CIRO?!

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-Alice ma tu pensi mai prima di agire o cosa?
-...cosa?
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Pov Ciro

"Sei uguale a lei."

Era vero. Non avevo mai visto una ragazza con la stessa bellezza di mia madre. I suoi occhi che  ora mi guardavano con attenzione, erano gli stessi che sognavo tutte le notti.

"Perché me lo stai dicendo?" Chiese lei cercando di mantenere la calma, ma io potevo vedere gli occhi lucidi.

"Perché è fottutamente vero."

Si chinò in avanti cercando di nascondere una lacrima, con la scusa di prendere un altro tiro dalla sua sigaretta, in quel momento, una ciocca dei suoi capelli le scivoló sul viso.

I muscoli del mio braccio si mossero da soli, e gliela spostarono dietro l'orecchio.

"Come facevi a sapere...." Disse lei

"Della pallottola?" Finí la frase io.

Lei annuí silenziosamente ed ero quasi sicuro che avesse paura, forse di una mia reazione esagerata.

"Lo disse lui a mio padre prima di morire." Dissi molto semplicemente, prendendo un altro tiro

Pov Mercedes

"Lo disse lui a mio padre prima di morire."

Morire.

Era morto.

Non riuscí a trattenermi, mi alzai di scatto e iniziai a singhiozzare come una bambina. Aveva ucciso mia madre si ma era anche l'unica persona che mi rimaneva. Lo odiavo ma avevo bisogno di lui.

Sono sola.

Sono sola.

Sono sola.

"Sono sola.." diedi voce ai miei pensieri mentre stringevo la catenina al mio collo.

Due braccia forti mi strinsero, instintivamente mi girai poggiando la testa sul suo petto duro e mi feci stringere.

"Non sei sola mé, ci sono io con te." disse sussurrando, guidandomi verso il letto. Si sdraiò e poi mi fissò.

"Finché non lo saprà nessuno.." disse alludendo al fatto che voleva che io dormissi lì con lui. Mi stava permettendo di dormire un sonno tranquillo, senza incubi.

"Abbiamo iniziato con il piede sbagliato, ma ora che so tutto, non ti lascerò più."

Quelle parole mi permisero di calmarmi, per quanto possibile, e nel giro di pochi minuti presi sonno. Ancora poggiata sul suo petto, con le sue mani nei miei capelli che compivano giri concentrici per tranquillizzarmi.

-il mattino seguente-

Pov Mercedes

Mi svegliai sopra qualcosa di duro ma comodo.

Mi tranquillizzai quando capí che era solo Ciro.

Ciro.

"CIRO?!" Come al solito avevo dato voce ai miei pensieri

Il ragazzo sotto di me sobbalzò e strinse le sue mani sui miei fianchi come a volermi proteggere da un eventuale pericolo.

"Cre, che succies" disse alzando la testa di scatto e guardandosi in torno.

I ricordi di ieri notte si fecero strada dentro di me e capí tutto. Le mie guance bruciarono subito e purtroppo il nostro carissimo Ciro non si fece mancare una delle sue battutine

"Sapevo di essere bello..." iniziò lui ma non lo lasciai finire, mi fiondai sulla sua guancia e gli diedi un bacio, non era un bacio bacio, era più un ringraziamento.

"E questo a cosa lo devo..?" Chiese lui mangiandomi con gli occhi.

"Lo sai." Dissi prima di girarmi e alzarmi dal letto.

Andai nel piccolo bagno della cella di isolamento e mi iniziai a sistemare, oggi sarei finalmente potuta andare nelle celle comuni e volevo rendermi presentabile. Mi feci una doccia utilizzando un sapone che si trovava nel mio borsone, non lavai i capelli perché lì non avevo un phon siccome quando fui accompagnata a "casa" per prendere le mie cose me lo ero dimenticato. Era novembre e faceva freddo, quindi indossai un maglione viola, che era di mamma, e un pantalone di pelle, che avevo trovato ad un mercatino dell'usato per pochi spiccioli. Mi legai i capelli in una coda bassa che mi ricadeva sulla spalla, mi assicurai che qualche ciuffetto uscisse fuori in modo da non far sembrare che io mi sia preparata troppo. Per il trucco non avevo mai avuto molto, solo un mascara che mi assicuravo di ricomprare quando finiva con i pochi soldi che mettevo da parte e una vecchia palette di mamma che conteneva il minimo indispensabile. Pasticciai un po' sul viso e quando mi ritenerti soddisfatta spruzzai un po' della colonia di mamma alle rose.

Ero pronta.

L'amore|| Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora