Capitolo 14

188 14 0
                                    

Pensai molto a quella chiamata, anche se è molto banale.

Arrivó la mattina dopo e anche se come ogni mattina mi sono svegliata alle 6, con grande sorpresa ero di buon umore: avevo dormito bene la notte prima, le prove le avevo finite e le tante ore di studio insonne le avevo recuperate.
Scesi come al solito le scale e cominciai a prepararmi una colazione al volo perché anche se mi ero svegliata di buon umore ero ancora in ritardo.
Mentre bevevo il thé rileggevo i messaggi e stalkeravo un po' di persone sui vari social.

In corriera mi formai una playlist e l'ascoltai dall'inizio alla fine.

Oggi sarebbe stato un giorno tranquillo. Niente prove, niente preoccupazioni, un genere di giornata che non incontravo da tempo.

Verso le undici, più o meno all'ora della ricreazione uscii solo per la terza volta in cortile.

Nella mia scuola ci si incontra tra i corridoi, in altre classi, o si rimane nella propria aspettando la verifica successiva.

Faceva molto caldo e l'estate si stava avvicinando.
I corsi per i quali saremmo dovuti rimanere in appartamento tutti assieme fu spostato dopo la fine della scuola, per via degli esami e molti altri problemi.
Fatto sta che avrei passato un'estate fantastica. Da quello che so un patto per avere spostato quest'iniziativa in estate era quello di avere interi pomeriggi liberi se non due mattine a settimana. Ovviamente non era come essere a scuola, ma come una sorta di 'formazione'.

Io e Agnese eravamo sedute su una panchina, vicino ad un albero e guardavamo la gente che passava sgranocchiando un po' di crackers.

Agnese ha il brutto vizio che quando vedo un bel ragazzo e le faccio sapere il mio parere su di lui, o semplicemente quando ne vede uno, deve atteggiarsi per piacergli. È una cosa insopportabile, e non so proprio come dirglielo.

Proprio quando ci stavo pensando passó Cameron in compagnia di Christian che peró si giró e venne verso di noi. Cameron spiazzato chiese a Christian dove stesse andando e lui ci indicó, peró rimase fermo un secondo mentre Cameron si avvicinava.
Guardai Agnese e lei si era già sistemata i capelli e seduta composta, mentre io rimanevo a guardare.

Cameron non la consideró, e questo la fece infuriare, mai nessuno non l'aveva considerata e io sorrisi a Christian che già stava ridendo perché lo aveva capito dal mio sguardo.
"Ciao" disse Christian,
"Hey ciao!" Cameron.
Io risposi con un umilissimo "hey".
Agnese rimase a guardare.

Non sapevo che dire ma per fortuna Christian cominció a farmi partecipe del loro discorso.
Iniziava, "questo tempo non dura fino a lunedí, quando arriva quella di inglese tutto si incupisce"
si guardava intorno per controllare che non gli fosse dietro.
"Beh" iniziava Cameron "sarebbe un problema. Sabato e domenica sono in spiaggia con degli amici per una festa e.. oh ma Christian tu vieni vero!"
"Non penso, non ho molti amici comuni ai tuoi"
"Non ti preoccupare è aperta a tutti, invita chi vuoi. Tipo..."
Io ero ancora lì a capire che cosa si stessero dicendo.
"... Tu Teresa hai niente da fare?"
Buttai là un "sabato proprio non posso, sono via fino a sera tardi"
"Se non ti dispiace ci puoi raggiungere domenica"
Agnese cominció "ma dov'è questa festa?"
"Alla spiaggia" si limitó a rispondere
"Potremmo andare io, te e Anna, che dici?" Mi chiese lei.
Cameron era immobile guardandomi, aspettando una risposta. Christian pure e Agnese non capiva nulla, stava solo sorridendo perché pensava di aver avuto una grande idea.

"Si puó fare dai".

Amici di corridoio™Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora