I giorni passano e continuiamo a non saperne niente.
Una mattina mi alzo dal letto e mi vesto per andare a scuola. Scendo di casa e arrivo alla fermata dell'autobus più vicina: dieci minuti dopo arriva il mio autobus.
Salgo persa nei miei pensieri e guardando Instagram. Di colpo l'autobus frena. Io alzo lo sguardo per aggrapparmi ad un palo e la vedo.
La bambina della foto, identica: stessi occhi, stessi capelli, stesso sguardo da pazza. Mi osserva. L'agitazione mi assale. Che faccio? Come d'istinto mi viene da scappare, ma sono su un autobus pieno di gente e correre non sarebbe d'aiuto! Affianco a me una signora mi studia.—Signorina va tutto bene?— mi dice con tono allarmato. In quel momento mi accorgo che sto sudando e probabilmente ho uno sguardo teso.
—Sì signora, tutto a posto— dico riprendendomi.
Due fermate mi separano dalla mia, decido di scendere prima e percorrere il resto del tragitto a piedi.
Scendo e l'autobus riparte. Mi sento più tranquilla, ma cammino comunque con passo spedito.
Arrivo quasi ansimando e la prima cosa che faccio è cercare Edward.
Lo trovo seduto su una panchina che ascolta la musica.
—Ed! L'ho vista!—
—Chi? Cosa hai visto?—
—La bambina...—
Il suo viso assume uno sguardo allarmato.
—Dove!?— dice incredulo.
—Sull'autobus!—
—Non può essere, Abby, l'avrai soltanto immaginato.—
—Ed, io non l'ho immaginata!—
—Abby dai non è possibile che potesse essere lì dopo più di settant'anni!—
—E se invece potesse? Dopotutto nelle foto non cambia!—
—Sì è vero, su questo hai ragione, ma non penso che sia possibile la... cosa!— dice.
Io non la penso come lui e non voglio continuare a parlarne, per fortuna suona la campanella.

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Racconti
ПриключенияQuesta è una raccolta di tutte le mie storie brevi. Con un massimo di 10 capitoli corti. In questa raccolta: •Joanne (paranormal/mistery) •Una altro mondo (fantasy) -A♡