«Oh hai messo la sveglia? Domani abbiamo il treno prestissimo.»
«Sì e l'avevo già messa anche le altre quattro volte in cui me l'hai chiesto.»
«Volevo solo essere sicuro.»
«Sai... se hai cambiato idea io posso anche restare qui.»
«Non provarci nemmeno! Tu vieni con me. Ti voglio vicino e poi devi conoscere tutti prima di giugno.»Simone ha sempre un nodo in gola ogni volta che si ferma a pensare a cosa succederà di lì a pochi mesi.
Se qualche anno prima qualcuno gli avesse detto che avrebbe lasciato casa sua, la sua Roma, per trasferirsi a Milano, laurearsi e trovare il vero amore, beh lo avrebbe preso per pazzo.
Lui il vero amore pensava di averlo trovato a diciassette anni, era seriamente convinto che nel suo cuore non ci sarebbe mai stato spazio per nessun altro oltre Manuel.
Il suo piccolo cuore malandato tenuto insieme per miracolo non poteva reggere altri colpi.Ed ecco che però, dopo un mese dal suo arrivo a Milano, è letteralmente piombato addosso allo stronzo più stronzo della storia degli stronzi: Dario.
Si sono odiati dal primo momento, il classico cliché dell'incontro-scontro presente in qualsiasi commedia romantica. Solo che di romantico, almeno all'inizio, c'è stato ben poco.Simone, perdendo l'equilibrio e cadendo praticamente tra le braccia di Dario, ha finito per rovesciare sulla sua costosissima camicia tutta la spremuta d'arancia che stava bevendo da un bicchiere di carta blu.
Ed a nulla sono valsi i suoi tentativi di scusarsi, le promesse di ripagarlo, di saldare il conto della lavanderia.
L'odio è partito da lì, da una spremuta rovesciata su una lucidissima camicia in seta di Hermès, senza che Simone avesse la ben che minima idea di chi diavolo fosse Hermès.Simone studente di informatica, Dario studente di moda.
Simone maglioni e jeans, Dario camicie colorate e pantaloni dalle fantasie stravaganti.
Simone tipo timido e taciturno, Dario la quintessenza della sfacciataggine.E se è vera la teoria che gli opposti si attraggono, esiste coppia meglio assortita di loro due? Probabilmente no.
Ma come si è passati dall'odio per un capo d'alta moda rovinato, all'amore?
Non è una storia così interessante e complicata in realtà. Tutto è cominciato in metro.Si è venuto poi a sapere che quei due, prima della tragica faccenda della camicia si erano già visti un sacco di volte perché, il caso ha voluto, che fossero praticamente vicini di casa e, per raggiungere l'università e l'accademia di moda, prendessero la stessa metro tutti i giorni.
La mattina successiva al fattaccio, quando Dario si è trovato davanti Simone, ha alzato gli occhi al cielo ed ha cambiato posto, sedendosi a tre file di distanza da lui.
Dopo una settimana i posti a separarli sono diminuiti e, dopo un mese, Dario ha iniziato a limitarsi soltanto ad alzare gli occhi al cielo.Una mattina, quando Simone è salito in metro, Dario gli si è seduto accanto e, fissandosi le unghie con fare fintamente annoiato, ha iniziato a parlare.
«Sai, credo che dovremmo smetterla di incontrarci così.»
«Io non ho intenzione di arrivare in ritardo in università soltanto perché sua maestà è infastidita dalla mia presenza in metro.»
«Beh, penso che ci sia solo una soluzione allora.»
«Cambi orario? Vai a piedi?»
«Dovremmo uscire insieme.»
«Stai scherzando vero? Mi hai quasi staccato la testa per aver rovinato la tua stupida camicia ed ora vuoi uscire con me? Ma ti droghi?»
«Ahahah sai una cosa? È falsa! Non è nemmeno di seta.»
«Ma guarda tu che stronzo!»
«Sì in effetti sì. Lo prendo come un complimento.»
«In quale universo stronzo è un complimento?»
«In quello in cui a dirmelo è mister occhioni da cerbiatto.»
«Stai flirtando con me ora?»
«Oh guarda, occhi da cerbiatto è anche intelligente. Una vera sorpresa.»
«Puoi smetterla di chiamarmi così?»
«Che carino, sei diventato tutto rosso, piccolo Bambi.»
«Simone, ok? È Simone. E non sono rosso, è il freddo.»
«Come vuoi Bambi, come vuoi.»
«Senti stronzo, posso chiamarti così visto che non so il tuo nome?»
«Beh tesoro se volevi sapere il mio nome bastava chiederlo. Sono Dario. Ed ora che ci siamo presentati, esci con me?»
«Chiedimelo domani.»
«Conterò le ore che mi separano da quel momento.»
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Profumi come pioggia di novembre
FanfictionForse l'unico modo per ritrovarsi è rischiare di perdersi del tutto.