AMINA
«Signore, ma non posso permetterle di vedere l'imputato!».
«Hai capito chi sono io?!».
«Ehm, no, signore. In ogni caso potrà vedere l'imputato solo in compagnia di un avvocato».
«Questo ti dice qualcosa?» disse tirando fuori la sua tessera d'identità. Il poliziotto la guardò attento sbiancando dopo aver letto il nome.
«Ehm... Dottor Valente... ehm... proprio non posso farle l'eccezione!».
«Ah, dici di no? Bene, vuol dire che ritirerò la mia denuncia».
«Dovrà comunque aspettare che la burocrazia faccia il suo corso! Non sarà rilasciato subito!».
«Ah, no? E se parlassi col tuo superiore e facessi sì che neanche i ratti di strada ti offrissero un lavoro?».
«Uhm... ehm... ora che ci penso... nel frattempo preparo gli incartamenti per il ritiro della denuncia, forse può vedere l'imputato... d'altronde sarà rilasciato, giusto?» rispose il poliziotto con tanto di gocciolina di sudore che gli scendeva sulla tempia.
«Giusto».
«Allora seguitemi, da questa parte».
«Ne ero certo». Ma quanto amo Marco Valente Senior con le sue minacce?
Percorremmo così il corridoio che ci portava alla saletta dove Riva era tenuto in stato di fermo. Il poliziotto la aprì lasciandoci entrare per poi uscire velocemente prima che Valente potesse cambiare idea. Nel momento in cui Riva ci vide tutti rimase come sorpreso. Sembrava stanco, molto stanco. E distrutto, forse al pensiero del suo fallimento e dal pericolo incombente. Infine abbassò lo sguardo.
«Perché non mi hai parlato del tuo problema?» esordì papà Valente stranamente calmo.
«Uh?» esclamò perplesso guardando poi il suo amico Davide che gli fece spallucce.
«Ho appena saputo tutto, perciò risparmiati quella faccia».
«Come fa a saperlo? Non ne ho parlato con nessuno, nemmeno col mio migliore amico» indicò Davide.
«Sottovaluti le doti di mia figlia. È una Valente e una Rossi, e se vuole sapere qualcosa la viene a sapere senza troppi sforzi. Ora parla» lo spronò quasi spazientito.
«Sapevo che quella mocciosetta avrebbe scoperto tutto...» disse più a sé stesso che a noi. «Se gliene avessi parlato mi avrebbe dato la somma che mi serviva? Ne dubito».
«Non te li avrei dati, certo. Ma avrei fatto in modo che tua sorella non corresse pericoli. Stranamente quella ragazzina non è male come te».
«Dov'è mia sorella?! Sta bene?!» Riva si mise subito in allerta. Fu Davide a rispondere velocemente.
«Sì. Sta molto bene. È in compagnia di tua mamma e altri» mentì forse per non farlo preoccupare sulle sue condizioni di salute. Chissà invece la poverina come stava.
«Qual era il termine dell'accordo? Quando giungeva al termine?» Valente ritornò a parlare. Riva ritornò ad abbassare lo sguardo.
«Oggi. Oggi è l'ultimo giorno dell'accordo» sussurrò quasi.
«Oggi? Questa non ci voleva...» disse Valente passandosi esasperato una mano tra i capelli.
«Uhm... papà Valente?» interruppi il suo momento "esasperante" per aggiungere un dettaglio che non gli avevo riferito in precedenza e che sapevo avrebbe causato il panico in lui.
«Che vuoi ancora tu?!».
«Ehm... tutto ciò è nato da quel messaggio automatico di S.O.S. generato dal telefono di Marzia questa mattina presto» sorrisi come un'ebete.

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My Schoolmate - Il Mio Compagno Di Scuola ✔️
RomanceCOMPLETA! «Tu vuoi fare la forte e resistermi, ma non mi resisterai a lungo. Sei pur sempre una donna, anche se vuoi fare il maschiaccio» sussurrò, il suo viso vicinissimo al mio. «Vero, sono una donna, ma non sarò mai attratta da uno come te, da u...