Hidden truths

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Jennifer Pov

Mi era mancata la mia camera, mia sorella e soprattutto la mia vita, la luna di miele è stata strana ma allo stesso tempo speciale, in quei giorni che ho passato con lui, io ho provato emozioni che credevo di non poter più provare dopo quella sera, mi sono lasciata andare e ho lasciato che facesse quello che voleva di me perché mi sentivo così bene e al sicuro con lui nei paraggi, e devo ammettere che vorrei ritornare in luna di miele solo per quei momenti che mi hanno fatto sentire viva dopo anni.
Sto disfando la valigia quando sento bussare alla porta, così, mi giro e vedo appoggiata allo stipite mia sorella:
<<Che c'è? Adesso non riesci più a starmi lontana?>> le dico in modo scherzoso, ma lei non sta ridendo, ha un'espressione seria sul volto, quasi come se avesse visto un fantasma
<<Lui è tornato Jennifer>>
non riesco a credere a quello che ho appena sentito, vorrei aver capito male ma dall'espressione di mia sorella purtroppo questa è la verità
<<Sei sicura?>>
<<Quasi tutta la città sa del suo ritorno>>
mi sembra di sprofondare in un abisso, nello stesso abisso in cui sono stata per anni dopo quella sera, e per un attimo, mi sembra di essere ritornata tra quelle quattro mura che avevo sempre considerato casa e con l'unica persona che aveva giurato di proteggermi da tutto e tutti ma che alla fine è stato lui l'artefice della mia sofferenza.
E adesso il pensiero che lui sia ritornato mi spaventa, mi spaventa perché non saprei come affrontarlo, non saprei quale parte di me uscirebbe fuori difronte a lui, non saprei come affrontare di nuovo un passato da cui ho giurato di non lasciarmi mai più scalfire , ma soprattutto non saprei come dirlo a Danny, non saprei come dirgli la verità, o meglio, non saprei come preparare me stessa a riaffrontare una questione che pensava di aver chiuso per sempre...





