Harry arrivò con il fiatone fuori al locale dove lavorava, era sabato sera ed era di nuovo in ritardo, continuava ad arrivare in ritardo a causa delle tante cose che aveva da studiare per l'esame, sapeva che Nick non gli avrebbe detto niente ma comunque non voleva essere preso di mira dagli altri dipendenti perché era il preferito del capo.
Il locale, l' "Ops"-"Hi", era un bar discoteca, il più frequentato di Southampton, non era tanto grande ma funzionava bene, sarà che forse Nick era molto conosciuto, o perché aveva una troupe di ballerini e dipendenti belli da togliere il fiato, capaci di attirare molti clienti o semplicemente perché alla gente piaceva quel posto.
Harry entrò dalla porta con lo sguardo fisso a terra per evitare gli occhi di Nick, i ricci ribelli sempre in disordine e la sua camicetta di seta bianca sbottonata sul petto e con i risvolti alle maniche per mettere in mostra i suoi tatuaggi. Un dio greco sceso in terra, un dio del sesso a cui Nick non sapeva resistere e a cui perdonava e permetteva tutto. "Buonasera" sussurrò Nick all'orecchio di Harry con voce rassicurante, ecco quello che per Harry era il suo capo, una sicurezza : lui se lo scopava e in cambio aveva un lavoro sicuro e da protetto, anche se qualche volta gli pesava il fatto che non ricambiasse i suoi sentimenti ma d'altronde non ne era capace.
"Buonasera.." rispose Harry con uno tono freddo e distaccato. "Inizio subito a lavorare, mi dispiace essere di nuovo in ritardo ma la scu." Nick lo interruppe e lo fulminò con uno dei suoi migliori sorrisi, quelli che dedicava solo ed esclusivamente a lui "è tutto apposto, non devi darmi spiegazioni, sai che tu non devi farti questo tipo di problemi". Harry sorrise e si incamminò verso il bancone, avrebbe tanto voluto urlargli contro che voleva essere trattato al pari degli altri dipendenti, e che non voleva essere odiato per questo, ma Nick lo prediligeva e non riusciva in nessun modo a trattarlo diversamente. Non che fosse severo con gli altri, era sempre disponibile e cortese, viveva per il suo locale ma con il più piccolo proprio non riusciva a controllarsi.
Poche ore dopo l'arrivo di Harry e del dj, un ragazzo bruno,sui vent'anni, molto carino di nome Thomas, il locale iniziò a riempirsi di gente, Harry continuava a preparare drink su drink,aiutato dal suo collega Luke, la pista da ballo era piena di ragazzi che si strusciavano a vicenda ed erano imbottiti d'alcool e Dio solo sa quante altre schifezze.I ballerini di Nick erano li sui tavoli, alternati, un maschio e una femmina, tutti con corpi mozzafiato e con l'unico scopo di soddisfare i clienti. Sam, Paul, Sidnay, Edward, Coco, Frank e Sophie erano sudati con mini abiti a coprire il minimo indispensabile e carichi di energia continuavano a dimenarsi al ritmo sempre crescente della musica. Harry continuava a lavorare a testa bassa, indirizzando si e no qualche sorriso con tanto di fossette a qualche sua vecchia tresca,qualcuno che voleva flirtare e di tanto in tanto a Luke, ma lo sguardo geloso di Nick non lo abbandonava quasi mai. Era davvero frustante lavorare in quel posto e non poterne approfittare, ma si accontentava : la paga era buona, lo sforzo minimo ed era sotto l'ala protettrice di Nick.
Finita la serata Harry mise in ordine il bancone e insieme a Nick si diresse verso l'uscita. "Vieni da me stasera?" disse il più grande, e il suo tono di voce trapelava speranza, erano giorni che Harry declinava l'invito utilizzando la scuola come scusa, ma era sabato e il giorno dopo non ci sarebbe stata scuola, così sfoderò uno dei suoi più falsi sorrisi e accettò. Camminarono senza scambiarsi una parola e pochi minuti dopo erano nell'appartamento di Nick che era poco distante dal locale, la casa era discretamente grande, un arredamento modero in bianco e nero che Harry considerava troppo freddo e asettico per i suoi gusti, i mobili in cucina erano tutti bianchi laccati, anche il piano cottura era bianco mentre il lavabo era nero così come lo era il pavimento , il tavolo era nero con i piedi bianchi e aveva una forma geometrica strana,Harry non si era mai soffermato a pensare quale figura fosse, a sinistra invece c'era il frigo a doppie ante grigio, quello grosso e tipico americano. All' angolo a destra, vicino alla finestra c'erano le scodelline con il cibo del gatto, un certosino con il pelo corto e grigio come il fumo, di nome Minerva che Harry amava coccolare più di quanto facesse con il padrone. La stanza da letto invece era accogliente anche se molto vuota, il grande letto al centro della stanza, un armadio lungo tutta la parete destra e due piccoli comodini con una luce da notte di un' altra strana figura geometrica, Harry spesso si chiedeva perché tutte quelle figure e odiava ancora di più, se è possibile, la geometria. Harry era seduto sul divano in salotto e aspettava Nick che aveva lasciato il soggiorno per recarsi in cucina e prendere da bere. Tornò subito dopo con due birre fresche, le bevvero parlando del più e del meno', Nick fece per alzarsi e andare a buttare le bottiglie vuote ma Harry si buttò di scatto sulla bocca del più grande e cominciò a baciarlo con quanta più foga avesse, pensando che prima avrebbe cominciato e prima se ne sarebbe andato . Nick non perse tempo e ricambiò subito il bacio, facendo scontrare le loro lingue e insinuando le sue mani sotto la camicia di Harry appena sbottonata sul petto tracciando tutti i suoi tatuaggi e passando lentamente dal petto alla clavicola e soffermandosi sul collo, Harry dal suo canto aveva già afferrato i lembi della maglietta di Nick sollevandola e con uno scatto in pochi secondi Nick era a torso nudo, così prese a sbottonare la camicia di Harry, le mani gli tremavano come se fosse la prima volta, lo desiderava anche se era sbagliato, anche se era piccolo ed era suo dipendente. Lo voleva. Pochi secondi dopo erano nella camera da letto, Harry steso sul corpo del più grande, lo baciava con impeto facendo scontrare le loro lingue in un vortice di perversione e desiderio, le loro erezioni si scontravano e il più piccolo scese lentamente la mano sui suoi pantaloni e li sbottonò passando poi a quelli del più grande e con uno strattone tirò giù pantaloni e boxer insieme, poi si disfece dei suoi. In uno scatto Nick capovolse le posizioni adesso era lui a dominare, lasciò la bocca di Harry e con la lingua gli segnò la mandibola, scese verso il collo e si fermò giù un millimetro più su della clavicola e succhiò forte facendo gemere il piccolo sotto di lui,e lasciando un segno violaceo come a dire sei mio, poi continuò a scendere con la lingua lasciando qui e la qualche bacio fino ad arrivare al suo sesso già pronto per lui. Iniziò a succhiare la punta e Harry soffocò qualche gemito in gola. "Mi sei mancato così tanto piccolo" sussurrò il più grande con un filo di voce. Poi posizionò le gambe del più piccolo sulle sue spalle, lo preparò, estrasse un preservativo dal comodino e del lubrificante, lasciò che il più piccolo gliela cospargesse sull' erezione poi l'allineò con l'entrata dell'altro e lo penetrò, massaggiando l'erezione del più piccolo e dandogli spinte sempre più forti e veloci fino ad arrivare al culmine della passione entrambi esausti. "Ti amo, piccolo." sussurrò Nick ancora poggiato sul suo petto, e anche se sapeva che non avrebbe ricevuto alcuna risposta, non poteva fare a meno di ricordarglielo. Uscì dal corpo del più piccolo e pochi minuti dopo giacque addormentato dall'altra parte del letto. Harry si alzò furtivamente riprese le sue cose, le indossò poi prese una sigaretta dalla sua giacca rimasta in salotto ed uscì fuori la veranda a fumare. Non poteva fare a meno di sentirsi un oggetto, ma ormai aveva accettato quel ruolo e lo viveva senza farsi troppi scrupoli, desiderando di avere una relazione normale come gli altri e di averla magari con un suo compagno di scuola, ma siccome aveva giurato di non legarsi a nessuno gli stava bene così. Tornò dentro ancora immerso nei suoi pensieri prese la giacca e lasciò la casa di Nick per dirigersi verso casa sua. La notte era fredda, una tipica notte inglese di gennaio, il vento freddo gli spettinava i capelli, ma a Harry non importava e continuava a camminare con la testa bassa contro quel vento freddo. Era quasi sotto casa sua quando si scontrò con qualcuno. Alzò gli occhi e incontrò quei due occhi che desiderava incontrare ogni giorno, quei due occhi grandi color ambra contornati da ciglia lunghissime e folte. "Cosa ci fai in giro a quest'ora di notte e per giunta da solo?-"esclamò il moro in tono scherzoso con uno dei suoi sorrisi più bianchi e smaglianti. Harry si passò nervosamente una mano tra i ricci cercando una scusa "In realtà... cioè io..ehmm", "tranquillo Harry", lo interruppe Zayn, "non devi darmi per forza una risposta!", il riccio avrebbe semplicemente voluto dire che tornava a casa ma in realtà sapeva che non si sarebbe ripresentata più occasione come quella, finalmente Zayn non aveva intorno quel rompipalle del suo migliore amico Louis e così Harry avrebbe potuto approfittare per parlargli un po', così sparò senza pensarci troppo e senza controllo un "Ti andrebbe di farmi compagnia?", Zayn si illuminò in volto e accettò.
"Allora Harry, parlami un po' di te, cosa ti piace fare?" chiese Zayn, " In realtà ancora non ne sono troppo sicuro, vorrei diventare uno scrittore, ma non è facile." affermò il riccio "Ti capisco, anche io vorrei fare lo scrittore e so che non è facile.." continuò Zayn. Harry non sapendo cosa dire sorrise di rimando così Zayn riprese la parola "Allora cosa si dice ai quartieri alti ?" domandò innocentemente. Il riccio nonostante avesse colto l'innocenza della domanda di Zayn non poté fare a meno di infastidirsi, odiava essere paragonato a un benestante figlio di papà, "Io vado via" rispose con tono scontroso.
Il moro estrasse dalla tasca dei suoi attillati jeans il cellulare e chiamò il suo migliore amico, lo raggiunse e insieme andarono in un parco abbandonato, il loro posto. Zayn era intento a chiudere una canna mentre si dilettava a raccontare quello che era successo poco prima al suo amico "E ci sei rimasto anche male? Ringrazia il cielo che è andato via, è solo un coglione, meriti di meglio Zaynie." dichiarò Louis. "Non è tanto male come dici, è bello, ha delle labbra così piene e sembrano fatte apposta per essere baciate e quegli occhi poi così intensi e quelle ma." descrisse euforicamente il moro. "Ho capito ha un corpo Zayn ! Delle mani, i piedi, gli occhi, non c'è bisogno di enfatizzarlo così.. E poi resta un coglione con la sua aria da "sono bello e impossibile". Sai che c'è?! Me ne sono scopato di migliori e non se la tiravano come lui" Zayn rise alle affermazioni dell'amico, sapeva che non giudicava mai nessuno, quel Harry doveva stargli proprio sulle palle. "Senti Louis ho capito che non ti va giù, ma non lo conosci e non puoi giudicarlo così. Ti ho appena detto che è stato lui a chiedermi di andare a farci un giro, fosse stato uno che se la tira non l'avrebbe mai fatto" disse Zayn cercando di convincere anche un po' se stesso, ma Louis gli confermò il pensiero negativo che aleggiava anche nella mente del moro "Si, ma è andato via all'improvviso senza una spiegazione lasciandoti nel bel mezzo della strada." Zayn rimase per un po' in silenzio poi cerco di cambiare argomento. "Va bene, forse hai ragione e ci tengo a sottolineare forse... Parlami un po' delle tue conquiste invece, quanti cuori hai spazzato questa sera?".
Avevano fumato un bel po' quando Louis finì di raccontare la sua serata e di come era finito a scopare nel bagno del Babilonia, una famosa discoteca per gli omosessuali, con un ragazzo di cui non conosceva nemmeno il nome, raccontò all'amico tutto nei dettagli, e risero insieme poi stanchi decisero di finire lì la serata e si diressero ognuno a casa propria.
Louis adorava stare a casa con sua madre e sua sorella Lottie, erano molto legati e Louis parlava liberamente con loro avevano un bel rapporto, ma il maschio di casa sentiva che da un po' qualcosa con sua madre non andava, usciva sempre più spesso, canticchiava e sorrideva più del solito ed era sempre distratta. Louis cercò di convincersi che fosse solo una sua impressione e con i suoi pensieri rivolti un po' alla serata e a Zayn, un po' al ragazzo che odiava, e un po' alla sua strana madre, si addormentò cullato dal dolce effetto sonnifero della marijuana.
ANGOLO AUTRICE
Questa è la mia prima fan fiction e vorrei scusarmi in anticipo con voi nel caso di errori. Spero vi piaccia la storia e che lasciate un commento e un voto.
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Hate that i Love you.(Larry Stylinson)
FanfictionDue occhi blu come il più bello dei cieli limpidi gli si incastrarono nei suoi, fu una frazione di secondo ma ai due sembrò un infinità, non si erano mai guardati negli occhi, Harry cercò di evitare di pensare alla fitta che aveva avuto allo stomaco...