capitolo 1

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Ogni viaggio lo vivi tre volte:
quando lo sogni,quando lo vivi e quando lo ricordi.

《Dai andiamo o perderemo il volo!》 Gridai alla mia amica Francesca , era una ritardataria nata e per colpa sua rischiavamo di perdere l'aereo che ci avrebbe condotti nella fantastica California, un paradiso per le giovani ragazze come noi che volevano divertirsi e spassarsela per tutta l'estate.
Finalmente superati i vari controlli, prendemmo posto sull'aereo, ero molto entusiasta del nostro primo viaggio insieme tra amiche, finalmente adesso che avevamo circa diciannove anni, i nostri genitori si erano convinti per farcelo fare. Io e Francesca ci eravamo conosciute all'età di otto anni, quando io avevo cambiato quartiere, lei abitava nella mia stessa via, noi dicevamo precisamente che abitavamo "difronte a lato" , ovvero io abitavo difronte ma più in là, verso il lato sinistro proprio dove c'era il cuore. La nostra amicizia era molto forte ed eravamo come sorelle molto diverse tra loro però. Lei era molto socievole, faceva subito amicizia e aveva un carattere estroverso , al contrario di me che ero molto timida e tendevo a stare per conto mio.

Il capitano di volo ci informò che sarebbe stato un viaggio a dir poco lungo , infatti durava circa 12 ore. Io ero molto preoccupata perché non mi veniva facile dormire sui mezzi mentre la mia amica riusciva a dormire ovunque, persino in piedi, e cercò di tranquillizzarmi.
《 dai sù , dormi un poco anche tu》io le risposi che lo avrei fatto ma prima ascoltai un pò di musica.
Nel frattempo mi voltai per guardare al di là del finestrino , era meraviglioso , il cielo era di un celeste intenso mentre le nuvole sembravano fatte di zucchero filato.. mi voltai dinuovo da Francesca per farle ammirare ciò che stavo vedendo io, ma lei come al solito si era già riaddormentata e allora la osservai intensamente.
Pensai tra me e me che era molto bella, gli occhi socchiusi la rendevano ancora bambina, aveva un viso esile e chiaro con delle lentiggini che si spargevano sul suo nasino e sulle guance tonde, incorniciate dai suoi lunghi ricci biondi, e il suo corpicino piccolo e magro era avvolto dalla cintura di sicurezza, sembrava proprio una bambina.

FINALMENTE dopo quelle interminabili ore arrivammo in California. Usciti dall'aeroporto individuammo un taxi , e ci precipitammo a prenderlo . 《 Dove vi porto ragazze?》 Chiese impaziente l'autista, 《al Pacific Hotel》rispondemmo in coro io e la mi amica , entusiaste all'idea di essere arrivate davvero in quel paradiso pieno di manzi.
Dal finestrino scorgevo delle villette sfilare una dopo l'altra e sullo sfondo l'oceano blu scintillava per il riflesso del sole incandescente .
Dopo una mezz'oretta arrivammo al famoso hotel, era grandissimo e si trovava proprio sul mare . All'ingresso vi era il personale vestito in giacca e cravatta e risultarono molto accoglienti , presero i bagagli e ci condussero alla nostra camera, la 33. Ringraziammo velocemente il personale dell' hotel e sgattagliolammo dentro per goderci la nostra stanza.
Era magnifica non troppo sfarzosa ma elegante, inoltre c'era una grande vetrata che ci consentiva di avere una grande vista sul mare, era magnifico!
《È tutto stupendo!》esultò Francesca, 《bene ma ora che facciamo?》 Chiesi io ,che dopo aver disfatto velocemente i bagagli , mi concentrai sulla vista..
《Giusto ,chiamo Ilary per dirgli del nostro arrivo 》mi rispose lei, Ilary era una delle sue tante conoscenze, che ci avrebbe fatto compagnia nella nostra permanenza in California e ci avrebbe fatto conoscere altra gente,《Ci passerà a prendere alle otto in punto questa sera , quindi muoviamoci sono già le sette, presto!》. Cominciammo a prepararci, Ilary ci aveva detto che avremmo fatto un giro tranquillo e quindi optai per un jeans skinny semplice e un top rosso aderente che mi evidenziava i seni, mentre Franci aveva optato per un top fucsia con un motivo simile ad una bandana che gli fasciava il seno piccolo, e dei semplici jeans abbinati con delle scarpe sportive, d'altronde lei non era mai stata una tipa da vestitini se non per un'occasione speciale.

Quella sera alle otto in punto , ci ritrovammo davanti all'hotel una Mercedes classe G fucsia, decisamente sgargiante ma perfetta per la persona che stava al suo interno,《Ciaoo fighette italiane 》,ci saluto Ilary, a primo impatto mi sembrò davvero una ragazza carina e carica di energie,《wow , hai un look pazzesco, comunque io sono Silvia》mi presentai, ero felice che ci fosse qualcuno per noi,《grazie , anche tu sei una bomba, ma adesso svelte salite , ci sono degli amici che vogliono conoscervi》ci rimbeccò lei, e ci accomodammo frettolosamente sull'auto, anche se l'ansia di conoscere altra gente si era fatta sentire in me, soprattutto se si trattava di ragazzi.
In macchina parlammo un pò del lungo viaggio affrontato per arrivare fin lì, e anche dell'Italia perché Ilary era molto interessata al luogo della nostra provenienza e ci informò che in America le ragazze italiane piacevano molto ai ragazzi e che avremmo sicuramente fatto colpo;
Io arrossì ascoltando le sue affermazioni, e speravo fortemente che non lo notassero, non avevo mai avuto a che fare con ragazzi e relazioni se non delle storielle da bambini.

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