Capitolo 3

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I sogni non si fanno mai per caso, un po' come gli incontri.

Dopo circa 10 min impiegati per preparare uno zainetto con tutti i vestiti più carini, io e Franci ,andammo a casa di Ilary che ci aspettava per prepararci insieme per la festa, aveva insistito tanto a riguardo.
Il taxi si fermò all'indirizzo che ci aveva girato lei stessa.
Ci ritrovammo davanti un enorme villa.
Un uomo elegante e ben curato ci aspettava davanti al cancello automatico e ci fece strada fino al portone di casa che si trovava al di sopra di due rampe di scale , una a destra e una a sinistra, che conducevano entrambe allo stesso  portone bianco e oro.
Entrando una signora ci salutò educatamente e ci accompagnò nella stanza in cui avremmo trovato Ilary, sembrava sapesse già del nostro arrivo e che fosse tutto organizzato.
Tutta la casa era elegantissima, il pavimento in marmo brillava in maniera strabiliante , vi erano vari quadri appesi alle pareti contornati da cornici in stile barocco , come del resto tutta la villa.
Arrivammo nella stanza, vi era un ordine esagerato, io non sarei mai riuscita a posizionare tutto in modo così perfetto ma nonostante questo nel mio disordine trovavo il mio ordine.
《Ciao ragazze. Fatemi vedere cosa avete portato, adesso vi sistemo io!》disse entusiasta.
Cominciò a togliere tutti i vestiti dallo zaino e squadrarli uno per uno, finché non decise quale ci sarebbe andato meglio.
Franci indossò un vestitino corto azzurro, con il punto vita stretto e la gonna morbida a cui abbinammo dei tacchi bianchi. Gli stava benissimo sembrava una bambolina .
Per me invece optammo per un vestitino in raso lilla, non lo avevo mai indossato perché non rientrava nei colori che amavo usare, ma mi stava abbastanza bene, risaltava i miei capelli neri lunghi fino al fondo schiena e l'aderenza del vestito rendeva visibili le mie forme, anche se ero un pò dubbiosa nel mostrarle. Come scarpe optai per dei tacchi bianchi con i lacci che si arrampicavano sulla caviglia.
Ilary indossò un abito corto nero che valorizzava tutte le sue forme perfette e una décolleté del medesimo colore molto elegante.
Si occupò lei di truccarci dato che nessuno delle due se ne intendeva.
Gli occhi verdi di Franci vennero valorizzati da un ombretto brillantinato e dei glitter azzurri come il vestito, che contornavano la palpebra fino a formare una sorta di eyeliner. Mentre per me decidemmo di fare un eyeliner lilla e completammo il look con dei brillantini sulla palpebra , ma non eccessivi, inoltre non si sarebbe nemmeno visto tanto, dato che indossavo un paio di occhiali da vista neri;
non potevo farne a meno, li indossavo da quando avevo due anni.
Ad entrambe passò una matita per contornare le labbra e poi un gloos appiccicoso che mi diede un po' di fastidio per i primi minuti , ma poi mi ci abituai.

《Eccoci qua, La villa di Thompson!》disse Ilary entusiasta mentre scendevamo dall'auto per dirigerci verso l'ingresso controllato della villa.
《Aspetta, puoi ripetere il cognome? Mi pare di averlo già sentito..》Chiesi confusa,《Thompson .》ripetè Ilary.
Ci volle qualche minuto per collegare tutti i fili intrecciati nella mia testa, ma eccolo qua,《Mike Thompson 》. Mi vergognai immediatamente per aver esposto i miei pensieri a voce alta , speravo che non l'avessero sentito ma..
《Oh , Mike è il fratello maggiore di Alex, lo conosci?》mi chiese stupita,
《No , non lo conosco ne ho solo sentito parlare》,confessai agitata.
《Bhe avrai modo di conoscerlo stasera , penso ci sia, daltronde è la sua villa.》si intromise Francesca.
《 In verità è un tipo solitario, raramente partecipa alle feste, dubito che lo vedremo in giro..》rispose Ilary, bhe, questo Mike suscitava l'attenzione e la curiosità  di tutti a quanto pare.
Meglio così , non mi fidavo degli uomini e tanto meno avrei voluto incontrare un ragazzo di cui avevo fantasticato nei miei sogni, e poi figurati se il suo volto era davvero come l 'avevo sognato.
Entrammo.
Mi guardai attorno; ragazzi a petto nudo ballavano vicino ad una grande piscina piena di ragazze in bikini, altri giocavano ad uno strano gioco con dei bicchieri di alcol e una pallina da ping pong. Non mi sentivo a mio agio alle feste, soprattutto se affollate, e mi pentii subito di aver accettato, non partecipavo ad una festa da molti anni e volevo continuare a farlo.

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