Caos

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Danny Pov:

Quando siamo piccoli ci vengono raccontate molte storie, e tramite queste storie ci viene spiegata la differenza tra bene e male, tra un eroe e un cattivo, tra una causa persa e un salvatore.
Ma ciò che non ci viene detto, è che ci sono più storie oltre quelle che ci vengono narrate dai nostri genitori;
Storie che possono essere raccontate da tutti, storie che se vengono narrate da molte persone finiscono per diventare realtà e segnarti per sempre.
Ed è proprio grazie a quelle storie se oggi sono chi sono, grazie a quelle storie che mi hanno portato su strade che non avrei mai pensato di poter percorrere, che mi hanno aperto gli occhi davanti alla crudeltà del mondo, che mi hanno reso tutto ciò che ho sempre odiato.
Quelle storie che ormai sono diventate un incubo a occhi aperti, un incubo a cui mi sono arreso già molto tempo fa, a cui ho permesso di entrarmi dentro e divorare l'anima, a cui ho permesso di rendermi il mostro di cui tutti hanno paura, di cui lei ha paura...

Il suono della sveglia che inonda la stanza mi allontana dai miei pensieri, riportandomi alla realtà o meglio all'incubo a occhi aperti.
Mi alzo con calma dal letto, visto che sono solo le 5:30 del mattino e sicuramente nessuno sarà sveglio se non io e papà;
Questo è uno dei tanti aspetti che ho ereditato da lui e probabile l'unico lato preferito di tutto questo schifo.
Appena apro l'armadio opto per un pantalone nero corto e una canotta bianca, prendo il telefono e le cuffie e scendo lentamente le scale, facendo attenzione a non svegliare mamma, che da poco è tornata dal suo turno in ospedale.
Una volta giunto in cucina, trovo papà intento a prepararsi il caffè, come ogni mattina
<<Buongiorno figliolo>>
<<Buongiorno papà, sto per andare a correre. Vuoi venire?>>
Quando ero piccolo amavo andare a correre con lui, era uno di quei momenti che amavo più di ogni altra cosa, almeno fino a quando non ha trovato un nuovo lavoro, e così col tempo quei momenti sono diventati solo un ricordo lontano.
<<Grazie ma devo svolgere delle commissioni per il matrimonio>>
Il matrimonio.... Me l'ero quasi dimenticato
<<Giusto. Non preoccuparti sarà per la prossima>> Lo dico ad alta voce cercando di convincere più me stesso che lui, perché in cuor mio so che non ci sarà mai una prossima volta.
<<Non prendere impegni per stasera dobbiamo andare a cena dai Wolf>>
<<Va bene>>
Una volta fuori dalla porta, collego le cuffie al telefono e faccio partire a tutto volume Love the way you lie di Eminem, mentre corre per le strade deserte della città.



La mattinata passa velocemente e dopo aver finito in bellezza con chimica, mi dirigo in mensa con Mike, Lucas, Jack e David al nostro tavolo di sempre, e puntualmente come ogni giorno ragazzine in calore ci circondano per avere un minimo di attenzione da parte nostra, ma io oggi non sono dell'umore giusto, così quando una ragazzina del 2 anno mi si avvicina la scanso via bruscamente.
Appena mi giro per guardarmi intorno, vedo due occhi a me troppo familiari che mi stanno guardando da lontano, quando si rende conto che sto ricambiano il contatto visivo distoglie immediatamente lo sguardo, cosa che io non faccio,almeno non subito;
Mi soffermo ad osservare ogni centimetro del suo corpo, e ancora non riesco a credere che lei sia la stessa ragazzina con gli occhiali e la macchinetta che amava guardare le Winx e giocare alle principesse che io conoscevo,
Non riesco a credere che la donna che ho difronte a me sia la stessa ragazzina che un tempo mi amava e che io ho distrutto in mille pezzi.
<<Ehi amico, tutto bene?>>
La voce di Jack mi risveglia dai miei pensieri
<<Si amico>>
Quando mi giro di nuovo verso il tavolo,lei non c'è, e per un istante mi viene da pensare che me la sia immaginata, un po' come facevo da piccolo;
Solo che questa volta lei era vera, c'era realmente, anche se mi odiava con tutta se stessa.


La casa dei Wolf era proprio come la ricordavo, non era cambiato niente, tutto era rimasto come 10 anni fa, tutto tranne lei...
<<Potete accomodarvi a tavola, Jennifer sta per arrivare>>
disse il signor Wolf rivolgendo lo sguardo verso di me dopo aver pronunciato le ultime parole
<<Aspettala figlio>> disse mio padre, più come un ordine che come una richiesta
<<Ma certo>>
E mentre loro si accomodavano a tavola,io rimasi lì davanti le scale ad aspettare l'unica persona che non ho mai smesso di amare, neanche per un secondo.
Improvvisamente il rumore di tacchi mi fece alzare lo sguardo verso le scale ed è lì che la vidi, mentre scendeva le scale con un abito rosso a mo di principessa che le fasciava perfettamente tutte le sue forme.
Era proprio una principessa, è solo che questa volta io non sarei stato il principe che la salvava, ma la bestia che l'avrebbe trascinata con sé nell'oscurità.
















Spero che col tempo riuscirete ad amare Danny così come l'ho fatto io
E chissà forse la bestia potrà trasformarsi nel principe con l'armatura scintillante e un cuore grande 🤭
Per scoprirlo continuate a seguire la storia ❤️

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