Ci sto provando in tutti i modi, ma
non riesco a restare concentrata, mi sforzo con tutta me stessa di seguire la lezione ma la mia testa ritorna alle parole di mia sorella "Lui è tornato" , che vengono ripetute in continuazione nel mio cervello, come un disco rotto.
La campanella che annuncia la fine delle lezioni mi riporta alla realtà, così preparo lo zaino e mando un messaggio a Miranda per vederci prima che torni a casa
<<Che succede Jennifer?>>
<<Lui è tornato>>
dico tutto d'un fiato col cuore che batte a mille per la paura
<<Lo so... è tornato mentre tu eri in luna di miele>>
io continuo a sperare che  tutto ciò sia soltanto un brutto incubo ma purtroppo ho la sensazione che l'incubo si sta pian piano trasformando in una realtà che finirà per divorarmi viva
<<Non posso credere che sia tornato>>
<<È tornato anche a scuola>>
appena sento queste parole, mi paralizzo, il cuore inizia a battermi a mille ed ho paura che possa uscire fuori dal petto da un momento all'altro, l'aria inizia a mancare e inizio a vedere tutto scuro, così, ormai non consapevole delle mie azioni, mi allontano da Miranda, e mi incamminiamo velocemente fuori scuola, cammino per ore senza sapere dove sto andando, quando a un tratto mi fermo vicino a un muretto di una villa e scivolo lentamente a terra, cerco in tutti i modi di riprendere il controllo del mio corpo ma ormai è inutile, sono all'inizio di una delle mie crisi di panico, crisi che pensavo di non dover più affrontare.
Non so cosa fare e mi sento persa, ma non posso arrendermi proprio adesso, così, prima che arrivi all'ultimo stadio della crisi, con mani tremanti, prendo il telefono dalla borsa e compongo il numero di Danny, che con mia sorpresa risponde subito
<<Pronto Bambolina>>
ho il respiro corto e mi sembra di star sul punto di morire, ma mi sforzo di parlare
<<V..v... vieni a prendermi>>
<<Che succede bambolina? Dove sei?>>
<<Non so bene dove mi trovo>>
il che è vero, mi sono persa
<<Mandami la posizione e resta dove sei>>
dice ciò col suo solito tono autoritario, che odio da morire, ma ora non ho le forze o la voglia di controbattere, così faccio come mi dice, gli mando la posizione e nel frattempo cerco di calmarmi, sperando che arrivi presto.
A un tratto, vedo la macchina di Danny in fondo al viale , avvicinarsi sempre di più a me, pensavo che ci avrebbe messo ore ad arrivare, facendomi crepare là a terra e invece ha superato le mie aspettative, quando si avvicina, parcheggia in fretta e furia la macchina e corre verso di me, si inginocchia per afferrarmi le braccia e aiutarmi ad alzarmi
<<Ce la fai a stare in piedi?>>
mi chiede con uno sguardo che non gli avevo mai visto prima, un misto tra paura e preoccupazione
Io non riesco a guardarlo negli occhi, perché mi toccherebbe dire la verità ma io non sono ancora pronta, così chino il capo e faccio un cenno con la testa per rispondere alla sua domanda, ma a lui questo non basta, visto che a  un tratto posizione l'indice sotto al mio mento, costringendomi ad alzare la testa e a guardarlo negli occhi
<<Ho bisogno che mi guardi in faccia bambolina e che mi dici cosa sta succedendo>>
<<Io..io>>
Io ho paura
Ecco cosa vorrei dirli, vorrei dirgli che ho una paura tremenda di tutto, del mio passato, delle persone, del modo in cui lui mi guarderà quando scoprirà la verità sul mio conto, ma soprattutto ho paura di perderlo, ho paura di perdere l'unica persona che mi ha fatto sentire viva dopo anni
<<Calmati, sei al sicuro con me, io non ti farei mai del male>>
e io gli credo, gli credo perché glielo leggo negli occhi, in cui occhi che mi hanno sempre protetta anche quando eravamo piccoli
<<Andiamo ti porto a casa>>
ma io non voglio tornare a casa, voglio stare con lui, voglio stare al sicuro tra le sue braccia e dimenticarmi per un attimo dei fantasmi del passato
<<Voglio stare con te>> gli dico quasi in un sussurro
<<Devo riportarti a casa>>
ma io non voglio così mi avvicino, eliminando le distanze, e restando a un soffio dalle sue labbra, da quelle labbra carnose e soffici che muoio dalla voglia di baciare, ma mi trattengo, e cerco di restare concentrata e convincente per quanto la sua vicinanza me lo permetta
<<Portami con te, voglio stare con te>>
non mi serve aggiungere altro che mi carica in braccio e mi porta in macchina, per poi partire a tutta velocità verso casa sua.
Durante il tragitto, mi sento più tranquilla, l'attacco di panico è sparito del tutto, lasciando spazio solo all'eccitazione che sento ogni volta che sono con lui, ed ora mi sento ancora più spiazzata perché mentre prima non ero in controllo delle mie emozioni adesso non sono in controllo del mio corpo e soprattutto dei miei ormoni, e più lo guardo, più inizio a sentire caldo, così, mi mordo il labbro per cercare di restare concentrata e impedire a me stesa di fare azioni avventate
<<Non torturarti il labbro in questo modo, lascia che sia io a farlo>>
queste parole e il suo timbro di voce mi fanno perdere definitivamente il controllo, così, smetto di torturarmi il labbro e mi lascio guidare dai miei ormoni; prendo la sua mano destra e la posiziono sulla mia coscia
<<Toccami>>
non se lo fa ripetere due volte e mi tocca la coscia, io sussulto per le sue mani fredde a contatto con la mia pelle
<<Mi fai impazzire così bambola>>
<<Ti voglio Danny, è più forte di me>>
gli dico ormai al limite dell'eccitazione
<<Io ti voglio da sempre ma non voglio che la prima volta sia così>>
<<In che senso?>>
gli chiedo confusa
<<Hai bisogno di riposare dopo quello che hai passato oggi>>
<<Ma io voglio te>>
<<Credimi, per quanto voglia fare l'amore con te, hai bisogno di altro in questo momento>>
non sono d'accordo da un lato perché io volevo perdermi nel calore delle sua braccia, ma dall'altra parte penso che abbia ragione lui, ho bisogno di riposo, sia mentale che fisico, così non mi oppongo.
Casa sua è davvero enorme, ma purtroppo non ho il tempo di ammirarla per bene, visto che Danny mi prende a mo' di principessa e mi porta nella sua camera al piano di sopra, mi mette a letto e mi rimbocca le coperte come se fossi una bambina di due anni
<<Buonanotte moglie>>
dice dandomi un bacio sulla fronte.
E prima che esca dalla stanza gli rispondo allo stesso modo
<<Buonanotte marito>>
detto ciò chiudo gli occhi e mi lascio cullare da Morfeo verso il mondo dei sogni, sperando che i fantasmi del passato non mi seguano anche lì, almeno per una volta...

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