She screwed my head

200 9 2
                                    

Danny Pov

Sono fottuto, dannatamente fottuto...
Ora che l'ho toccata non riesco più a controllarmi, le avrei voluto dare tutto quello che voleva e molto altro su quel letto, ma non potevo, non in quel modo.
Non volevo che la nostra prima volta fosse con lei ubriaca, la nostra prima volta dovrà essere magica e consensiente da parte di entrambi.
Il getto d'acqua che mi colpisce il viso mi calma per un breve periodo,costringendomi a chiudere gli occhi e a trasportami nei ricordi, e mi viene in mente di quando eravamo bambini, di quando lei era la mia migliore amica, l'unica a cui ho mostrato tutto di me stesso, anche parti che avrei voluto tenere per me;
mi riporta a quei tempi dove lei mi voleva ancora bene e non mi vedeva come un mostro senza cuore, ai tempi in cui ero ancora il suo principe dall'armatura scintillante e non la bestia che la imprigiona nel castello.
Delle volte vorrei che tutto fosse semplice come lo era allora, a quando non dovevamo portarci pesi sulle spalle, a quando faceva più male sbucciarsi un ginocchio che avere il cuore a pezzi, a quando non dovevi sopprimere la tua felicità pur di aiutare la tua famiglia, a quando lei si fidava ancora di me, a quando mi voleva ancora un po' di bene...
Adesso che la guardo tutto quello che vedo è odio, nei confronti del mondo e soprattutto nei miei, in quei occhi che prima erano pieni di vita ora però, ci leggo anche molto dolore, un dolore che la tormenta dentro, che le pesa sul cuore ogni giorno sempre di più, un dolore di cui non vuole parlare e che io vorrei tanto portarle via se solo potessi, vorrei poter prendere quel dolore e farlo mio in modo che lei smetta di soffrire, perché quando sta male, io mi sento inutile, e vorrei spaccare la faccia a chiunque la ferisca.
Quando riapro gli occhi, mi ricordo di trovarmi ancora sotto la doccia, così, senza perdere altro tempo finisco di lavarmi e mi metto il pigiama per ritornare di là, dove l'ho lasciata prima.
Quando torno nella stanza la trovo sotto le coperte che dorme,
dio, è così bella anche quando dorme.
Sembra un angelo, il mio angelo, e più la guardo, più mi rendo conto che desidero ogni parte di lei, non voglio solo il suo corpo, io voglio entrare nel suo cuore e custodirlo per sempre, voglio capire come funziona quel cervello che non smette mai di ragionare, voglio specchiarmi ogni santo giorno in quegli occhi che mi fottono con un solo sguardo, ma soprattutto voglio essere la sua persona, la persona da cui rifugiarsi quando tutto sembra troppo, voglio che lei mi chiami quando sta male, voglio fare cose che non farei per nessun'altra ragazza perché lei non sa, che mi ha fottuto, io sono suo, sono suo da quando eravamo piccoli e adesso lo sono ancora di più.
Lei non sa che mi è entrata dentro e non è mai più uscita nonostante i miei sforzi di cacciarla via, è la mia rovina e la mia salvezza, è tutto ciò che ho, la cosa più preziosa al mondo per me, io non potrei vivere senza di lei, perciò non mi importa se  mi odia, l'importante è che resti al mio fianco.
Sono così stanco che mi sdraio accanto a lei e mi addormento all'istante

Jennifer Pov

Era da tanto che non dormivo così bene, senza incubi, fantasmi del passato, ansia e soprattutto senza alcuna preoccupazione.
Quando mi alzo dal letto sento un braccio stringermi sempre di più a se, e quando mi giro lo vedo.
È così bello, sembra un angelo quando dorme, per non parlare del suo fisico.
Ma che sto dicendo, devo essere veramente impazzita, io devo odiarlo con tutta me stessa, lui è un mostro, non è più il Danny che conoscevo e amavo.
Nel momento in cui mi alzo, però, vengo investita da un fortissimo mal di testa, dovuto a tutti quei calici di vino, così mi  appoggio per cinque minuti alla porta del bagno, quando però, il capogiro termina, vengo investita dalle immagini di ieri sera e mi sento terribilmente a disagio, non posso credere di aver ceduto, di essermi fatta toccare da lui, dall'uomo che odio con tutta me stessa, che dovrei odiare con tutta me stessa.
Sono incazzata nera, con lui, ma soprattutto con me stessa, perché sono stata debole e avevo promesso alla me di tre anni fa che non sarei mai più stata debole, che non avrei mai permesso a nessuno di farmi sentire come mi aveva fatto sentire lui quella sera.
Sono così arrabbiata che non posso restare un altro minuto in più in questa stanza, non posso aspettare che si svegli perché litigheremo solo e con questo mal di testa non sono in grado di affrontarlo, così mi vesto velocemente e alla rinfusa, prendo la borsa, le chiavi della stanza, il telefono e mi dirigo il più lontano possibile dall'hotel e da lui, da quella stanza e da ciò che ho fatto quella sera e che gli ho permesso di fare, mi allontano il più possibile dal centro, finché vedo in lontananza un night club, e senza pensarci troppo mi fiondo al suo interno,con l'intento di dimenticarmi di tutto e tutti.


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