25. Mannos - giganti

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 Mannos - giganti

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Alluene


Il torcicollo.

Poteva, a neanche trent'anni, avere il torcicollo perché si era addormentata in una posizione scomoda sul divano?

Inconcepibile, pensò mentre liberava il frigo dalle poche cose rimaste e scadute per giunta.

Dell'orco – cinghiale neanche l'ombra. Non si era presentato in casa neanche dopo cena e poi si era addormentata dopo una lunga veglia fatta di pensieri e ricordi che non avrebbe mai dovuto riportare alla luce.

Per tutte le uova marce!

«Ciao Fiorellino.»

«Rose!» saltò tanto in alto che quasi non diede una testata contro la mensola del mobile sopra al frigo. Il cuore che rischiava di uscire dal petto per lo spavento.

Rose era l'unica che si ostinava a fare quelle comparse ad effetto senza annunciare la sua presenza. Non che non le stesse bene, anzi, era un modo confidenziale che quella donna burbera e di poche parole aveva con lei e pochi eletti.

Solo che ogni volta le faceva rischiare un infarto.

«Per te» disse solamente poggiando un gigantesco mazzo di fiori sul tavolo. Gli occhi di Alluene si illuminarono.

«Oh...» il suono dei passi pesanti dell'orco – cinghiale precedette invece il suo arrivo in cucina. Entrambe gli lanciarono un'occhiata sbrigativa «Grazie Rosie, sono meravigliosi.»

«È il suo fiore» spiegò la donna prima di uscire, facendo un cenno a lui come se avesse voluto invogliarlo a conoscerla meglio.

Invece lei rabbrividì.

«Perché la vecchia ha detto così?» le domandò con la solita gelida fermezza, come sempre, come se gli fosse dovuta una risposta. Infatti lo ignorò, intenta a frugare nei mobili di cucina alla ricerca del vaso più grande che possedesse «Mi rispondi?»

Quando si tirò su, tornando alla sua altezza, lo trovò poggiato contro lo stipite della porta, a braccia conserte. Il viso tirato in un ghigno superbo e quello strano magnetismo si accese di nuovo mentre lei finiva di osservarlo rapita e delusa da se stessa. 

Perchè ogni volta si ripeteva di stargli alla larga e ogni volta finiva per avvicinarsi ancora con gli occhi, col pensiero, con quel maledetto cuore traditore.

Si, sei vivo, lurido disgraziato, lo sento il tuo battito funesto, ma a quanto pare non vedi l'ora di soccombere definitivamente.

«Non ti interesserebbe.» Alluene distolse lo sguardo per accarezzare i gambi con cura, sciogliendo il laccio del cordoncino che teneva unito il mazzo.

Il profumo di elicriso andava propagandosi in tutta la cucina con quelle sue note accese e inconfondibili. Era il respiro dell'isola, il polmone sempreverde che si poteva trovare solo a Sandália.

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