Capitolo 7

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Erano tornati tutti a casa, il locale stava per chiudere, c'erano solo Louis e Nick che discutevano sulle ultime pratiche lavorative all'entrata del locale e Harry che nei camerini si disfaceva della divisa e indossava i suoi abiti.
Il riccio uscì dallo spogliatoio e si diresse verso l'uscita ma mentre si incamminava si fermò di botto e ricordò di non aver salutato Nick così tornò indietro e si incrociò con Louis che si dirigeva verso l'uscita, così furtivamente si avvicinò alla cassa per posare un bacio a fior di labbra al più grande.
Arrivò al parcheggio e si avvicinò alla sua auto ma non riusciva a trovare le chiavi, iniziò a frugare tra le sue tasche mentre una voce alle sue spalle attirò la sua attenzione "Cercavi queste?" disse Louis agitando le chiavi in aria, lui si voltò e trovò Louis con le sue chiavi tra le dita, Harry iniziò a fissarlo in cagnesco ma senza risponderlo, e il castano riprese con tono accusatorio "Io penso che tu debba delle spiegazioni a Zayn prima che lo faccia io, altrimenti ti spacco la faccia" "Se tu la smettessi di puntarmi sempre il dito contro e mi chiederesti delle spiegazioni ai miei atteggiamenti, forse potresti capire la situazione!" rispose Harry stizzito. Louis abbassò il tono di voce e rispose con più calma "Va bene, spiegami". I due decisero di andare a sedersi su una panchina per stare più comodi e decisero così di andare al parco così che potessero stare più tranquilli e soprattutto per evitare che Nick li sorprendesse a parlare di Zayn. Arrivati al parco dopo quelle che sembravano essere state ore di silenzio Louis prese parola "allora mi spieghi qual'è la tua giustificazione al riguardo ?" disse con tono accusatorio. Così il riccio fece un bel respiro e prima che rispondesse Louis tutti i ricordi della sua infanzia e quelli con Nick gli passarono davanti agli occhi come un lampo.

FLASHBACK HARRY
Era martedì pomeriggio , faceva freddo e come tutti giorni dopo il divorzio dei miei aspettavo fuori scuola che mia madre venisse a prendermi, erano passati trenta minuti dalla fine delle lezioni e di mia madre neanche l'ombra, pensai fosse davvero strano, lei non tardava mai ad arrivare. Mentre giocherellavo con i lacci del giubbotto che ricadevano sulle mie spalle e osservavo la neve cadere vidi da lontano una macchina che mi sembrava familiare. Si accostò vicino alla panchina a cui ero seduto e sporse la testa dal finestrino "zia Ellen" gridai felice, finalmente qualcuno si era ricordato di me anche se non era realmente mia zia ma solo un amica molto intima di mia madre. Aprii lo sportello e mi accomodai sul sedile del passeggero "come mai non è venuta mamma a prendermi?" chiesi alquanto preoccupato, era da sempre che veniva a prendermi lei non l'aveva mai dimenticato e se proprio non poteva avvisava e chiedeva a mio padre. Zia Ellen non rispose, il viaggio in macchina fu silenzioso, qualche volta lei fischiettava qualche canzone e picchiettava sul volante mentre io guardavo preoccupato fuori dal finestrino. Arrivammo fuori una gelateria e zia Ellen mi portò a prendere un gelato poi ci dirigemmo verso una panchina e mi fece sedere, mi guardò con tenerezza per alcuni secondi poi parlò "Vedi Harry non è nulla di preoccupante, tua madre ha avuto un piccolo incidente e dovrà restare alcuni giorni in ospedale, mi prenderò io cura di te e tua sorella Gemma invece starà per un po' con tuo padre" inutile dire che scoppiai nel peggiore dei pianti ero solo un bambino e avevo paura per la mia mamma e poi sapevo che l'incidente era stato causato dal fatto che lei bevesse da quando papà l'aveva lasciata sola. Da lì ebbero inizio i miei peggiori incubi.
FINE FLASHBACK

Harry si scosse da quei pensieri e cominciò a parlare "Innanzitutto vorrei spiegarti il motivo dei miei atteggiamenti, quelli che tu critichi e odi tanto, c'è un motivo se agisco in questo modo, ed è perché come te o come tante altre persone ne ho passate tante e ho sofferto tanto." Harry sospirò e guardò lui per vedere se il castano glie stesse prestando attenzione e notò che lo fissava ammaliato con una vena di curiosità negli occhi, poi riprese "Crescere senza un padre è difficile e penso che tu lo sappia benissimo, e sì, è stato difficile anche per me che ho una situazione economica molto agiata. La mancanza si sente lo stesso e per una madre sola è difficile vedere tutto quello che capita nella vita dei propri figli e non si accorgeva che mi veniva fatto del male da persone di cui lei si fidava. Io non ho mai raccontato a nessuno quello che mi era successo e non ho mai fatto pesare a mia madre il dolore della solitudine che provavo, sono cresciuto da solo e mi sono fatto forza da solo. Non sto cercando di giustificarmi ma vorrei farti notare che infondo non siamo tanto diversi e che un po abbiamo sofferto le stesse cose" a quel punto interruppe il suo racconto aspettando una qualsiasi reazione da parte di Louis, poi il castano parlò "mi dispiace per il modo in cui ti ho trattato ma non conoscevo la tua storia e mi sento uno stupido ad averti giudicato senza conoscerti. Ma non capisco, cosa c'entra questo con Zayn e Nick ?" Il riccio abbassò lo sguardo e riprese "avevo tutte le intenzioni di rompere con Nick e di poter stare con Zayn senza nascondergli niente. L ho fatto, ne ho parlato con Nick ma lui mi ha rivelato una cosa che ho promesso di non dire, giuro che è davvero importante. Nel mio periodo più buio quando pensavo di non potercela fare lui mi ha teso una mano e mi ha tirato fuori da quel oscurità che mi stava divorando, glielo devo, non posso dirgli no, ma ti prometto che finirà presto. Ci tengo a Zayn ed è per questo che ho degli atteggiamenti strani nei suoi confronti, non vorrei farlo soffrire standogli vicino e magari fargli scoprire di Nick, vorrei riuscire a stargli lontano, ma non ci riesco" sussurrò malinconico Harry. Louis che aveva ascoltato attentamente ogni parola del riccio lo guardò, poi fece qualcosa di inaspettato, abbracciò Harry che inizialmente rimase pietrificato ma poi ricambio l'abbraccio. Il castano aggiunse "Ti prometto che non dirò niente a Zayn, ma tu promettimi che non gli farai del male" poi sciolsero l'abbraccio e rimasero ancora lì al parco per un po' a chiacchierare. Forse stava per nascere una grande amicizia.

Hate that i Love you.(Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora