Louis decise di andare via prima da scuola ricordando solo a metà strada che la madre gli aveva detto che sarebbe passata lei a prenderlo. Così la chiamò spiegandole che non si era sentito tanto bene e che stava tornando a casa prima. Jay gli disse di non preoccuparsi e che la cena quella sera era stata spostata proprio a casa loro. 'Abbiamo ospiti ? Che vuole dire che la cena è stata spostata a casa? Bah' si ritrovò a pensare Louis una volta riattaccato il telefono. Entrò in casa, lanciò lo zaino da qualche parte e poi andò in cucina per farsi un bel thè caldo, mise l'infuso nell'acqua bollente che aveva appena riscaldato e poi andò ad appoggiarsi sul divano per guardare la tv. Erano passati un bel po' di minuti e Louis continuava a cambiare canale senza però trovare niente di interessante da guardare, quando sentì improvvisamente la porta chiudersi. Era sua madre. 'Cosa ci fa già qui ?' pensò amareggiato il ragazzo, sperava di avere un altro po' di tranquillità. "Mà" chiamò, lei lo raggiunse in salotto, poi prese a parlare richiamando l'attenzione del figlio con un colpetto di tosse che appena lo udì si girò di scatto. "Tesoro devo parlarti di una cosa importante ,a tua sorella l' ho già raccontato adesso è qui fuori a telefono con un amica" spiegò la madre. " Sai che dopo la separazione dal padre di Lottie non ho mai avuto un uomo e mai avuto intenzione di averne uno, avevo te e mi bastavi tu, tu sei il mio uomo" continuò parlando dolcemente e con calma " ma l'amore quando arriva non lo puoi fermare, ti trascina dove vuole, e tu che sei un sognatore come me e un inguaribile romantico dovresti capirlo. Noi non amiamo mai ma quando lo facciamo, doniamo tutto noi stessi e.." si fermò di colpo non riusciva a trovare il coraggio sapeva che Louis non l'avrebbe sopportato, aveva visto sua madre soffrire per amore troppe volte, quando suo padre l'aveva lasciata da poco incinta di lui e quando poi il suo secondo marito l'aveva abbandonata due anni dopo la nascita di sua sorella quando Louis aveva solo 6 anni, era piccolo per poter ricordare le cose di quel tempo ma il dolore che leggeva negli occhi della madre non l'aveva mai dimenticato. D'altronde vedere la propria madre stare male è la cosa più brutta al mondo, vederla piangere, chiudersi in se stessa è una cosa che fa stringere il cuore ad ogni figlio e fa sentire impotenti ed inutili . Poi raccolse tutto il coraggio che aveva in corpo e continuò " ho incontrato un uomo, stiamo insieme da un bel po' e lo amo, mi ha chiesto di sposarmi e ho detto sì" lo disse così velocemente e senza entrare nei dettagli che Louis che sembrava essere sotto shock fino a quale momento all'improvviso spalancò gli occhi e urlò con tutto il fiato che aveva in gola e con le lacrime agli occhi "Sei per caso impazzita? Hai dimenticato tutto il dolore? Quante altre persone dovrai sposare ancora prima di capire che l'amore che dura per sempre non c'è?, non ti bastiamo io e Lottie? Hai bisogno per forza di qualcun altro per non sentirti sola? Sai che per colpa tua e dei tuoi amori malati non sono mai riuscito ad amare nessuno, ed ho paura, paura di poter fare la tua fine, patire i tuoi dolori e l'ha capito anche Lottie che ha solo 14 anni. L'unica che sembra non capire un cazzo qui sei tu" urlò tutto d'un fiato senza nemmeno rendersi conto di quello che realmente diceva. La madre rimase in mobile, le lacrime a rigargli il viso, mentre lui salì le scale e arrivò nella sua stanza raccattò qualche libro e vestiti, poi scese prese lo zaino, le chiavi della macchina e uscì. Lungo la strada chiamò Zayn avvisandolo che di lì a poco sarebbe stato a casa sua.
Intanto Harry come suo solito dopo scuola si era recato al bar e aveva iniziato a lavorare, tranquillo e sotto l'occhio vigile di Nick come sempre. Dopo aver servito l'ennesimo cliente, Harry chiese a Luke se potesse sostituirlo un attimo perché aveva bisogno di parlare con il proprietario, il collega annuì e il riccio lasciò il bancone avvicinandosi alla cassa dove come al solito c'era Nick. "Ehi Nick so che dovrei lavorare ma ho bisogno di parlarti, e devo farlo adesso" chiese con urgenza, doveva farlo adesso altrimenti non avrebbe trovato più il coraggio per farlo, "Dimmi" parlò il più grande cercando di celare la preoccupazione ma senza successo. "Io... bhe, tu.." Harry si interruppe, sembrava un bambino che non riesce a dire alla mamma che è stato lui a rompere il vaso di porcellana che si tramandava la famiglia da generazioni, poi riprese a parlare "Ho conosciuto un ragazzo sai, uno della mia età.. Stiamo bene insieme e vorrei davvero avere un occasione con lui." Si fermò cercando di valutare la reazione dell'altro poi riprese "Io ti voglio bene, tu sei stato l'unico con cui sono stato in parte me stesso, quello che mi ha tirato dall'ultimo girone dell' inferno e mi ha fatto vedere la luce e te ne sarò grato per sempre per tutto quello che hai fatto per me, ma vorrei che mi lasciassi andare.." sussurrò Harry come se avesse avuto paura che da un momento all'altro il ragazzo di fronte a lui si sarebbe spezzato in mille pezzi. Il più grande era lì che lo fissava ingoiando a vuoto e senza dire niente, il riccio iniziò ad andare in panico, poi finalmente parlò, "Sto per andare via Harry, via per sempre. Mi hanno diagnosticato una metastasi al cervello all'ultimo stadio, c'è poco o niente da fare.." fece una pausa e Harry tastò dietro di lui per cercare qualcosa a cui poggiarsi, le gambe non avrebbero retto ancora per molto, 'stava per morire? Mi prendeva in giro ' il più piccolo davvero non sapeva più che pensare, la testa gli girava poi il più grande riprese "Non mi importa se non dovessi farcela, non mi importa di niente, mi importa solo di te e di tutte le cose che avrei voluto ancora darti e farti vedere, avrei voluto vederti diplomato e magari anche laureato, avrei voluto che avessi imparato ad amarmi... ma ad amare non si impara, si ama e basta e lo so perché è stato così con te. Io ti ho amato da subito Harry e voglio lasciare questa terra accanto a te che amo, è l'unica cosa che ti chiedo. Non ti ho mai chiesto niente, vedilo come un ultimo desiderio da parte mia" sorrise amaramente. Harry era lì che lo fissava come in stato di trance, come avrebbe fatto a dirgli di no, quella che gli aveva appena detto suonava come una supplica, un assordante e triste supplica. Fece per parlare ma le parole gli morirono in bocca, così come per acconsentire portò una mano sulla sua e la strinse, poi il più grande riprese a parlare "Torna a casa con me questa notte Harry" supplicò "torna, e fai l'amore con me.." e una lacrima rigò il viso del piccolo prima di posare un bacio sulle labbra del più grande. Un bacio leggero che sapeva di addio, di dolore e di qualcosa che sarebbe finito troppo presto, prima ancora di poter cominciare davvero.
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Hate that i Love you.(Larry Stylinson)
FanfictionDue occhi blu come il più bello dei cieli limpidi gli si incastrarono nei suoi, fu una frazione di secondo ma ai due sembrò un infinità, non si erano mai guardati negli occhi, Harry cercò di evitare di pensare alla fitta che aveva avuto allo stomaco...