compleanno

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e iniziò a muoversi lentamente...

mi prese i capelli per farmi alzare il viso
<ti piace molto la Conte, o sbaglio?> sorrise cercando di mascherare la sua gelosia con del menefreghismo,
<ohh ovvio.. non sai quanto> dissi prendendola in giro e portando le mani sui suoi fianchi,
<smettila Nori, sono seria.> mollò leggermente la presa sui miei capelli per portare il suo sguardo sul mio petto, dove, il respiro si notava era più veloce del normale, sorrise.
<seria per cosa Helena.. non capisco> inclinai il viso cercando il suo sguardo
<cazzo Sam. se ti piace la Conte perchè..> si bloccò, togliendo le mani dai miei capelli
<cosa? non stiamo insieme.. ci conosciamo a malapena Helena, cosa pretendi da un 17enne? e poi.. non penso che per te valga più di tanto tutto ciò> le accarezzai i fianchi abbassando lo sguardo... avevo paura di sentire l'appoggio a tutte le pare che durante la notte mi facevo;
<sam tra pochi giorni farai 18 anni.. e poi non è assolutamente vero che per me ciò conta poco>
mi alzò il viso mostrando quel dolce sorriso che fin dal primo momento m'incatenava...

<è vero che manca poco al mio compleanno.. cazzo non ho voglia> sbuffai appoggiando la testa sul suo petto, in automatico iniziò ad accarezzarmi i capelli
<sam è vero che è troppo presto per definire ciò che siamo ma, per me noi non siamo poco.. per me ne vale la pena quindi se vuoi possiamo continuare.. tu che ne pensi> disse ciò giocando con i miei capelli, con sguardo perso;
<Helena.. anche per me noi valiamo, e non sai quanto.>, la circondai con le braccia sentendola più rigida del solito <ma..?>
posai la testa sulla sua spalla <Helena tu sei sposata.. hai pure un figlio, perchè rischi tutto per me? non ha senso>
si staccò per poi guardarmi senza però vedermi veramente <non ho voglia di parlarne adesso, ma fin dal primo momento ho visto un qualcosa in te. mi sento al sicuro quando ti ho vicino e mi sento in armonia con me stessa e con il mondo>
le presi il viso baciandolo dolcemente,
<vorrei passare il mio compleanno con te> le dissi accarezzandole il viso, quando il telefono squillò
da Madre: -chiamata in arrivo -
<ma che cazzo perooò> spostai lentamente Helena per poi dirigermi verso la cucina prendendo da bere; Helena confusa mi chiese a gesti cosa non andava ma, quando sentì
<ciao mamma..> mi prese per i fianchi facendomi sedere sul divano, si avvicinò a me sussurrando <vendetta>,
<ehh.. si mamma non so cosa voglio per il compleanno> guardai Helena sbottonarmi i pantaloni per poi togliermeli,
<no non so, fai te.. avevo visto que-> vidi Helena mimare uno 'scusa' con le labbra per poi togliermi i boxer ed iniziare a baciarmi l'interno coscia
<quel paio di scarponi.. si quelli da sci..>
si avvicinò sempre di più al clitoride, restando però a pochi millimetri di distanza, potevo sentire il suo calore ma non il suo tocco e ciò, mi faceva fremere di piacere..
<non lo so che colore. fai te ho detto.. sono impegnato ora> accarezzai i capelli di Helena supplicandola con lo sguardo
<dai ti ch-> Helena iniziò a baciarmi l'intimità, iniziando lentamente a spostarsi più verso l'entrata e sostituendo i baci con la lingua..

<ti chiamo dopo ciao> chiusi di colpo la chiamata per poi spingere delicatamente Helena più vicino, <ti prego Helena> vidi i suoi occhi luccicare sentendo la velocità aumentare, era da troppo che volevo questo momento che in poco tempo stavo già tremando flebilmente,
<perchè invece di trattenerti, non vieni per me> disse ciò con una voce che non le sentii mai, era il sesso puro.
non fece nemmeno in tempo a finire la frase che ormai stremato la guardavo, sorrideva sapendo di aver finito..
<non è giusto però.. mi dovevi avvisare> le dissi col fiatone,
<ovviamente tu l'altra volta mi avevi avvisato> si alzò mettendosi davanti a me, <mhh si hai ragione.. vabbe dai siamo pari ora ok?> la guardai male accendendo una sigaretta,
<vuoi dirmi che non ti è piaciuto? perchè penso sarebbe una bugia>
arrossii portandola a sedere sulle mie gambe,
<tutta colpa tua.. non sai quanto mi fai impazzire>
<mh.. lo posso intuire> disse ridacchiando
<comunque.. mi dispiace lasciarti così ma, devo tornare> continuò cambiando d'espressione alla vista dell'ora
<tranquilla, ci vediamo domani a scuola? anche perchè venerdì è il mio compleanno e non penso di andare a scuola sabato.. quindi sarebbe l'ultima volta prima di lunedì a meno che tu non venga a salutarmi qui a casa> le baciai il collo, <ovvio che ci vediamo domani a scuola e forse venerdì ti vengo a salutare qui a casa> si alzò
<a domani Sam> mi baciò per poi dirigersi verso la porta.

dopo aver ascoltato la macchina allontanarsi dal vialetto mi alzai andando verso il bicchiere che mi aspettava, accesi Netflix e passai il resto della giornata sul divano, mezzo nudo, guardando qualche serie tv a caso.
L'ora di cena arrivò in due secondi ma, non avendo voglia di cucinare misi in pausa Grace & Frankie e ordinai da mangiare; mentre mangiavo con sottofondo la serie tv, scrissi a Giulia, era da un po' che non ci sentivamo.

da Sam:-oi vieni da me, muoviti-
da Giulia:-perchè?-
da Sam:-troppo lungo da spiegare, vieni ho del sushi-
dopo un paio di minuti me la ritrovai in salotto a mangiare il sushi che avevo quasi finito
<quindi? parli o devo leggerti nel pensiero?> mi disse scocciata
<secondo te con Helena ne vale la pena?> non la guardai in faccia, sembrava come un pensiero detto ad alta voce per sbaglio,
<sinceramente non lo so.. ha già una vita, ti direi di non farti pare ma allo stesso tempo non illuderti, ecco. ma perchè ci tieni così tanto? cioè vi siete appena conosciuti> temevo quella domanda,
<quando sto con lei mi sento voluto e mi sento in pace con me stesso, so che lei non mi giudicherebbe mai.. non sento nemmeno un po' di disforia quando sto con lei. e poi quando si apre con me non sottovalutandomi, mi piace perché dimostra che a lei non interessa della mia età e boh..> ormai i miei occhi erano sul punto di cedere ma, sapevo che con Giulia potevo lasciarmi andare anche se non potevo in quel momento, perché sennò avrei dato conferma del fatto che mi ero illuso.
<mh.. ho capito, sei un po' in una brutta posizione> mi guardò e notò i miei occhi
<non parliamone se non vuoi, sigaretta?>
annuii e continuammo la serata a fumare e a guardare serie tv.

la mattina arrivò senza che ce ne accorgessimo, in mezz'ora eravamo pronti entrambi e per le 7:55, entrambi stavamo davanti scuola.

la nuova professoressa d'italiano.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora