le mutande e andai verso l'armadio...
intanto un'altra canzone si faceva largo nell'aria.

"si.. direi che queste vanno più che bene" due paia di manette tintinnarono quando le agganciai negli appositi spazi,
<cosa stai facendo?> mi chiese timida,
<dammi la mano destra>, me la porse, in un secondo gliela chiusi e la sentii gemere... non ci feci caso, e in un attimo le chiusi pure l'altro polso.
ora era completamente pronta.
<Helena..>
<dimmi sam>
<sei pronta?> presi il frustino tra le mani
<...si..> un attimo di esitazione mi fece capire che forse non era il suo "genere"
<se vuoi che smetta, dimmi "rosso". ok?>
restò in silenzio.
feci scorrere le dita sulla sua coscia,
<dimmi se hai capito.>
<ho capito>
<brava>, la sentii muoversi.. come se non vedesse l'ora di iniziare.
feci scorrere il frustino sulle sue gambe, dopo le diedi un piccolo colpo sul seno ancora coperto dal reggiseno di pizzo.
la sentii gemere,
misi da parte il frustino e mi misi sopra di lei, mi avvicinai col bacino alla sua bocca, mi abbassai leggermente i boxer per far uscire il packer e passando un pollice sulle sue labbra le dissi:
<apri>, lei eseguì immediatamente e prima feci entrare il pollice
<brava.. ne vuoi ancora?>
annuì, e così levai il pollice per metterci il packer, dopo pochi minuti mi levai per toglierle le manette, ma ne presi una.
mi alzai e la feci girare, dopo averle bloccato le mani con le manette, presi il frustino e sorridendo dissi:
<ora alza il bacino e abbassa il busto... così, brava> le baciai la coscia, poi iniziai a dare colpi col frustino sul suo corpo e quando la sentii dire:
<Sam.. ti prego> la vidi avvicinarsi col suo sedere al packer e così le dissi:
<cosa vuoi? mh?> pronunciai ciò in tono divertito, e lei quasi umiliata:
<mhh..>
<non ti sento>
<lo voglio.. ti voglio.. dentro> e mise la sua testa tra le lenzuola, come per nascondersi

<così?> in un colpo glielo misi tutto dentro, iniziai a muovermi e a dare colpi ritmici e intanto la sentivo sempre più ansimare, finché non la alzai così da far combaciare i nostri corpi e nel mentre io continuavo a fare ciò che desiderava, con una mano ero andato davanti, sul suo clitoride così da farle provare più piacere...
<s-sam.. sam non ci.. riesco più>
<vieni per me> le sussurrai all'orecchio, e subito dopo aver finito la frase, la sentii alzarsi leggermente dalle mie cosce:
<cazzo sam> sentii la mano bagnarsi completamente e lei sfinita si lasciò scivolare tra le lenzuola.
le aprii le manette e poi, iniziai a baciarle il corpo,
<brava> le dissi mettendomi accanto a lei, le accarezzai il viso e le lasciai un bacio in ogni centimetro di esso.
<vieni a farti una doccia?> le chiesi,
<che ore sono>
<quasi le quattro e mezza> mi alzai dal letto,
<ok andiamo> e si alzò anche lei.

arrivati in bagno, e dopo aver acceso l'acqua, entrammo nella doccia...
<ti è piaciuto o era un po' fuori dai tuoi standard?> le chiesi accarezzando la sua schiena,
<mi è piaciuto, e molto> si girò verso di me...
le presi il viso tra le mani e ci iniziammo a baciare,
<e poi, cosa intendi con "tuoi standard"> chiese falsamente oltraggiata
<haha boh, non mi dai l'impressione di una che si eccita a farsi ammanettare e scopare da dietro così> le dissi all'orecchio, lei arrossì
<dai sam hahah> e ci mettemmo a ridere insieme.
dopo aver fatto la doccia tornammo in camera, dopo aver alzato le tapparelle e fatto entrare un po' di luce, mi accesi una sigaretta.
<vuoi da bere? hai fame?>
<no no tranquillo sto bene, e poi tra un po' mi sa che devo andare...> il suo sguardo cambiò;
<ah.. come mai? non vuoi restare per cena? cucino io eh>
mi guardò e accennò un sorriso,
<scusa.. ma non posso... mio marito alle 7 torna da un viaggio e dobbiamo andare ad una cena con le nostre famiglie> abbassò lo sguardo sentendosi in difetto,
<tranquilla, è tutto ok> le presi il viso tra le mani e le sorrisi, pure lei fece lo stesso.

la nuova professoressa d'italiano.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora