strana sensazione

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il mio sonno venne spezzato da delle urla provenire dal salotto, sono di una donna, sami non è vicino a me, sono sola, mi avvicino sempre di più al salotto, quelle urla, fin troppo familiari, non riesco a credere, che ci fa qui, entro in salotto senza farmi vedere, vedo MAMMA distesa per terra con un uomo sopra di lei che le tira svariati pugni, è papà, non ci credo sto rivivendo di nuovo quell'incubo:
papa:"zitta cagna" quelle parole rimbombavano nella mia testa fino a vederlo estrarre qualcosa di metallico dalla tasca, era un coltello, corro verso di lui urlando ma ormai è troppo tardi, mi scaravento sopra di lui, sfogando la mia rabbia con pugni e calci, lui riesce a scappare, corro da mamma, chiamando un'ambulanza ma sento che il suo respiro si stava per fermare.
io:"mamma ti prego! resisti! un altro po, ti prego"
iniziai a implorare di restare con me
io:"ti prego, ti prego, non andartene, i tuoi nipoti vorranno conoscerti, ti prego come farò senza te"
sento le sirene dell'ambulanza avvicinarsi ma per mia mamma ormai è troppo tardi, ha smesso di respirare tra le mie braccia, era con gli occhi aperti ed io con le lacrime agli occhi glieli chiusi, urlando di odiare la vita e quel figlio di puttana di mio padre.*

x:"ei piccola, SHH ci sono io qui"
disse una voce facendomi aprire gli occhi, come potevo non riconoscere quella voce, aziz, stavo piangendo, stavo facendo un incubo, mio padre che uccide mamma, di nuovo, per mettersi con quella zoccola che fingeva essere amica a mamma per farsi quella testa di cazzo di mio padre, l'unica cosa buona al mondo che aveva fatto quel uomo era farci uscire da quella merda di carcere, per questo non abbiamo un buon rapporto con nostro padre e ci obbligava di chiamare quella finta amica "mamma".
lo rassicurai che era solo un incubo e che doveva stare tranquillo, non ero pronta di raccontargli l'accaduto,
aziz:"sicura piccola?" ribbattè non convinto il moro al mio fianco con la sua mano sul mio fianco,
io:"si tranquillo cose passate" cercai di tranquillizzarlo,
aziz:"si passate che continuano a tormentarti, ti capisco, in ogni caso vorrai parlarmene sono qui"
mi limitai a ringraziarlo con un abbraccio e con un bacio che senza rendermi conto finí all angolo delle labbra, dopo che me ne accorsi il mio viso iniziò a infuocarsi facendo diventare le mie guance un pomodoro, dopo riprese a parlarmi:
aziz:"ah pomodorino-riferendosi alle mie guance pochi secondi prima causandomi una risata al quanto imbarazzante dal nome e dall'accaduto- ti ho portato la colazione."
all'affermazione lo guardai con gli occhi DOLCI come solo con lui facevo, continuo a baciare le sue guance finendo su di lui a cavalcioni, io mi alzai di scatto e corsi in salotto con la scusa di voler fare colazione.
così passammo la mattinata insieme a parlare tra baci e abbracci.

è passata una settimana e ci troviamo in aereoporto di pamplona, siamo appena atterrati, ovviamente proseguimmo per l'uscita e a farmi spegnere i mille pensieri fu una mano poggiarsi sul mio fianco e un calore corporeo attaccato a me, era lui, già dal profumo si capisce che era aziz, il mio lui.

in questa settimana ne ho parlato un'po con tutti di questa strana sensazione che provavo verso aziz, e in molti hanno detto che sia lui che io proviamo dei sentimenti ma che nessuno dei due ha il coraggio di fare il primo passo, alla notizia non potei far altro che sclerare per tutta casa.
ho chiesto anche spiegazioni ad anas su chi fosse quella bonazza
anas:"ecco volevo proprio parlartene, è la tipa con cui mi sto sentendo"
io:"minchia, anas, me la presti? cioè dai troppo bella"
anas:"piccola mia, no non te la presto è mia, non è bella è stupenda" rispose con ogni sognanti, è perso, io faccio la finta offesa al rifiuto e causando al ragazzo al mio fianco una risata seguito da me, finendo dando un abbraccio a mio cugino.

pamplona è stupenda sono ormai 2 ore che stiamo fuori, c'è un caldo che si muore io sono vestita così:

pamplona è stupenda sono ormai 2 ore che stiamo fuori, c'è un caldo che si muore io sono vestita così:

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