Mannac a me

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L'amore è solo una reazione del nostro cervello, quando l'odio è troppo si crea l'amore, quella cosa che ti fa sperare di rimanere con l'altro per tutta la vita e di amarlo sempre come il primo giorno.

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Pov Ciro

Io ed Edoardo avevamo litigato, non succedeva quasi mai ma quando succedeva era un disastro.

Non litigavamo per cose stupide, perché ci trovavamo d'accordo quasi su tutto, l'unico argomento su cui non ci trovavamo erano le femmine. Lui aveva una moglie e un figlio ma continuava a cercare nuove prede, e questo mi faceva imbestialire dato il mio codice che vietava qualsiasi tipo di violenza contro una donna, e nonostante edo non aveva mai toccato sua moglie nemmeno con un dito, il fatto che abbia un figlio con lei, che lei lo ami e tutte queste cose qua mi faceva perdere la testa. Perché Edoardo era interessato solo al continuo della sua dinastia, voleva degli eredi e non gli importava come ottenerli.

Proprio quel pomeriggio, durante il laboratorio di ceramica, avevamo litigato pesantemente perché lui aveva puntato Mercedes. Ovviamente Edoardo non sapeva quello che era successo tra noi due, e non sapeva nemmeno di quello che io provavo per lei. Eppure vederlo fare la cosa che odiavo di più con lei mi innervosiva.

E la sera, Edoardo continuava a provarci con Mercedes, guardandola sempre e lei lo guardava a sua volta!

"Forza ragazzi andiamo in sala comune, ma nun fat burdell!" Disse Lino, risvegliandomi dai miei pensieri.

Mi misi dietro a Mercedes, mi guardai in torno e vidi che tutti si stavano alzando, poi guardai lei, era più bassa di me, non di molto ma riuscivo a guardare chi c'era davanti a lei senza dovermi sporgere. Ma......questo profumo....?

Mi fermai.

Era la fragranza di mamma, lei portava avanti la sua memoria, mettendosi la sua colonia preferita.

"O Cirú cré e vist a nu fantasm?" Disse Milos.

"No è tutt appost jammuncen." Risposi io scuotendo la testa.

Arrivammo in sala comune e io, Milos e Totò ci sedemmo su un divano davanti al pianoforte.
Mi ricordavo quando mamma suonava per me, era bravissima e ogni volta diceva che un giorno avrei avuto una donna che avrebbe suonato per me.

Le amiche di Mercedes le stavano dicendo qualcosa all'orecchio, poi la spinsero verso il pianoforte. Lei si sedette e iniziò a suonare, una melodia bellissima. Mamma era brava a pianoforte e così era lei.Lei assomigliava tanto all'unica donna che io abbia mai amato.

Alla fine del piccolo show non mi trattenni più, mi alzai, la presi per un braccio e la portai in un angolo isolato della sala comune, c'eravamo io e lei.

"Mercedes io-" iniziai ma non riuscì a trovare le parole, non mi era mai capitato di provare qualcosa di così forte per qualcuno.

"Ciro...stai bene?" Mi disse lei, e io non c'è la feci più a tenermi tutto dentro.

Mi avvicinai a lei e le presi il mento tra due dita, i suoi occhi azzurri si stavano scontrando contro i miei neri. Sembrava tutto così surreale. Era sbagliato? Probabile. Ma il mio cuore stava esplodendo e questo mi portò ad agire.

"Mannac a me c'mannammor." Dissi tutto d'un fiato prima di buttarmi sulle sue labbra.

L'amore|| Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora