Capitolo 9

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Poteva sembrare un tranquillissimo martedì pomeriggio e poteva anche sembrare che Harry avesse su uno strano sorrisino che Louis aveva notato e poteva anche sembrare che più si avvicinasse a Zayn più Louis tornasse ad essere lo stronzo di sempre.

"Styles quel maledetto telefono non smette di squillare, e se l'avessi dimenticato Nick non è qui e il compito di rispondere spetta a te" quasi urlò con tono derisorio Louis mentre usciva dal camerino e si dirigeva verso il bancone del bar dal riccio, poi improvvisamente si fermò e alzò le punte per avvicinarsi al viso di Harry, punto i suoi occhi nei suoi "e per piacere smetti di tenere quella testolina tra le nuvole principessa che qui bisogna lavorare", glielo sussurrò sulle labbra, Harry poteva sentire il calore del suo fiato che si infrangeva contro la sua bocca, per qualche secondo aveva pensato che stesse per baciarlo, ma ancora non era sicuro se lo pensasse o lo desiderasse, così come se si fosse appena ripreso da uno shock camminò verso il telefono che nel frattempo aveva smesso di squillare. Mormorò qualcosa tra i denti, quando improvvisamente il telefono riprese a squillare, felice che fosse li vicino e che quindi avrebbe fatto in tempo a rispondere alzò lo cornetta e tutto sorridente esclamò "Qui è "L'Ops-Hi" al momento il prorietario non " ma fu interrotto dalla voce di Mickey "Harry santo cielo, è da un quarto d'ora che chiamo e nessuno risponde" la voce di Mickey suonava alquanto preoccupata alle orecchie di Harry, cosi chiese cosa stesse succedendo "Si tratta di Nick credo che sia arrivato alla fine, è in coma da qualche ora e non si sveglia. Trova qualcuno che ti sostituisca credo proprio che Nick ti voglia qui." "Dieci minuti e arrivo" Harry lo sussurrò così piano che per un attimo credette di averlo solo pensato, ma Mickey aveva messo giu chiaro segno che avesse ricevuto la risposta. Rimase lì in piedi, immobile a fissare il vuoto, a pensare a tutto e a niente, pensieri discontinui, confusi. Nick, l'ospedale, il posto in cui si erano conosciuti, in cui tutto era inziato e ora stava per finire. Non sapeva cosa fare, andare in ospedale lo mandava in panico ma non andarci l'avrebbe fatto stare male per molto tempo, si sarebbe pentito e sarebbe crollato di nuovo, questa volta però non avrebbe trovato nessun Nick a salvarlo.

Flashback

Un forte odore di disinfettante, mi socosse dall'incubo che stavo facendo, io immerso in una vasca di sangue, mi guardavo intorno spaventato e.. il sangue era mio, ero io che sanguinavo, mi agito nel lettino, non riesco ad aprire gli occhi, poi qualcuno mi afferra la mano,"Va tutto bene piccolo angelo, stai bene, respira, ci sono io" la voce di un uomo, o forse ragazzo, una voce che non avevo mai sentito prima, pensai di essere morto, poi come se fossi stato letto nel pensiero "tranquillo non sei morto, va tutto bene, hai solo perso molto sangue e sei stanco, domani riuscirai ad aprire gli occhi e sono sicuri siano belli quanto te." Volevo sapere chi fosse e cosa ci faceva lì vicino a me ma non riuscivo a fare niente, quell'uomo aveva detto che avevo perso molto sangue, allora nn era un incubo avevo tentato il suicidio.

Fine flashback.

Il tragitto in auto non fece altro che aumentare la sua ansia,alla fine non aveva resistito e Louis e Zayn avevano dovuto chiudere il locale e accompagnare Harry che sembrava essere diventato un vegetale, incapace di muoversi da solo.
Arrivati fuori dall'ospedale Zayn lasciò  Harry e Louis all'ingresso in cerca di un posto per l'auto. I due intanto si avviarono verso l'ingresso dell edificio ma Harry sembrava non essere capace di muoversi e così si bloccò li davanti e respirando a fatica. Conoscendosi sapeva che stava per avere un attacco di panico, Louis sembrò accorgersi di cosa stava succedendo e  strinse la mano di Harry tra la sua, lo fece sedere a terra e continuava a ripetere di calmarsi che tutto sarebbe andato bene, ma Harry sembrava peggiorare, così Louis fece l'unica cosa che sapeva avrebbe distratto Harry dal pensare qualsiasi cosa stesse pensando in quel momento. Prense la sua testa tra le mani e poggiò le sue labbra sulle sue. Il riccio spalancò di colpo gli occhi e tirò uno schiaffo al più basso ma quando si accorse di essersi ripreso sussurrò un "grazie" sueguito da un "la prossima volta inventati qualcosa di meglio". Mentre si incamminarono verso la porta furono costretti a farmarsi, Mickey era in piedi li fuori in un mare di lacrime, erano arrivati troppo tardi, Nick non ce l'aveva fatta, Nick era morto.

Hate that i Love you.(Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora