Nella biblioteca della scuola, (e in tutto l'istituto), la rete non era granchè e per tutto il tempo io e Emma aspettammo che si caricasse per vedere la leggenda di Surv.
Dopo un'oretta bella piena ottenemmo un buon risultato :"La leggenda di Surv" e leggendo le recensioni, aveva "spaventato" un bel po' di persone.
Ero veramente curiosa cosí la lessi immediatamente; c'erano scritte cose veramente importanti come monumenti, statue, palazzi che aveva costruito Louis Surv, giá, il costruttore della nostra città...
Questa peró era la vita di Louis Surv, non la leggenda che ci aspettavamo di trovare, ma, dopo essere andata piú sotto a scorrere, trovammo l'intera leggenda della città e la vita di colui che l'aveva costruita. Lessi per prima la vita di Louis : c'era scritto che non aveva avuto un'infanzia molto facile;
i suoi genitori lo lasciarono quando era molto piccolo, e andó in un orfanotrofio veramente andato a male:sporco e le tutrici purtroppo non erano affatto affettuose.
A diciannove anni fu adottato ma qualcosa andó storto: i suoi "genitori"morirono in strane circostanze e, da solo fu ospitato dal suo migliore amico (conosciuto all'orfanotrofio) anche lui era stato adottato; Louis si fidava ciecamente di lui, e viceversa.
Con questa calma che finalmente stava regnando, decise di indagare sulla morte dei suoi genitori adottivi: scoprí questa formula per create degli esseri... ma erano degli esseri comuni?
Li aveva chiamati Zombie. Tutto secondo le sue lunghe ricerche.
A quarant'anni Louis si sposó ma il suo "passatempo" non era ancora terminato lí: era come un incubo, qualcosa di incancellabile.
Da allora qualcosa non andó secondo i piani: voleva sperimentare la formula che aveva trovato, doveva sapere tutto su questa storia, doveva soprattutto andare a fondo e scoprire tutte le cose piú immaginabili possibili.
Passava giornate intere a pensare, cercare, scrivere, interpretare vari comportamenti... Un giorno decise di sperimentare tutto il suo studio su una persona, una cavia pronta a fare di tutto per lui. Volete sapere chi? Il suo migliore amico sin dall'infanzia, lui che l'aveva aiutato nel momento del bisogno, lui che rideva quando Louis rideva, quando Louis piangeva lui faceva altrettanto. Avevano condiviso ogni momento insieme, tutti i dolori e le gioie. E ora? Ora Che cosa contava tutta questa amicizia? Per Louis sicuramente non molto, preferiva testare qualcosa che forse non sarebbe stato secondo le sue aspettative piuttosto che stare con la persona piú importante di tutta la sua vita.
A malincuore(solo per Louis), quest'ultimo non accettó anzi, sembrava piú scioccato dal comportamento di Louis, lo stava usando soltanto per questa conclusione?
Era veramente deluso, come avrebbe potuto accettare una cosa del genere?
Louis era veramente troppo arrabbiato per salutarlo per l'ultima volta.
Ormai non amava piú nessuno.
Era praticamente un pazzo, Louis.
Doveva avere assolutamente, a tutti i costi, una cavia.
E cosí, in preda alla pazzia, decise di... ucciderlo.
Quale sarebbe stato il metodo migliore dopotutto?
A mezzanotte e mezza Louis entró di soppiatto con un coltello esageratamente affilato.
Senza pensarci, salí sopra le scale fino and arrivare al corridoio che portava alla stanza della nostra povera e ingenua vittima. Dormiva profondamente, era proprio lí che avrebbe potuto ottenere ció che desiderava da tempo.
Accoltelló con potenza il malcapitato.
Ormai non aveva piú un amico.
A lui peró non importava.
E forse, non gli sarebbe mai arrivato quel senso di colpa.
Prese il cadavere insanguinato e lo portó nel suo laboratorio; aveva preparato il siero che avrebbe inniettato nella vena del suo braccio dove, ora, non scorreva piú il suo sangue rosso.
Prese la siringa e continuó con il processo.
L'effetto non fu immediato, aspettó ancora un'ora ma niente. Visto che erano le 3 di notte, decise di andare a dormire e di risvegliarsi con la speranza che avrebbe funzionato.*
Ero veramente presa da questa storia che quasi non mi accorsi del fatto che mancava un quarto alle otto. Presi il mio zaino, il telefono e spensi il computer che si trovava sulla scrivania; anche Emma era decisamente in ritardo, non feci neanche in tempo a salutarla che squilló il cellulare, era mamma:"tesoro, dove diamine sei finita!?"Era veramente preoccupata.
"Oh, ecco io... Sono nella biblioteca della scuola...Ora arrivo!"
"Farai meglio a sbrigarti..."Disse con tono poco cauto.
La notte passó velocemente, forse perché ero veramente stanca e l'unica cosa che volevo fare era dormire. Non pensai neanche a quello che lessi quel giorno, volevo semplicemente riposarmi e assaggiare e gustarmi ogni momento di quella Domenica soleggiata.
La trovai veramente rilassante: una luce meravigliosa che emanavano i raggi del Sole, per almeno un giorno non avevo in mente tutti questi problemi. Per un giorno non avevo tutti questi pensieri che mi frullavano in testa come un vortice.
Il lunedí, peró, rinizió la solita routine mattutina.*
🍦Spazio autrice🍦
🍦Ragazzi!!! Prima di tutto grazie mille per le 57 letture. Perdonatemi se ci sono degli errori e se non scrivo da molto. Anche se le immagini non sono correlate ai capitoli, mi piacciono HAUHA.
Spero che questa storia vi piaccia. Ciauu🍦
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𝔄𝔭𝔬𝔠𝔞𝔩𝔦𝔰𝔰𝔢 ℨ𝔬𝔪𝔟𝔦𝔢...
HorrorIn un anno lontano e particolare,nella città di Surv,si sta scatenando l'inferno:un apocalisse di zombie;esseri spregevoli,senza cuore e malvagi,malvagi a tal punto da sterminare l'intera umanità. Due ragazze,però non riescono a farsene una ragione:...