I trusted you

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Jennifer

Tre anni prima

Non vedevo l'ora che la campanella suonasse, per annunciare la fine delle lezioni e l'inizio del weekend.
Questo weekend io Miranda e Mike grazie ai soldi che abbia ricavato dai lavori estivi, siamo riusciti a prendere i biglietti per i OneRepublic, è sempre stato il nostro sogno poter un giorno assistere al loro concerto e finalmente dopo tanta fatica e molto sudore, siamo riusciti a prenderli.
Il suono della campanella mi riporta alla realtà, così rimetto tutto nello zaino e mi dirigo velocemente alla porta, ho appuntamento con Mike vicino agli armadietti, come sempre ormai.
Mike è un ragazzo fantastico, è stato il primo a parlarmi davanti scuola, ancora prima di sapere che saremmo finiti in classe insieme, è stato il primo ad accettarmi nonostante le mie stranezze e la mia pazza famiglia, ma soprattutto è stato il primo a volermi bene per quella che sono e non per quella che gli altri volevano io diventassi.
Diciamo che è il mio migliore amico da sempre ormai, sarei persa senza di lui e i suoi stupidi consigli sull'amore, o senza le sue battute e quel sorriso che ti illumina le giornate, è come un fratello per me, un fratello che non vorrei mai perdere.
Appena arrivo in corridoio, individuo Mike appoggiato agli armadietti con lo sguardo perso nel vuoto, come sempre da un mese a questa parte, c'è qualcosa che lo turba e vorrei tanto sapere cosa ma allo stesso tempo non voglio insistere, quando vorrà liberarsi da questo peso io sono qui;
<<Ecco la bellissima J>>
Lui e il suo brutto vizio di abbreviare il nome
<<Hey Mike, come va oggi?>>gli chiedo, sperando che mi dica la verità
<<Meglio adesso che sei qui>>
mi aspettavo che mi dicesse qualcosa su quello che gli sta succedendo ultimamente ma come al solito ha evitato il discorso facendo un complimento, è proprio da Mike
<<Pronta per il concerto?>>
<<Scherzi vero, è da tutta la vita che sono pronta per questo concerto>>
I OneRepublic sono la mia bed preferita, ho sempre sognato di andare a un loro concerto e adesso che è finalmente successo non riesco ancora a crederci
<<Stasera ti va di studiare insieme? Come i vecchi tempi?>> mi chiede con uno sguardo che non ho mai visto prima sul suo volto
<<Certo perché no>>
gli dico un po' incerta
<<Bene allora ci vediamo stasera>>
<<Va bene>>
Per la prima volta da quando lo conosco ho avuto paura di Mike, il suo sguardo mi ha terrorizzata, e i suoi occhi mi sono sembrati cattivi, non i soliti occhi che conosco.
Ma forse sono solo troppo paranoica, alla fine sto parlando di Mike, il mio Mike, non mi succederà niente di grave quindi devo stare tranquilla.
La notifica di un messaggio mi distrae dai miei pensieri

Da Miranda: Vediamoci in mensa stronzetta

Da Jennifer a Miranda: Arrivo stronzetta

Spengo il telefono e mi dirigo in mensa con una brutta sensazione addosso.







Sono le 19:00 precise e mi sto avviando a casa di Mike, come gli avevo promesso, ma più mi avvicino a casa sua, più mi sento come se stessi facendo uno sbaglio, la mia vocina interna mi sta dicendo di correre e tornare a casa.
È da quando l'ho visto stamattina a scuola che ho una brutta sensazione addosso, come se stesse per succede qualcosa di brutto, di davvero molto brutto.
Forse mi sto immaginando tutto, dovrei rilassarmi un po' e non farmi mille paranoie, alla fin dei conti è di Mike che sto parlando, il mio migliore amico; mi fido di lui più di chiunque altro nel mondo e so che non mi farebbe mai del male perciò devo calmarmi e non pensarci.
Quando arrivo davanti a casa sua, suono il campanello, ritrovandomi Mike tutto vestito di nero ,come se stesse per andare a un funerale, ma non ci faccio troppo caso visto che il nero è il suo colore preferito.
Conosco casa sua a memoria ormai, e la ritengo come una seconda casa, dove posso sempre rifugiarmi quando tutto sembra troppo.
Dopo aver finito i compiti per domani, saliamo in camera sua a vedere un film, come al solito Mike fa scegliere a me ed io decido di rivedere i Transformers, ho sempre amato la loro saga, è il mio film preferito in assoluto.
Durante il film Mike si avvicina lentamente a me e io cerco di non farci caso, finché non mette una mano sulla mia coscia, penso stia scherzando così gliela allontano ma lui ci riprova, questa volta facendola salire più su del ginocchio.
Mi sento fuori luogo e non riesco a capire se stia scherzando o sia serio, so soltanto che ho paura, ho davvero molta paura
<<Mike che cosa fai?>> gli chiedo cercando di mantenere un tono calmo
<<Voglio divertirmi un po'>> dice continuando a far salire la sua mano fino a raggiungere le mie mutandine
<<Io non voglio divertirmi così, smettila>>
gli chiedo con la voce tremante e gli occhi colmi di lacrime che sto cercando in tutti i modi di trattenere
<<Non mi importa cosa vuoi tu, io voglio scoparti stasera e lo farò con o senza il tuo consenso>>
A quelle parole non riesco più a trattenere le lacrime e mi sembra di sentire il cuore fermarsi per un attimo, quello che avevo davanti a me non era Mike, non era il ragazzo che aveva promesso di proteggermi da tutto e tutti, non era il mio migliore amico, era diventato un mostro....
<<Mi stai spaventando Mike, basta>>
gli chiesi più come una preghiera che un ordine, ma lui fece finta di non aver sentito, mi prese le mani e le mise sopra la testa tenendole ferme con la sua mano destra, mentre con l'altra scese lentamente tracciando ogni curva del mio corpo fino a fermarsi alla mia gonna, che alzò senza troppi problemi e tolse le mutandine.
<<No, ti prego, basta>>
ma non ottenevo nessuno risultato, perché lui continuava senza problemi.
E mentre mi teneva ferma con una mano, con l'altra si abbassò i pantaloni e i boxer, prese il preservativo e mi penetrò, io non volevo, cercavo di divincolarmi, di respingerlo, ma lui era troppo forte e io troppo debole e ferita per combattere.
Così mi arresi, lo lascia fare e chiusi gli occhi sperando che quella tortura finisse, che finisse il prima possibile, volevo che mi togliesse le mani dal corpo al più presto.
Lui venne fuori da me e si abbandonò sul letto senza fiato, mentre io rimasi immobile con lo sguardo rivolto al soffitto, sembravo un corpo senza anima, ed era proprio così che mi sento, mi sentivo vuota, come se avessi un buco nero che cresceva sempre di più
<<Adesso puoi andare, non mi servi più>>
è ciò che disse prima di chiudere la porta del bagno e avviare la doccia, lasciandomi lì.
Mi alzai dal letto, mi rimisi le mie mutandine, presi lo zaino e scesi di corsa le scale, non vedevo l'ora di uscire da quella casa.
Appena mi trovai sul marciapiede del lato apposta alla sua casa, inizia a piangere a più non posso, ancora non riuscivo a credere a quello che era successo, non riuscivo a credere che il mio migliore amico mi aveva fatto questo, che proprio lui tra tutti mi aveva rotto in mille pezzi e aveva preso ciò che non gli spettava.
Mi aveva violentata e non aveva avuto nessuna pietà,
A un tratto mi resi conto che potevo piangere quanto volevo,ma il mondo non si sarebbe fermato per me, avrebbe continuato a girare a prescindere da tutto, così mi ricomposi, mi alzai e mi diressi a casa con un altro sentimento che stava iniziando a crescere dentro di me, l'odio.
Camminai per le strade della città con l'intento di fargliela pagare per ciò che mi aveva fatto, lui aveva preso qualcosa che non doveva e io gli avrei restituito il favore togliendogli tutto ciò che aveva.





Quella fu la sera in cui Mike perse tutto e io divenni il mostro che gli altri hanno sempre voluto io fossi, dopo quella sera promisi a me stessa che nessun uomo mi avrebbe mai toccata e che non mi sarei mai fidata di nessuno se non di me stessa.
Quella sera fu la sera in cui la principessa che credeva nelle favole morì, e nacque la strega che non avrebbe mai avuto un lieto fine perché lei in quelli non ci credeva più ormai...




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