Ragazzi

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Pov Mercedes

Si era fatta sera, in giornata le lezioni erano continuate e con esse era salita la voglia di lanciarmi dall'ultimo piano di un grattacielo. Mi trovavo in cella con Silvia e Naditza che erano intente a prepararsi dato che la sera c'era la cena con i ragazzi e poi la sala comune sempre con i ragazzi. Io era appena uscita dalla doccia ed ero concentrata sul mio armadietto con i miei pochi ma bei vestiti. Alla fine, siccome faceva freddo, optai per un jeans bianco un po' strappato sulle ginocchia e una semplice maglia nera a collo alto e stretta. Mi piastrai i capelli con la piastra di Silvia e li lasciai sciolti. Poi presi la mia collanina e me la misi, per poi spruzzare il mio profumo sui polsi e sul collo. Non avevo molta voglia di truccarmi e quindi misi solo un po' di mascara. Come scarpe usai le mie vecchie ma ancora belle, AF1 bianche. Ero pronta.

"Io sono pronta! Come sto?" Disse naditza, che indossava una gonna lunga e non stretta con una maglia verde scuro stretta. Come scarpe indossava degli stivaletti neri e teneva i capelli sciolti e i ciuffi davanti in due treccine. Come me aveva messo solo un po' di mascara e aveva aggiunto un po' di lucido.

"Sei stupenda ammó!" Disse Silvia prendendola per il braccio e facendole fare una piroetta.

"Sei davvero bellissima Nad." Le dissi io sorridendole.

"Grazie mé.... Silviaaaaaaa è tardi muoviti!" Disse Nad facendo la finta arrabbiata.

"Sono pronta, devo mettere solo le scarpe!" Disse Silvia che indossava un jeans a vita bassa nero con sopra due maglie una sopra all'altra, quella di sotto era una semplice maglia rossa stretta e a collo alto e quella di sopra era trasparente e sempre rossa. Si era messa il mio mascara e un rossetto rosso fuoco, e successivamente mise delle scarpe nere simili alle mie.

"Ragazze! Venite dobbiamo andare a cena!" Ci chiamò litz

Noi la seguimmo fino alla mensa e ci sedemmo noi tre in un tavolo da sei, speranzose che qualcuno si sedesse con noi. I Ragazzi arrivarono pochi minuti dopo di noi e il mio sguardo fu subito catturato dalla sua perfezione, da quella maglietta bianca e da quei jeans neri, ma soprattutto da quei capelli pieni di gel e dai suoi modi da sbruffone.

"Ue bambole!" Urlò un ragazzo dai capelli rossi che se non sbaglio si chiamava Totò.

"Milos, Totò jammc a mettr la." Disse Ciro facendo un segno della testa verso il nostro tavolo e poi fissando il posto vuoto davanti a me.

Milos si mise davanti a silvia, Totò davanti a naditza che lo guardò con occhi tristi come se lui non fosse ciò che voleva e Ciro si mise davanti a me.

"Comm sij bell staser pccré." Disse Ciro a bassa voce, guardandomi negli occhi.

Mi limitai a sorridere e a guardare i suoi amici cercando di distrarmi.

"Milos, vai a prendere qualcosa da mangiare p sti uaglion." Disse Ciro e subito lo zingaro si alzò per andarci a prendere acqua e pasta.

La serata in mensa continuò con le battute stupide di Totò, gli sguardi innamorati tra Milos e Silvia e tra me e Ciro, che osservavamo le mosse dell'altro con attenzione senza mai perderci nulla.

Edoardo e un certo pirucchio, si erano messi in un tavolo vicino al nostro, e Edoardo, per tutta la sera non faceva altro che fissarmi e questa provocava un certo disagio a me che dovevo per forza guardarlo qualche volta e faceva incazzare Ciro, la mia testa non credette al fatto che potesse essere gelosia, eravamo solo amici con un passato disastroso in comune. Tutto qui.

Eppure nei suoi occhi c'era una strana scintilla, come un predatore e la sua preda, guardava Edoardo come se volesse dirgli qualcosa.

Non ci pensai più di tanto e quando arrivò il momento, mi alzai con gli altri per andare nella sala comune.

L'amore|| Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora