Capitolo 2.

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La domenica per Harry trascorreva tranquilla, aveva il giorno libero a lavoro e così poteva dedicarsi a fare quello che amava di più : leggere, guardare film e scrivere nel suo quaderno segretissimo. Si alzò dal letto verso le 11, la madre e la sorella erano andate fuori a fare shopping e ci sarebbero rimaste per tutta la giornata, Gemma amava fare compere e sua madre non badava a spese quindi insieme avrebbero svaligiato mezza Inghilterra se avessero potuto. Scese a fare colazione, riempì la sua ciotola di latte e cereali e si piazzò sul divano in cerca di un bel film, prese il cellulare, liquidò Nick con la scusa dello studio e spense il telefono per non essere infastidito da nessuno. Come al solito la domenica mattina non trasmettevano niente di bello in tv, così decise di prendere il suo raccoglitore DVD e scegliere uno dei film già visti e rivisti. Era inutile, lui provava a cercare un bel film ma si ritrovava sempre a guardare gli stessi. Scelse di guardare "Kill your darling" alla fine sognava di essere uno scrittore proprio come i protagonisti del film e la sua esperienza di vita lo portava a rispecchiarsi in Lucien un dei protagonisti. Amava quel film e l' aveva guardato milioni di volte senza mai stancarsi. "Adoro le prime volte. Voglio che la mia vita sia composta da prima volte. La vita è interessante soltanto se è la vita e basta." Harry lo rivedeva così tanto che ormai conosceva le battute a memoria e mentre era intento a ripeterle sentì suonare la porta di casa. Chi diavolo poteva essere a quell'ora di domenica mattina? Aprì la porta e fu invaso da un paio d'occhi color ambra. "Zayn ! Ehmm cosa ci fai qui ?" il riccio sembrava sconvolto ma era anche felice, tra tutte le persone che sarebbero potute andare a bussarlo, tra cui i rappresentanti di vari prodotti e testimoni di varie religioni, proprio non si aspettava che fosse lui. "Eh si, scusa volevo solo sapere.. sai ieri sei andato via così all'improvviso" disse il moro un po' impacciato, d'altronde era la prima volta che faceva una cosa del genere, lui e il suo amico Louis scopavano soltanto, si Zayn a differenza del castano aveva avuto una relazione stabile con una ragazza Perrie, ma non era andata bene e da allora non faceva distinzione di sesso, maschio o femmina basta che a lui piaceva e senza fare troppe smancerie li portava a letto. Ma con Harry era diverso, sembrava troppo misterioso voleva scoprirlo. "Entra, ti offro qualcosa, parliamo un po'" propose il riccio sbrigativo. Harry fece accomodare il moro in salotto e andò in cucina a prendere un succo, era domenica mattina, non sapeva veramente cosa offrirgli. Ritornò in salotto "Bhe allora? Mi spieghi perché ieri sei scappato così? Non volevo offenderti! " disse Zayn con l'aria di chi vuole scusarsi pur non avendo fatto niente. "Niente, è solo che non mi piace si pensi che io sia un figlio di papà, io sacrifico le mie giornate tra scuola e lavoro per essere indipendente da mia madre non voglio che vengano espressi pregiudizi sul mio conto" sbottò Harry. "Scusa non sapevo lavorassi e non pensavo nemmeno ti dispiacesse essere così ricco" disse il moro ridendo, cercando di smorzare un po' l'aria troppo seria che si era creata, non voleva sapere le cose personali di Harry e dal canto suo il riccio non voleva raccontargliele ma era andato fin lì per una spiegazione sarebbe cascato il mondo se non gliel'avesse data. Harry sorrise di rimando ma non disse niente, riprese il moro "Allora ? Dov'è che lavori ?" chiese "All' "Ops-Hi", è un bar in settimana e una discoteca nei week-end." rispose il riccio mostrando uno dei suoi più belli ed accattivanti sorrisi. Zayn notò che aveva delle splendide fossette e che gli illuminavano il viso e gli occhi quando sorrideva, questa cosa lo faceva sentire meglio subito, Zayn pensò che potesse curare il malumore al mondo con quel sorriso. "Verrò a trovarti qualche volta se non ti dispiace", e Harry avrebbe tanto voluto non sentirsi in colpa per Nick, sapeva che vederlo flirtare con qualcun altro sotto i suoi occhi, avrebbe portato Nick sull'orlo di una crisi di gelosia ma era l unica occasione che aveva per vedere il suo Zaynie, così disse "Passa quando vuoi, mi trovi sempre li tranne la domenica". Per quanto ad Harry interessasse soltanto portarsi a letto i ragazzi non aveva un carattere aggressivo o volgare, all'apparenza sembrava tanto gentile e buono anche se aveva sempre un aria cupa. Zayn era veramente contento di avere un modo per vedere Harry senza essere infastidito da Louis. Continuarono a chiacchierare, della scuola e degli esami, poi il telefono di Zayn cominciò a squillare, "ehy Zayn dove sei ? Sono venuto a casa tua ma non ti ho trovato non eri nemmeno al parco, dove sei finito?" chiese Louis con un tono alquanto agitato e senza prendere fiato, "ehm, ehy no.. sai..."il moro non sapeva proprio cosa dire , quale scusa inventare così tirò fuori d'un fiato, aspettandosi una chissà quale assurda reazione dell'amico "Sono a casa di Harry". Temeva il peggio, una scenata, una qualsiasi reazione ma niente, Louis mise giù il telefono senza proferire parola. "mi aspettavo di sentirlo strillare da qui, è diventato simpatico.." ammiccò Harry sarcastico. Zayn lo guardò come scioccato non riusciva a capire , o almeno non voleva confermare il pensiero che gli ronzava in testa. Nemmeno finito di formulare il pensiero il campanello della porta di Harry suonò, quest'ultimo pensò che la sua domenica di pace era durata davvero troppo poco, aprì la porta e si ritrovò davanti due occhi blu come il mare. "Cosa vuoi?" sputò fuori il riccio con tutta l'acidità che aveva in corpo. Louis era poco più basso di lui, indossava un paio di skinny jeans neri e una t-shirt azzurra che richiamava il colore dei suoi occhi e aveva un giacchetto di jeans e le vans dello stesso colore della maglietta. I capelli in disordine e lo sguardo confuso per la risposta di Harry, di solito quando erano a scuola e il castano sputava commenti acidi sul riccio quest'ultimo incassava e basta, lo ignorava, non si aspettava di certo tanta scortesia "Sono qui per il mio amico, come se non fosse ovvio !" rispose di rimando ancora più inacidito. "Se avesse voluto trascorrere il suo tempo con te a quest'ora non sarebbe qui con me" puntualizzò ancora più aspro di prima "ma puoi prendertelo comunque, ho da fare" . Nel frattempo Zayn era arrivato sotto la porta per calmare entrambi e rimase sconvolto e deluso dalle parole di Harry. Perché continuava ad avere sbalzi d'umore, che problemi aveva? Questa cosa lo spaventava e al contempo lo incuriosiva ancora di più. Si salutarono e Louis e Zayn si incamminarono insieme mentre Harry tornò a passare la sua domenica da tipica adolescente in crisi e con le mestruazioni, abbuffandosi di schifezze e guardando film. Nick quella mattina s'era svegliato nel suo appartamento da solo, aveva un mal di testa da vari giorni ma non ci faceva più caso, si fece una doccia veloce e si recò al locale. Sapeva che la domenica Harry non c'era per nessuno, ma gli mancava non averlo al bar e non poterlo guardare in tutta la sua bellezza. La domenica al bar passava tranquilla, non c'era nessuna serata e le persone non erano troppe. "Senti Luke ho questo mal di testa che non mi lascia in pace da giorni, te la senti di gestire un po' tu la situazione, vorrei riposarmi." chiese molto cortesemente " Tranquillo Nì, vai pure" . Nick lasciò il locale e andò a casa sua a cercare di mandare via quel mal di testa. Harry nel frattempo era ancora sul divano intento a scegliere un altro film quando sentì il desiderio di alzarsi dal divano e andare farsi un giro. Prese dei vestiti dall'armadio, i suoi adorati skinny jeans neri, che gli avvolgevano le gambe e il sedere mettendoli ancora di più in evidenza e la sua camicetta preferita, quella bianca con l'interno del colletto nero. Era sotto lo getto bollente della doccia e ripensava ancora a quello che era successo quella mattina. Perché Louis ce l'aveva tanto con lui e perché Zayn nonostante i suoi comportamenti strani continuava a sorridergli e far finta di niente? Uscì dalla doccia, si asciugò la folta chioma di ricci indomabili, cercò di sistemarla al meglio con le mani poi si vestì e lasciò la casa senza avere una meta ben precisa. Camminava da circa dieci minuti per una strada che non percorreva quasi mai, erano i suoi piedi a guidarlo. Estrasse una sigaretta dal pacchetto per fare compagnia ai suoi pensieri e continuò a camminare, scorse da lontano il parco in cui andava con Eveline la migliore amica di sua madre, quando era piccolo, a giocare, ormai abbandonato. Mille ricordi lo assalirono e decise di incamminarsi verso quest'ultimo. Sentì delle risate provenire dai dietro i cespugli che coprivano le altalene, si avvicinò e "Ancora tu? Ma non è che per caso hai deciso di rovinarmi la giornata ? Tornatene nella tua bella casa, con la tua bella mamma e i tuoi bei soldi."

Hate that i Love you.(Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora