20. Thingàno - toccare
AllueneSi era concessa un sorriso sollevato quando l'aveva visto chiudere gli occhi, appoggiarsi completamente al tronco e respirare quieto. Come se avesse davvero approfittato di quell'antico ulivo per assorbirne la pace.
Era questa la storia che avevano raccontato i vecchietti del luogo, che si sedevano sotto quelle fronde per farsi contagiare la placida calma.
Chissà, Uddhastru, se poteva donare un po' di serenità anche a lui.
Invece, quando inserì le chiavi nella toppa, il solito rombo del motore venne sostituito da un ronzio sinistro ed esausto.
Altro che serenità.
Niente panico, si intimò mentalmente quando il cuore iniziò a dare palpitazioni a raffica, tanto che avrebbe mandato in tilt un defibrillatore.
«Che succede?» Alluene smise di respirare per contenere l'agitazione. Pessima consigliera nei momenti invece in cui era richiesta estrema calma per ragionare – Allora? – poi inspirò nervosa, la sua insistenza certe volte sembrava fatta di proposito. Odioso imbecille.
Niente panico.
«Puoi aspettare un momento?» la voce si affusolò sottile e precaria e lui si fece ancora più altezzoso.
«Potresti almeno dirmi...» l'ennesimo sollecito fece saltare ogni proposito di calma.
«Non si accende, contento? – niente panico, un corno!
«Cosa? – il tono del ragazzo increspato di preoccupazione le provocò l'ennesimo fremito. Per una volta che poteva farle un favore rimanendo muto e impassibile!
«Non farmelo ripetere! – grugnì a denti stretti. Lui sbattè il palmo contro il cruscotto quando capì che non era uno scherzo.
«Ma se funzionava benissimo!»
«Non so cosa sia successo – mentì lei evitando di portare alla luce l'ipotesi più plausibile.
«Questo dannato catorcio – un altro colpo, sempre a palmi aperti, gli fece crollare addosso il parasole del passeggero.
«Oh, catorcio sarai tu! – Alluene replicò infervorata agguantando il parasole prima che lui potesse fargli fare una brutta fine.
Era strano vederlo così imbufalito, la sua fama lo dipingeva sempre imperturbabile, eppure lei sembrava così brava a farlo imbestialire sovente, che avrebbe dovuto contattare i suoi informatici per fargli cambiare la biografia di Wikipedia.
«È una vergogna portarmi in giro su questo trabiccolo che non fa altro che rompersi! – tentò di strapparle il parasole dalla mano, ma lei scattò sul sedile con un piccolo sobbalzo per poi strappargli l'aggeggio bruscamente dalle dita.
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𝐑𝐔𝐈𝐍𝐒 | HS |
FanfictionIl passato custodisce dolore, ma la memoria è gioia. Lui aveva perso pezzi del suo passato, oscuro quanto l'incertezza del futuro che aveva davanti. Lei era delusa dalla vita, si era rifugiata in quelle terre dimenticate per ritrovare la pace e la...